Saint Michel, quartiere vivace e storico a Bordeaux

La svettante Flèche è inglobata nelle impalcature per il restauro, ma questo
non toglie il suo fascino né l’importanza, a pochi passi dalla chiesa di Saint Michel.

Il profilo del campanile altissimo resta ancora nel panorama di Bordeaux, si può vedere dal lungofiume o illuminato dal tramonto riflettersi nel Miroir d’Eau, la fontana d’acqua e luce a Place de La Bourse, nonostante sia abbastanza lontano.

L’altezza insolita, 114 metri, il terzo campanile più alto di Francia, ne fa un faro, una bussola per chi si muove facilmente con i tram nella splendida città della Nouvelle Aquitaine.

Simbolo di Bordeaux, alla base della Flèche di Saint Michel le transenne per i lavori, che dureranno tre anni, levano un pizzico di atmosfera, ma non la vivacità del quartiere un po’ bohemien e artistico, che sembra consacrato ai commerci da sempre.

Sin dal Medioevo, la zona di Saint Michel era abitata da carpentieri e bottegai. Sulla vicina Garonna, i battelli fluviali a fondo piatto carichi di legname del Quercy, del Rouergue e della Guascogna attraccavano sulle banchine nei pressi di
Saint-Michel, scaricando la legna che veniva inviata alle botteghe dei falegnami in rue Carpenteyre e ai bottai in rue de la Fusterie. I fabbri e gli armaioli lavoravano nelle fucine di rue des Faures. Il sale, conservato sul quai Des Salinières, veniva utilizzato per conservare pesce e carne in rue de la Rousselle.

Artigiani, marinai di tutto il mondo, facchini, passanti si mescolavano e contrattavano, i mendicanti e i mercanti apostrofavano tutti il loro linguaggio colorito. Si cantava, si giocava a carte e si beveva nei numerosi locali che servivano le bevande del giorno.

Niente sembra essere cambiato a Saint Michel, con la vivacità quotidiana di un quartiere multietnico, uno dei preferiti dai giovani per la movida serale insieme alla vicina stazione di Saint Jean e alla piazza di un’altra chiesa medievale, la romanica Saint Croix, ex abbazia benedettina.

Al mercato ortofrutticolo del sabato i banchi traboccano di ortaggi e frutta di stagione e invadono con i loro colori e profumi la grande piazza, Place Meynard, dove sorgono sia il campanile che la chiesa di Saint Michel, cuore del quartiere.

Il sole illumina le antiche pietre della chiesa, mentre un albero all’angolo
sparge le foglie gialle intorno e il sabato mattina sembra quasi di festa, con il chiacchiericcio dei venditori e degli acquirenti e dei clienti ai tavoli dei caffè all’aperto. Oggi come secoli fa. E’ quest’atmosfera così esuberante
che emana la piazza che rende Saint Michel unico, affascinante da vedere, visitare e vivere.

La domenica, poi, c’è il tradizionale mercatino delle pulci, proprio
intorno alla chiesa, che arricchisce questa sensazione. Si può trovare di tutto tra i banchi, articoli vintage, dischi, lampade, tappeti: vale la pena anche solo curiosare tra gli stand.

Per poi entrare dal portale gotico e ammirare l’interno della chiesa
di Saint Michel.

Costruita tra il XIV e il XVI secolo, in stile gotico fiammeggiante, la basilica di Saint Michel si trovava un tempo fuori le mura che circondavano la Bordeaux di origine romana e soprattutto lungo l’itinerario dei pellegrini per il Cammino di Santiago: una costante della città, spesso si trovano sui marciapiedi le targhe con la conchiglia simbolo dei fedeli.

All’interno della chiesa, c’è una cappella dedicata proprio a Saint Jacques, ma
quelli che catturano l’occhio del visitatore sono il rosone centrale e le vetrate multicolorate, aggiunte nel Novecento, da dove passa la luce del sole per illuminare la navata e il grande pulpito, in mogano e marmo, che raffigura San Michele, a cui è consacrata la chiesa, in procinto di uccidere il drago.

