Le bandiere araldiche del municipio sventolano mentre la piazza viene allestita per un evento
estivo e le 49 campane del carillon della torre civica inondano l’aria di una melodia dolce.
Dendermonde è una città piena di soprese e curiosità, spesso nascoste al turismo di massa. Di origine medievale, alla confluenza tra i fiumi Schelda e Dender, è stato un centro commerciale importantissimo delle Fiandre, soprattutto per quanto riguarda i tessuti e le stoffe, grazie alla posizione geografica favorevole. Tutt’oggi è una meta fondamentale nell’itinerario destinato ai castelli fiamminghi lungo il fiume, a 35 km da Gent e a una quarantina da Anversa, collegata con treno, bus e sentieri di bici.
La Grote Markt, la piazza del mercato, è il cuore magico di Dendermonde. Qui si affacciano
edifici storici come il palazzo quattrocentesco della corporazione dei macellai con una torretta ottagonale a guglia, che oggi ospita un museo archeologico con reperti romani e franchi e lo scheletro di un mammut ritrovato nei dintorni, e il trecentesco Palazzo dei Tessuti, diventato municipio con l’alto campanile con l’orologio, oltre a residenze barocche e a vari ristoranti e caffè con i tavoli all’aperto.
La grande piazza è un vero salotto scenografico e viene spesso invasa dai palchi delle manifestazioni di ogni genere, mentre il giovedì ospita da secoli il tradizionale mercato settimanale. In un angolo in una traversa, poi, si trova il Tribunale, con la terza torre di Dendermonde, un tempo castello nobiliare dalla facciata ricca di statue e decori.
Una visita al municipio, con il suo carillon iscritto tra i monumenti patrimonio dell’Unesco, porta a conoscere meglio la storia e le leggende di Dendermonde. Il palazzo ha subito diverse trasformazioni nei secoli, durante la Prima Guerra Mondiale fu incendiato a causa di una bomba: ricostruito in stile neogotico, oggi presenta le undici bandiere araldiche degli antichi signori di Dendormonde che colorano la facciata dalla doppia scalinata e dalle nicchie con statue.
All’interno, oltre le sale di rappresentanza per la celebrazioni di matrimoni e per le riunioni amministrative e comunali, il palazzo offre una collezione di quadri neoimpressionisti e soprattutto un cavallo di legno e quattro armature per bambini. Sono il fulcro della leggenda di Dendermonde che ogni dieci anni viene di nuovo rappresentata per le vie della città.
Una grande festa folkloristica unica nelle Fiandre e in Belgio, dove il protagonista è Ros Beiaard o Ros Carillon, un enorme cavallo di legno, alto più di cinque metri, spinto a mano da volontari della gilda dei Pijnders, coloro che dal XIV secolo erano i potenti addetti al carico e scarico delle merci in città.
Il grande cavallo porta sulla groppa quattro bambini in armatura: la selezione per impersonare i ragazzi è molto dura, devono essere quattro fratelli maschi, nati a Dendermonde, in successione senza una sorella tra loro, tra i 7 e i 21 anni, residenti tutti in città e negli immediati dintorni: ecco perché la festa viene celebrata solo ogni dieci anni.
Tutto risale ai tempi di Carlo Magno, secondo la leggenda locale. A Dendermonde comandava
il signorotto Aymon, in lite continua con l’imperatore che si calmò solo quando si sposò una cugina
di Carlo Magno: dal matrimonio nacquero quattro figli robusti, Ritsaert, Writsaert, Adelaert e Reinout.
Il padre li nominò tutti cavalieri e diede a ciascuno di loro un cavallo. Reinout era così forte, che nessuno animale riusciva a mantenerlo in groppa senza farsi male. Alla fine, Aymon portò il figlio dal temuto Ros Beiaard, un gigante stallone nero ancora da addomesticare, cosa che Reinout riuscì a fare: da allora i due divennero inseparabili. Ma il ragazzo commise un omicidio durante una discussione e fu costretto a scappare, insieme ai tre fratelli, in sella allo stesso cavallo e a nascondersi nei boschi. Dopo qualche tempo, tornato a casa, Reinout trovò la madre in lacrime perché il padre era sotto ricatto da Carlo Magno che voleva indietro il cavallo. Reinout non cedette e fu costretto a far annegare Ros Beiaard nel fiume.
Una storia triste che sopravvive nella gioia del momento della festa a Dendermonde, la prossima è prevista nel 2030. Non è certo l’unico appuntamento con il folklore della vivace città fiamminga.
Ad esempio, un’altra manifestazione molto sentita dagli abitanti e che richiama tantissimi visitatori è quella dei Tre Giganti, Marte, Golia e Indiano. Si svolge ogni ultimo giovedì dopo la quarta domenica di agosto, coinvolge circa mille comparse dietro alla sfilata dei tre giganti, tra carri allegorici, balli e spettacoli pirotecnici.
Inoltre, soprattutto d’estate non mancano eventi, concerti, fiere, giochi per i bambini e quant’altro che si tengono nella Grote Markt. Oltre alle occasioni liete, Dendermonde offre innumerevoli spunti storici, culturali e artistici ai visitatori.
Come la chiesa di Nostra Signora, Onze-Lieve-Vrouwekerk, dalle origini romaniche per poi diventare gotica, con l’interno barocco pieno di opere d’arte importanti, come una rara fonte battesimale del 1170, due dipinti di Van Dyck, un pulpito maestoso in legno seicentesco, altri quadri di artisti fiamminghi, molti reliquari, oggetti religiosi preziosi e troni processionali
decorati.
Dalla chiesa si arriva facilmente al ponte sul fiume Dender. Dall’altro lato, si apre Dendermorde più moderna, con le vie dello shopping, sculture contemporanee, murales sulle pareti e percorsi verdi lungo gli argini.
Nascosto tra i negozi, un varco conduce ad un luogo perso nel tempo e nello spazio: il Begijnhof di Sint Alexius. Si tratta di uno dei pochi beghinaggi rimasti intatti e per questo diventato Patrimonio dell’Unesco, un altro dei molti di Dendermorde.
I beghinaggi, tipici dei Paesi Bassi, erano piccole comunità con palazzi, giardini e cortili chiusi da mura e cancelli, abitate da donne vedove o nubili, le beghine, che si dedicavano al volontariato.
Quello di Dendermorde ha 61 edifici, prevalentemente risalenti al XVII secolo, disposti intorno a un grande cortile con al centro la chiesetta dedicata al Santo che dà il nome al luogo: appena
entrati si respira subito un’atmosfera di pace e serenità, sotto gli alberi di tiglio che profumano l’aria. In più, è possibile visitare una casa a più piani, dove vivevano alcune beghine e oggi trasformata in museo: l’interno e gli arredi sono quelli originali e sembra quasi di spiare dal buco della serratura le vite quotidiane di queste donne del passato. Una caratteristica unica che si può provare a Dendermonde, sorprendente e poco conosciuta cittadina delle Fiandre.
Dove mangiare: Vaderland si trova proprio sulla Grote Mark e offre una vista panoramica sul municipio e gli altri palazzi, ristorante e bar per gli aperitivi, tavoli esterni e interni, atmosfera informale ma raffinata, cucina con piatti per tutti i gusti, anche tradizionali e vegetariani. www.vaderland.be/
Info:
www.visitflanders.com
Foto di Sonia Anselmo
In collaborazione con www.visitflanders.com
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