A Chianciano Terme (Si), benessere, cultura, archeologia, natura e buon cibo, tutto è a portata di mano, proprio al centro della nostra Penisola. Chianciano ha anima etrusca e acqua termale, due aspetti che si intrecciano profondamente e che danno origine alla singolarità del borgo toscano.
Il promontorio, che segna il confine tra Val di Chiana e Val d’Orcia fu scelto dagli Etruschi per la sua posizione strategica, alla quale si aggiungeva le capacità terapeutiche delle fonti. Il valore curativo delle acque termali è stato confermato dalle ricerche scientifiche. Alla classica cura idropinica, legata al concetto di “passare le acque”, come ai tempi di Pirandello, ospite illustre di Chianciano, si sono aggiunti altre modalità per beneficiare della bontà delle sorgenti.
Per tutti grandi e piccini ci sono le Piscine Termali Theia. Tante vasche all’aperto e al coperto con acqua calda, idromassaggi, getti di acqua, lezioni di aquagym. Un vasto centro benessere da vivere secondo le personali esigenze, in totale relax o in piena attività. Proprio per assecondare i desideri di tutti, è prevista l’inaugurazione della piscina termale per bambini. Lo stabilimento Theia è il continuum delle Terme Sillene, che il vero centro curativo, dove è possibile effettuare le terapie legate al termalismo.
Il concetto di benessere si è evoluto, o forse ha fatto solo un grande cerchio per tornare al ricollegare l’equilibrio psicofisico dell’individuo con la Natura. Il Parco Acqua Santa è un esempio del prendersi cura integrando più modalità, in particolare nelle sue Terme Sensoriali. Venti esperienze di benessere, tante da confondersi, per facilitare la scelta, esperti naturopati hanno creato quattro percorsi ottimali per risvegliare i sensi, rilassante, energizzante, depurativo e riequilibrante. Non si può parlare di benessere trascurando l’alimentazione, o meglio il senso del Gusto. Il Professor Nicola Sorrentino, direttore scientifico delle Terme Sensoriali, ha ideato il buffet con un menù così gustoso che è difficile credere che sia salutare. Nella logica sensoriale il buon cibo non è solo alimento sano, ma colore, odore, tatto, niente lasciato al caso.
Se la tranquilla giornata termale vi sembra troppo impegnativa, Chianciano offre alternative per tutti i capricci.
Iniziando dal Museo Civico Archeologico delle Acque, l’istallazione museale ha saputo cogliere al meglio le opportunità della struttura e i vantaggi delle attuali metodologie di scavo. Nelle nicchie, che un tempo ospitarono vino e granaglie, sono state riprodotte alcune tombe scoperte e studiate recentemente. Grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali è possibile documentare con cura le operazione di scavo, registrare tanti dati che consentono anche la ricostruzione fedele della sepoltura. È toccante, ci si sente partecipi alla sofferenza, presenti a un rito funebre. Molti sono i reperti di pregio, assolutamente straordinario i resti del santuario della dea Diana Selena, recuperati presso la sorgente Sillene, mentre nei pressi della fonte Fucoli furono rinvenuti frammenti di un frontone, che viene riprodotto nella sua dimensione originaria. Ulteriore prova dell’importanza attribuita all’acqua.
Il Museo si trova quasi nel punto di connessione tra la Chianciano Terme, quella con gli alberghi, parchi termali, piazza Italia e la Chianciano borgo medievale, con le sue vie curvilinee, porta San Giovanni e la chiara impronta senese.
Per la sua posizione di sentinella sul territorio Chianciano regala molte vie di scoperta che uniscono il piacere dell’attività all’aria aperta e la curiosità. La mountain bike è un mezzo ideale, ma un terreno collinare richiede un buon allenamento, inoltre i sentieri scarseggiano di segnaletica. La soluzione migliore è affidarsi a una guidacicloturistica locale e munirsi di bike con pedalata assistita. Vero è che un tuffo nelle piscine termali è un toccasana per muscoli e indolenzimenti, ma godersi una passeggiata o l’escursione è piacevole. Ovviamente ho colto l’occasione della pedalata per andare sui luoghi di provenienza dei reperti del museo.
