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Le domeniche, invece, sono destinate alle parate con i personaggi tipici della Guyana: sfilano la Caroline, una signora ricca che porta l’oro e protegge le altre donne, i Neg Marrons, che spargono di nero il pubblico, il Jè farrin in bianco totale e circondato da bambini, gli zombi, il diavolo e la morte. Le regine sono le Touloulou, dame molto eleganti, sempre al centro dei cortei, vestite come nei secoli scorsi: sono camuffate dalla testa ai piedi perchè non devono essere riconosciute, durante i balli notturni invitano gli uomini a danzare il piquet al suono dell’orchestra dal ritmo scatenato e frenetico. Le ultime due domeniche, poi, sia Cayenne che l’altra città Kourou ospitano la Grande Parata, mentre una giuria assegna i trofei ai vari gruppi in base a criteri precisi: costumi, canti, musica e creatività. Tutto per ricordare e porre l’accento sulle diverse etnie che vivono in Guyana: dai creoli agli europei, agli amerindi fino agli asiatici, come i cinesi. Spesso infatti nei cortei non mancano i famosi draghi che si mescolano a cavalieri e damine: un mix che rende unico questo Carnevale. Una festa imperdibile che coinvolge tutti, locali e visitatori, nella tipica atmosfera tropicale, ma anche un patrimonio culturale e tradizionale di cui il Paese sudamericano va orgoglioso.
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Non solo Carnevale, però, la Guyana offre panorami magici, un ambiente incontaminato e numerose attività: è il paradiso dell’ecoturismo. Ha ben otto milioni di ettari di foresta vergine dell’Amazzonia, il 90 per cento del territorio è dedicato alla vegetazione e sono davvero molte le specie animali che vivono in questo Eden: tantissimi uccelli, dagli aironi alle egrette, dai pappagalli ai tucani, dagli maestosi ibis rossi alle divertenti fregate, e poi giaguari, puma, armadilli, tartarughe. Un luogo magico per gli amanti della natura, che hanno a disposizione parecchie alternative: come le escursioni in barca lungo i fiumi per raggiungere la palude di Kaw-Roura, a sud est di Cayenne, che ospita tre specie di caimani, in particolare i caimani neri. Quello delle gite a pelo d’acqua, alla scoperta dell’entroterra di foresta pluviale è l’ideale per scoprire il Paese in totale silenzio e tranquillità. Alla foce del fiume omonimo sorge Cayenne, la capitale in stile coloniale, con il Municipio costruito dai gesuiti nel 1890, la Place de Palmistes, la commerciale Avenue Général de Gaulle, le rovine del fortino Fort Cépérou, risalenti al XVII secolo. Tutte le sue strade fanno da scenografia al Carnevale, così come la vicina città di Kourou, famosa anche per il Centro Spaziale. Creato nel 1964, grazie alla vicinanza con l’equatore, permette di effettuare lanci in condizioni ideali: in un ambiente all’avanguardia, si può visitare il centro e il Museo dello spazio alla scoperta della storia della conquista spaziale. Di fronte a Kourou, si torna a immergersi nella natura selvaggia con le tre isole du Salut, paradisiache nell’aspetto: ì’una, però, Ille Royale, era un carcere penale dove venivano deportati i criminali recidivi, come Papillon Henri Charrière, mentre l’Ille Diable era riservata ai prigionieri politici. Oggi sono l’emblema della biodiversità del luogo. La natura, insieme al patrimonio culturale dato dal Carnevale, è sicuramente la carta vincente della Guyana francese.
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