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I due protagonisti, al centro anche della serie tv “Bones”, sembrano avere persino nel loro carattere le anime della città, lei apparentemente distaccata, lui più passionale e viscerale. La dottoressa Tempe, così come in realtà la sua creatrice, spesso e volentieri ha a che fare con l’Università McGill, un’istituzione storica del luogo e posizionata in pieno centro. Un cuore dominato dal Mont Royal, uno dei tanti polmoni verdi di questa metropoli: si attraversa un grande parco, con tanto di laghetto e scoiattoli in bella vista, per arrivare alla terrazza che offre un panorama unico su Montréal e dintorni, sul fiume luccicante sotto il sole. Abbandonato il monte, ci si può concentrare su Vieux-Montréal, il quartiere storico dove fu fondata Ville-Marie, questo l’antico nome, nel 1642 da un gruppo di sacerdoti Sulpiziani francesi per convertire al cattolicesimo gli indiani locali, che vivevano qui da secoli. Oggi queste stradine sono un affascinante viaggio tra passato e presente, piene di ristoranti e locali, negozi e bancarelle. Ha conservato un fascino retrò e infatti spesso e volentieri viene usato come set per film, anche hollywoodiani, come “FBI protezione testimoni” con Bruce Willis e Matthew Perry. I palazzi bianchi e bassi, decorati con i vasi di fiori e con le scale davanti, sembra usciti da un’altra epoca. Eppure Montrèal è una città di grattacieli, che si stagliano fieri sullo skyline, ma sorprendentemente non prendono il sopravvento sulla visuale. Nascosti, quasi gioielli da mantenere al riparo, ci sono parecchi monumenti interessanti, dal municipio all’ospedale e al museo di Archeologia e Storia Pointe-a-Calliere, fino alle tante chiese. La basilica di Notre Dame, nella Vieux-Montrèal, è neogotica, con l’interno colorato e il soffito cosparso di stelle dorate, mentre le vetrate lungo le pareti descrivono scene della storia religiosa della città. Anche la cattedrale Maria Regina del Mondo è in centro, ha l’interno copiato da San Pietro di Roma, con tanto di baldaccchino replica, mentre la cattedrale anglicana di Christ Church è su modello delle chiese gotiche della campagna inglese. L’originalità sembra essere un lato distintivo della città, insieme a questo mix di culture, tradizioni, lingue e stili, che la rendono dotata di mille aspetti. Il lungofiume è animato da gente che correre, che pattina e che si diverte. L’estate è un susseguirsi di avvenimenti e festeggiamenti, quasi a voler dimenticare l’inverno quando il freddo obbliga a riparsi nella città sotterranea costruita appositamente: 32 chilometri di passaggi illuminati e riscaldati, migliaia di ristoranti, teatri, cinema, musei e quant’altro per soddisfare le richieste degli abitanti che passano qui ogni giorno per lavorare e studiare. Ma una volta arrivata la bella stagione si torna tutti in superficie e ogni occasione è buona per divertirsi e celebrare. Così i numerosissimi parchi, alcuni sulle isole circostanti, si riempiono, si svolgono fiere gastronomiche, feste in costume per ricordare le tradizioni dei primi coloni, festival di ogni genere, dal jazz al cinema, passando per l’arte, il circo, le commedie e il design. Per i bambini c’è il Centre des Sciences, con progetti coinvolgenti per i più piccoli, il Planetario e il Biodôme, museo sull’ambiente, con animali e piante riunite nei propri ecosistemi. Per chi ama la natura, a Montréal c’è l’imbarazzo della scelta, ma molto frequentato è giardino botanico, uno dei più belli del mondo con una trentina di spazi tematici e dieci serre. Tutto e di più per vivere appieno i giorni soleggiati che offre la godereccia Montrèal, capace di dedicare alla sua figlia più famosa, la cantante Celine Dion, una torta al triplo cioccolato. Una deliziosa bomba calorica che la dice lunga sull’amore per i piaceri della vita dei canadesi del posto. Hanno anche un’altra passione: giocare al Casinò, una delle attrazioni più affollate della zona, con le sue sale rumorose un pò vistose e lussuose. Il comune denominatore dell’estate, però, è quello di viverla fino in fondo, di sfruttarla al meglio, magari con le tante escursioni nella natura limitrofa o con gite sul fiume San Lorenzo.
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Foto Tourisme Quebec