Usciti di nuovo sul sagrato, non resta che ammirare la Flèche protetta dalle impalcature. Furono proprio le confraternite degli artigiani del quartiere a volere il campanile, oltre a collaborare alla costruzione della chiesa, per rivaleggiare con la cattedrale di Bordeaux, Sant’Andrea.

La Flèche fu costruita nel XV secolo sopra una vecchia fossa comune, che si
allargava su tutta la piazza. Alla fine dell’Ottocento una settantina di mummie ritrovate nel cimitero furono collocate nella cripta di Saint Michel: il loro macabro reperto ha attirato a lungo migliaia di visitatori, compresi alcuni intellettuali illustri come come Victor Hugo, Gustave Flaubert, Théophile Gautier, Ferdinand Céline. Le mummie erano pure chiamate in modo curioso, tipo “il sepolto vivo”, “la famiglia avvelenata da funghi”, il “generale morto in duello”. La tetra esibizione finì definitivamente nel 1990 e al suo posto è stata inserita una mostra audiovisiva che ricorda le loro storia.

Se non ci fossero i lavori, si potrebbe, oltre a visitare la cripta, salire sulla guglia di Saint Michel e ammirare una vista mozzafiato di Bordeaux.

Non resta che perdersi tra le vie del quartiere, osservare i negozi di
dolci arabi e spezie, tajine, tappeti e narghilé: il quartiere, infatti, ospita moltissimi nord africani e mediorientali.

Girovagando una sosta è d’obbligo al Marché des Capucins, non lontano dalla chiesa di Saint Michel. Il Mercato dei Cappuccini, aperto tutti i giorni dalle 6 alle 14, è uno dei più belli e antichi di Bordeaux: risale al 1525, quando vennero in città alcuni frati italiani e si proposero di trasformare il quartiere popolare con terrazze e giardini.

In realtà, il primo mercato settimanale pubblico si è svolto il 2 ottobre 1749: da allora non si è mai fermato, cambiando aspetto, con una struttura ottocentesca di vetro e acciaio, e modalità, alla vendita del bestiame presto
si sono aggiunti artigiani, produttori di ortaggi, pescivendoli, macellai
e fornai.

Spesso i banchi sono tramandati da generazione in generazione e sono un trionfo per gli occhi e per il palato: formaggi di ogni genere, i tipici canales, i dolcetti di Bordeaux, pane di qualsiasi tipo, carne, ostriche locali e altri molluschi, frutta, zucche, cavoli e rape dalle varie sfumature, montagne verdi di erbe aromatiche, coriandolo e menta, piatti pronti da degustare e da portare via. Tra le curiosità in vendita, mazzetti di salicornia e di salvia ananas.

Come base ideale, a poca distanza a piedi sia dal Mercato dei Cappuccini che da Saint Michel e dalla stazione di Saint Jean, l’hotel La Zoologie è il nuovo indirizzo dove soggiornare a Bordeaux: nell’ex istituto di Zoologia e Scienze, tutto ispirato al mondo animale, tra dettagli originali e spazi confortevoli, è perfetto per addentrarsi nel quartiere di Saint Michel. (www.hotelzoologie.com)

Come arrivare: i voli Air France con destinazione Bordeaux partono più volte al giorno da Parigi, a sua volta collegata direttamente a varie città italiane. (https://www.airfrance.it/) All’aeroporto Mérignac si può prendere la navetta 30Direct che in mezz’ora porta alla Gare de Saint Jean e viceversa.

Info:
www.bordeaux-turismo.it/
https://it.france.fr/it
www.nouvelle-aquitaine-tourisme.com/fr/evenements

Foto di Sonia Anselmo, dreamstime.com

In collaborazione con Hotel La Zoologia, France.fr, Nouvelle Aquitaine, Bordeaux Turismo

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