A Venaria nella reggia di Sua Maestà

 

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Esisteva una sorta di rivalità tra i due monarchi nel fare edificare la residenza più sontuosa a conferma della potenza  e del prestigio della monarchia, da una parte il Re di Francia, dall’altra Vittorio Amedeo II che da duca divenne re nel 1713 dopo aver sconfitto l’armata francese  sotto le mura di Torino. Si può sostenere che le due residenze siano quasi coetanee, Versailles venne iniziata nel 1684 e terminata nel 1710, per Venaria si inizia,  sotto il ducato di Carlo Emanuele II, con i primi disegni di Carlo di Castellomonte nel 1672 che non solo progetta una sorta di “unicum” con il Borgo attorno alla  Reggia a sua volta circondata da giardini e boschi, ma crea la stessa piazza del Borgo a guisa del “Collare dell’Annunziata”, l’Ordine Cavalleresco medievale dei  Savoia. La realizzazione dell’opera fu continuata nel Settecento con i contributi degli architetti Garove, Alfieri e Juvarra, l’abate messinese definito il genio  del barocco che diventerà il più illustre e apprezzato architetto della corte sabauda. I lavori di completamento della costruzione si protrassero fino all’inizio dell’Ottocento, dopodiché la Reggia fu quasi dimenticata dagli stessi regnanti che commissionarono, ancora una volta, al Juvarra una palazzina di caccia di dimensioni ridotte rispetto alla sontuosa Venaria, ma più conforme ai gusti delle corti europee: la Palazzina di caccia di Stupinigi.  Le analogie tra le due regge  sono notevoli a iniziare dalle Cappelle di Corte: a Versailles la Palatina a Venaria Sant’Uberto, patrono dei cacciatori, edificio a croce greca smussata,  capolavoro del Juvarra, sapientemente restaurato, forse l’ambiente più interessante di tutta la reggia con stucchi, pale d’altare e statue.
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Il paragone continua con  le Sale di Apollo e Ercole a Versailles e la Sala di Diana a Venaria. Di fronte a tanta magnificenza non si può fare a meno di rievocare con il pensiero i tempi  passati dove in questi luoghi re e regine, duchi e duchesse, dame e cortigiani si riunivano per le cerimonie, tra caccie e ozi e partecipavano a pantagruelici  banchetti nelle “Citroniere” che non erano solo rifugi invernali per le piante ma sedi di feste dove veniva servita la selvaggina cacciata nei boschi circostanti,  cervi, cinghiali e camosci ma anche quaglie, colombi selvatici e tortore, sapientemente cucinata dai cuochi di corte. Da non dimenticare che la cucina dei  Savoia subì una notevole influenza da quella francese e che i cuochi d’Oltralpe già durante il Sei-Settecento erano richiesti e soprattutto strapagati dalle corti  europee sempre alla ricerca di una tavola estremamente sofisticata. A tutto questo si aggiunge l’imponente Scuderia Juvarriana in grado di ospitare fino a 160
cavalli. Oggi questi ambienti si estendono su una superficie di oltre cinquemila metri quadrati e sono spesso utilizzati per ospitare mostre di altissimo livello. Nonostante le varie similitudini, le dimensioni delle due regge fanno la differenza. Versailles è decisamente più grande con la facciata che da sul parco lunga 550 metri. Venaria si ferma invece a 340 metri. La Galleria degli Specchi misura 120 metri, la Galleria di Diana solo 77 metri. Il parco di Luigi XIV è cinque volte
 più grande di quello di Venaria che però può contare sulla vasta tenuta della Mandria di tremila ettari, la tenuta di allevamento dei cavalli reali, oggi il parco è una delle maggiori aree protette europee dove vivono in libertà numerose specie di animali selvatici e domestici. I giardini della Reggia inoltre che progettati all’italiana secondo il disegno di Castellomonte, furono trasformati successivamente in un grande parco alla francese, un complesso di centoventicinque ettari di
 viali, specchi d’acqua, pergolati, un importante Labirinto e la Grande Peschiera, oggi recuperata,con undici milioni di litri d’acqua. Più volte danneggiata  parzialmente da vari assedi dell’esercito francese, Venaria subì il colpo di grazie e fatale durante l’assedio napoleonico quando, per ordine dello stesso Napoleone,  gli splendidi giardini vennero rasi al suolo interamente per farne una piazza d’armi. Nel periodo successivo e fino al 1978 la Reggia venne affidata all’esercito
 quindi ceduta alla Sopraintendenza per i lavori di restauro che portarono all’apertura del complesso nell’ottobre del 2007. Oggi Venaria Reale rivive pienamente  gli antichi splendori grazie a una capillare opera di restauro intrapresa per riportare alla luce i grandiosi fasti del passato.
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