Una sentinella sulla Manica: Mont Saint Michel

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La rocca ha qualcosa di romantico e suggestivo, grazie al gioco delle maree che lo rendono spesso e volentieri un  isolotto staccatodalla terraferma. Circondato dalle acque, quando il mare si ritira emerge un’enorme striscia di sabbia bianca dove si può passeggiare, raccogliere conchiglie e soprattutto raggiungere a piedi la rocca del santuario. Uno spettacolo insolito della baia accoglie i visitatori del sito turistico più frequentato della Francia del Nord, Patrimonio dell’Unesco. Bisogna fare molta attenzione agli orari delle maree, esposti nelle tabelle al parcheggio prima della “discesa” nella baia, altrimenti si rischia che l’onda marittima alta mezzo metro travolga con la forza potentissima sommergendo tutto in pochi minuti. Ma quando si può camminare sulla sabbia, l’esperienza è di quelle che non si dimenticano, anche perchè questa è zona ornitologica: proprio come i pellegrini di un tempo, si arriva alle mura  a piedi scalzi e con i calzoni arrotolati, approfittando della lingua di terra che congiunge il Monte con la terra ferma. Una volta entrati da una delle tre porte, de l’Avancee, du Boulevard e du Roi, ci si trova catapultati direttamente nel Medioevo: il monte vero e proprio, prima di arrivare al clou dell’abbazia, è un intricato labirinto di salite, vicoli, muri in pietra, acciottolati. Dove, purtroppo, il turismo fa la parte del leone con i tanti negozietti di souvenir, i ristoranti e i bar dove si possono assaggiare i frutti di mare locali o l’omelette de la Mère Poulard, specialità tipica del Monte. Ma per fortuna basta inoltrarsi e perdersi nelle viuzze che circondano la Grande Rue e si ritrova il fascino antico. Questo è un luogo di pellegrinaggio da tempo immemore: qui pregarono i grandi re normanni, i conquistatori delle due sponde della Manica, sovrani come Eleonora d’Aquitania, moglie e madre di due re, o suo figlio Riccardo Cuor di Leone, mentre Anna di Bretagna scelse come coltivare i campi circostanti. Da queste parti veniva a pregare nel 590 San Colombano, il monaco irlandese che evangelizzò l’Europa del Nord. La leggenda vuole che l’abbazia venne costruita intorno al 709,  quando l’arcangelo Michele apparve in sogno al vescovo di Avranches, sant’Auberto, chiedendo di costruire una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò per due volte la richiesta, finchè San Michele, un tipo battagliero, non gli bruciò la testa con un foro provocato dalla pressione del dito, lasciandolo in vita. Così Sant’Auberto si decise e  fece realizzare una prima chiesa in una grotta. L’abbazia vera e propria risale al X secolo, con stili che vanno dal carolingio al romanico e al gotico, è su tre livelli e fu destinata ai monaci benedettini. Nel corso dei secoli ha subito ingrandimenti e fortificazioni a causa delle tante guerre, fino ad imblogare una prigione. Quello che non cambia è la statua di San Michele posta in cima alla guglia e vigile per sempre sulla baia, sulla campagna normanna, sui paesini vicini e sulla Manica. Ai piedi dell’abbazia, prima di rituffarsi nei negozi di souvenir, ci sono parecchi luoghi da vedere: il  Musee Historique, che fa rivivere la costruzione del santuario e la vita dei monaci, oltre ad offrire un panorama mozzafiato dalle sue mura, il Museo del Mare e dell’Ecologia, che racconta curiosità sulla baia e le maree, la casa di Bertrard Du Guescilin che offre la possibilità di vedere all’interno un’abitazione originale del Trecento. E per chi arriva al Monte a luglio e agosto c’è anche la possibilità di una passeggiata notturna nella cittadina in silenzio e alla luce delle fiaccole. Mont Saint Michel è sempre stato oggetto di pelligrinnaggio per i viandanti europei, anche perchè si trovava sulla via Francigena e offriva una sosta comoda e meditativa. Grazie al fenomeno delle maree, che mutano con rapidità impressionante e lasciano un dislivello di 14 metri con le sabbie mobili, il monte ha goduto di una sorta di inespugnabilità, nonostante le numerose battaglie combattute in queste zone. Lasciando intatta la suggestione di questa “Meraviglia dell’Occidente”, come è stato chiamato in passato Mont Saint Michel.{gallery}/montsaintmichel/montsaintmichelgallery2:190:150{/gallery}

 

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