Usciti in direzione Val d’Orcia, con meta Sarteano (Si) e ritorno. Nel bosco la Sorgente Fucoli scorre, appena qualche metro più in alto, un telo verde evidenzia la zona degli scavi, è solo suggestione, ma è tanta. Se volete proseguire la giornata senza inconvenienti, non riempite la borraccia con l’acqua Fucoli. Risaliamo fino alla collina delle Tolle. Un fila di cipressi borda la zona della necropoli, al di là della strada, in località La Foce, la Villa degli Origo, con lo sguardo sulla Va d’Orcia.
Gli Origo acquistarono la tenuta della Foce nel 1924 e si impegnarono nel rivitalizzare l’agricoltura, ridando energia economica alla zona. La Val d’Orcia è bene Unesco, a vedere le foto è il ripetersi quasi seriale di colline, di cipressi, alberi in controluce. In questa fissità irrompe un colpo di vento, il sole scompare e poi sembra saltare qua e là. Le colline si scompigliano, quel casolare svanito come un castello di carta, quel borgo che sembrava lontano ora ne tocchi le porte. C’è comunque qualcosa che sfugge in questo mare tempestoso di terra.
Dalla Foce si prosegue per la Riserva di Pietraporciana e poi per Castiglioncello del Trinoro. Borgo medievale, in origine fu un castello, oggi recuperato e trasformato in un albergo diffuso. Piccolo pugno di case con un paesaggio da ammirare. Si parte alla conquista del prossimo castello, Sarteano. Come gli antichi cavalieri in groppa al destriero, passare veloci tra i sali e scendi, la pedalata assistita è fantastica, perché ormai l’arrivo della pioggia è imminente e bisogna tornare. Entro questa primavera sarà terminata la ciclovia che collegherà la Francigena, con il tracciato dell’Eroica e i Sentieri della bonifica, Toscana, Umbria e Lazio, sarà un bel giro da pedalare, finché c’è fiato e batteria.
Altro luogo di intense suggestioni è la Riserva di Pietraporciana. Quello che ora ci appare un ameno luogo, dove si trova il Centro Visita e Rifugio, durante la Seconda Guerra Mondiale fu oggetto di aspre battaglie.
Il territorio della Riserva offre preziose testimonianze naturalistiche e umane. Una archeo-bosco, se così si può dire, i Faggi sono alberi di montagna, arrivano a Pietraporciana durante la glaciazione e si adottarono bene, visto che sono rimasti benché non sia il loro habitat abituale. Altro elemento significativo della faggeta è il basso impatto umano, quindi è piuttosto integra come ambiente boschivo. Tra gli alberi maestosi si trovano grotte che portano tracce umane. La leggenda narra che un cavaliere si ritirò qui in eremitaggio e per sottolineare il suo pentimento assunse il nome di Bruco.
A Chianciano, l’acqua goccia a goccia ha intriso tutta la storia, lasciarsi trasportare dal suo fluire ci conduce da una rilassante piscina termale e ai paesaggi senza tempo.
Dove Mangiare: L’assassino: in un soggiorno dedicato alle eccellenze territoriali devono essere incluse anche quelle gastronomiche. L’Assassino è il ristorante tosco-chianino, con i pici al buglione di cinghiale, degli spaghettoni conditi con il sugo di cinghiale lasciato a pezzi grossolani, tagliata e tutto ciò che sia grigliabile a cottura perfetta. Si trova a ridosso del centro storico e con comodo parcheggio. http://www.assassino.it/
Info:
Terme e Parchi termali: http://www.termechianciano.it/
Museo Etrusco http://www.museoetrusco.it/
Guida Cicloturistica: Andrea Batelli http://www.guidaambientale.it/ita/benvenuti.html
Noleggio mtb e-bike: http://pastrimotors.it/index.php?option=com_k2&view=item&layout=item&id=198&Itemid=112&lang=it
Riserva di Pietraporciana: http://www.pietraporciana.it/index.php
Foto di Maria Luisa Bruschetini e www.termechianciano.it
Ottimo articolo, complimenti! Sapete per caso se in queste strutture termali è possibile praticare pure l’idrocolonterapia heliantus o altri servizi per migliorare oltre alla pelle, anche l’interno del nostro corpo? Ne ho sentito parlare molto bene e vista l’organizzazione della regione Toscana spero proprio di trovare quel che cerco.
Grazie mille per i complimenti, Alba. Ci siamo informati, a Chianciano ci dicono che l’idrocolon terapia si può fare presso le terme Silene, è un trattamento privato, non convenzionato, con acqua termale