
Per avere una panoramica sull’insenatura di Kinsale e magari gustarsi un posto in prima fila per una delle tante regate che sfilano sotto i suoi bastioni, l’ideale è il Charles Fort, la barriera difensiva della città. Qui viveva una guarnigione di soldati che teneva a bada i nemici d’Irlanda, ma anche una dolce ragazza che si suicidò buttandosi da una delle torri: era la figlia del comandante e si sentiva in colpa per la morte del marito. Il suo nome è stato tramandato come the white lady e si dice che il suo fantasma vaghi ancora tra le rovine del forte: è una delle leggende della zona, tappa finale di un tour che porta alla scoperta dei vecchi spiriti senza pace di Kinsale. Tra questi anche i marinai che combatterono la battaglia di Kinsale nel 1601. “Abitano” ancora nel James Fort, costruito sulla sponda opposta del Charles Fort, e nel Seicento base dei militari spagnoli e irlandesi dell’Invincibile Armata. Proprio in queste acque persero la loro sfida all’Inghilterra di Elisabetta I: da allora, Kinsale venne ricostruita, i due forti vennero riadattati e le case del paese assunsero un aspetto più british, a cominciare dal municipio che domina la cittadina e il Desmond Castle, usato ai tempi della battaglia come armeria degli spagnoli, poi trasformato in prigione e ora in museo del vino, dato che è stato anche cantina per le merci.

Ma la storia si è di nuovo riappropriata del mare antistante il paese: a pochi chilometri da qui, venne affondato il Lusitania, il transatlantico inglese che faceva servizio tra New York e Liverpool. Il 7 maggio 1915 un sommergibile tedesco lanciò due siluri contro la nave provocando la morte di 1.195 civili, molti dei quali di nazionalità americana e l’entrata in guerra degli Stati Uniti. Alcuni di quei passeggeri, ancora senza nome, riposano per sempre nel cimitero della chiesa di St. Multoses, insieme a tanti altri abitanti: se si è fortunati si riesce a incontrare il custode del luogo, un simpatico signore molto lieto di fare due chiacchiere, una fonte inesauribile di interessanti e curiosi aneddoti del posto, non solo legati alle tragedie. Perché Kinsale è tutt’altro che triste: è radiosa nei colori vivaci delle case che si affacciano nelle stradine medievali, nei fiori che rallegrano i tanti giardini, nei versi dei gabbiani e dei corvi che si appoggiano agli alberi delle moltissime imbarcazioni del porto.

La città si anima al momento del pranzo e della cena: la scelta del ristorante è un’impresa difficilissima, ci vorrebbero una sessantina di giorni per provarli tutti! Non a caso, Kinsale è la capitale gourmet d’Irlanda dove il pesce la fa da padrone, cucinato in mille modi e sempre ghiotto: dalle cozze al burro da leccarsi i baffi all’insalata con salmone, granchio e scampi e al rombo, cucinato in modo sopraffino e dalle porzioni giganti. Non mancano i dolci che farebbero la gioia di tutti i golosi del mondo: dal
brownie che si scioglie in bocca alla pannacotta arricchita dai freschissimi frutti di bosco locali. Insomma, il paradiso dei buongustai. E per smaltire le calorie, Kinsale offre tante attività sportive: la vela, la pesca, il surf sulle spiagge limitrofe, il nuoto nelle giornate più calde, il trekking, il kayak e il golf. Proprio sul promontorio Old Head, uno dei luoghi più scenografici di Irlanda, c’è un club esclusivo e lussuoso. Qui si può giocare sul green a picco sul mare, con vista sul faro che domina la zona. Se non si è pratichi di mazze e palline, si può comunque ripiegare su un’avventura decisamente allettante: un giro in barca alla ricerca di balene, delfini e foche immersi nella natura più selvaggia. Al rientro c’è sempre la possibilità di rilassarsi con lo shopping oppure nei pub e nei caffè.