Il cielo mutevole rende lo spettacolo del lago Maggiore ancora più bello. Appena prima del temporale estivo la luce evidenzia la chiesa e il borgo di Laveno, finita la pioggia le nuvole e il sole al tramonto danno un’immagine pastello, se le nubi nere si addensano all’orizzonte i colori dei fiori e delle rocce vicine si fanno ancora più vivaci, se invece la giornata è tersa con le montagne alle spalle spruzzate anche del bianco della neve, l’acqua diventa di un azzurro accecante, in contrasto con il verde della vegetazione.
Il lago Maggiore è sempre magico, tra natura, le isole e i paesini affacciati sulle sue rive, da una parte la Lombardia, dall’altra il Piemonte.
In mezzo questo specchio d’acqua incantato, solcato da cigni, famiglie di svassi e germani reali, e dai traghetti, perfetti per scoprire tutti i dettagli del luogo.
Il battello che fa il giro si prende a Intra-Verbania e arriva a Stresa, e viceversa, facendo tappa in tutti i posti più turistici, mentre per la sponda lombarda sempre da Intra parte un traghetto per Laveno.
Principali mete del Lago Maggiore sono le isole borromee: l’isola Madre e l’isola Bella, da visitare con il biglietto cumulativo, e l’isola dei Pescatori, dove assaggiare la cucina locale a base di pesce lacustre, girare tra le viuzze, la chiesetta e le botteghe artigiane, e persino rilassarsi sulle spiaggette.
La famiglia Borromeo, legata a queste terre, ha origini lontanissime, nei secoli si è imparentata con altre dinastie potenti, come si vede dagli stemmi sulla scalinata interna al palazzo dell’isola Bella.
Un luogo delle delizie, dove le ortensie blu, i pavoni bianchi e le viste panoramiche sul lago Maggiore si contendono l’attenzione dei visitatori.
Da ex scoglio abitato dai pescatori l’isola Bella si è trasformata in quattrocento anni, dal 1630, in un posto affascinante, con una chiesa barocca che si vede appena scesi dal traghetto e soprattutto con il grande palazzo Borromeo, visitabile insieme ai giardini.
Voluto da Vitagliano VI, sul quale fino al 1 novembre 2021 è in corso una mostra all’interno, è una maestosa costruzione con una ventina di sale ricche di arredi, quadri, tra capolavori originali e copie, decori e molto altro ancora.
Dall’esterno, dal lago Maggiore, il palazzo sembra lineare, ma all’interno rivela tutta la sua ricchezza barocca e qualche curiosità, come le Grotte, un appartamento al livello dell’acqua, ispirato dalla similare costruzione di Palazzo Te a Mantova, pieno di oggetti strani, dalle selle per i cavalli a sculture a tema marino.
Da qui, come in tutto il palazzo, le grandi vetrate si affacciano sul lago Maggiore e sull’isola dei Pescatori, proprio di fronte.
L’acqua si vede anche dal giardino dell’isola Bella, con il curioso teatro Massimo, un insieme di statue, obelischi, fontane su dieci terrazze e con alla cima la statua dell’unicorno, simbolo araldico dei Borromeo.
Tutto intorno si alternano nelle diverse stagioni le fioriture: camelie e rose a maggio, oleandri a giugno, ortensie in piena estate. Qui, nel giardino all’italiana, vivono i maestosi pavoni bianchi pronti a fare la ruota per la gioia dei visitatori o ad attraversare il prato portandosi dietro la coda come fosse un velo nunziale.
Gli stessi uccelli si possono ammirare anche all’isola Madre, di proprietà della famiglia Borromeo sin dagli inizi del Cinquecento. Qui è il parco a farla da padrone, con tante specie rare, alberi centenari, un piccolo angolo dove vivono oltre ai pavoni, fagiani in libertà, mentre la residenza è meno maestosa, più raccolta, più intima, e racchiude oggetti quotidiani, come i giocattoli d’epoca o le marionette del teatro per bambini.
Riprendendo il traghetto sul lago Maggiore, si può arrivare a Stresa, nel suo splendore liberty sul lungolago e nel centro storico di vie e piazze ricche di negozi e ristoranti.
A poca distanza, il Parco Pallavicino, con un’antica residenza nobiliare e un grande giardino, tra salite ripide, sentieri e un roseto curatissimo, che ospita animali di ogni genere, anche esotici, come il canguro o i coati brasiliani, e molti trovatelli salvati da esperienze traumatiche, come le volpi e i gufi, impossibilitati a tornare allo stato selvatico. Una parte è destinata alla fattoria, un ambiente dove i bambini possono interagire con caprette, daini, lama e dove nascono e vivono ogni anno molti cuccioli.
Lungo il lago Maggiore, poi, si distendono come perle di una collana immersa nell’azzurro vari borghi e frazioni da scoprire: Pallanza con il lungolago e il giochi acquatici, Baveno con la chiesa romanica, Feriolo con le spiaggette amate dai vacanzieri, fino alla stessa Verbania, con il suo elegante centro e la passeggiata panoramica.
Sul lato lombardo, Laveno diventa una base privilegiata per scoprire tutta la zona, grazie ai frequenti traghetti per la sponda opposta, e offre, con la sua funivia, una spettacolare visione su tutta la bellezza del lago Maggiore.
Info: www.illagomaggiore.it/
www.navigazionelaghi.it
www.isoleborromee.it/
Foto di Sonia Anselmo
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