Câmara dos Lobos, borgo ecologista e artistico a Madeira

L’azzurro del mare si incunea nella baia naturale con le agavi Attenuata che sembrano colli di cigni che si allungano verso il vuoto. Câmara dos Lobos è un piccolo borgo dalla magia incomparabile, sospeso tra acqua e terra, tra tradizioni e modernità, tra arte ed ecologia.

Anche quando le sue stradine finiscono di essere abbellite ulteriormente per la stagione estiva, il villaggio nella costa sud di Madeira, a una decina di chilometri dal capoluogo Funchal, ha un fascino particolarmente intenso.

Come tutto in questa isola baciata dall’eterna primavera è un sali e scendi, discese e salite in un ciclo eterno, subito alle spalle si dipanano le ripide montagne, dall’altro lato l’oceano.

In mezzo, Câmara dos Lobos si incunea nella baia naturale, il porticciolo con le barche colorate all’ancora, i gatti che sbucano dai muretti quasi a salutare il viandante e a mettersi in posa per una coccola, la lunga passeggiata pedonale da Funchal a precipizio sull’acqua e il Miradouro do Salão Ideal che dona angoli di insuperabile bellezza, piccoli murales e antico forno mulino dismesso.

Câmara dos Lobos sembra consacrata all’arte. Non solo nei graffiti che decorano i marciapiedi e i muri dei palazzi nei vicoli del borgo. Ma soprattutto per un intero periodo, tutta l’estate, da maggio a settembre, ovunque si trovano opere realizzate con materiale di scarto, unendo l’arte all’ecologia in un trionfo di creatività.

Camminando per le strade di Câmara dos Lobos si incontrano sopra la testa, appesi ai lampioni, come fossero luminarie di diversa concezione, arredo urbano riciclato, grappoli e foglie
d’uva fatti di carta stagnola, lattine e bottiglie di plastica verde che pendono come lampadari ecologici, pesci argentati, reti e conchiglie disegnate, mongolfiere in miniatura di stoffa di mille colori e fattezze, vasi con le palme dipinti in tinte vivaci e in disegni astratti a indicare la via.

Una festa di creatività unita all’arte del riuso di materiali quotidiani, plastica, carta, latta e molto altro. La fantasia al servizio dell’ambiente è ancora più evidente lungo la Rua Sao Joao de Dues che conduce alla chiesa di San Sebastiano: qui, le porte e i muri delle case sono una galleria a cielo aperto, un continuo quadro che stupisce nella fedeltà della riproduzione di uccelli e personaggi come Yoda, negli elaborati dettagli e nel materiale trasformato, bustine di te, etichette di bibite, tappi e quant’altro. Vere e proprie opere d’arte dove vince l’inventiva
e la manualità.

A Câmara dos Lobos la creatività gioca sorprendere il visitatore, a farsi ricordare per originalità, mettendo l’accento sulle tradizioni e le particolarità locali, il vino, l’oceano,
gli animali, le feste religiose, la vendemmia.

Davvero vivace Câmara dos Lobos. Basta perdersi nelle strade che costeggiano il porto naturale, con la cappella Nossa Senhora da Conceição, tra le più antiche di Madeira, poco appariscente e che si nota difficilmente all’esterno, un interno ricco e dorato, la chiesa di San Sebastiano, bianca e coloniale fuori sulla piazza ad angolo, un trionfo di stucchi d’oro dentro con il soffitto in
legno, i negozi di souvenir e le pasticcerie dove assaggiare le immancabili pastel de nata, i dolcetti alla crema, in fondo è sempre Portogallo anche se in mezzo all’oceano Atlantico.

E poi i ristoranti. Câmara dos Lobos è una tappa per la gastronomia: da assaggiare la specialità di Madeira, il pesce spatola con le banane, e gli spiedini di carne. E’ un villaggio di pescatori, in un’isola circondata dalle profondissime acque oceaniche dove è difficile pescare.

Ma è anche un borgo di coltivatori: le pendici montane che scendono verso la baia sono terrazze a vigneti, in particolare si produce l’uva destinata al vino tipico, il Madeira. Dove non ci sono le viti, ci sono le banane: ovunque, sterminati bananeti. Oltre ad essere il borgo natio della
Poncha, il cocktail locale, a base di rhum, miele, agrumi o frutto della passione, un altro prodotto tipico, in diverse qualità.

Come in tutta l’isola, anche a Câmara dos Lobos la natura prende il sopravvento. La baia venne scelta, ben prima che Madeira fosse scoperta, come rifugio dalle foche: da qui il nome, camera dei lupi, marini in questo caso. Ancora qualche esemplare cerca di avvicinarsi e farsi vedere occasionalmente nel sud della costa, magari proveniente dalla colonia esistente
nelle Isole Deserte, consacrate a parco naturale di fronte a Madeira.

Questa baia, il cuore di Câmara dos Lobos, fu anche il primo approccio dell’esploratore João Gonçalves Zarco, il navigatore scopritore dell’arcipelago tra il 1420 e il 1424. Da allora la sua bellezza ha colpito chiunque approdi nel borgo, compreso il primo Ministro inglese Sir Winston Churchill che dipinse la baia e le sue barche tipiche, chiamate Xavelhas, quando visitò Madeira
nel gennaio del 1950. A ricordo, nel punto dove il politico, pittore per diletto,
si sedeva per riportare sulla tela il panorama, oggi si trova una statua a lui dedicata.

Dopo di lui, tantissimi altri rimangono colpiti ogni giorno dallo spettacolo di Câmara dos Lobos, anche nei dintorni, come nella spiaggia di ciottoli di Praia de Vigário, proprio sotto la chiesa di San Sebastiano, oppure lungo le scogliere che si gettano nel mare o come Cabo Girão, appena oltre il villaggio, con i giardini e la piattaforma panoramica che sembra sospesa nel vuoto e regala una vista memorabile lungo la costa e su Câmara dos Lobos, borgo d’arte, ecologia e natura unica.

Info:
www.visitmadeira.com
www.visitportugal.com

Foto di Sonia Anselmo

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