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Ma riserviamo Miami per il ritorno: ora la meta è Key West, in fondo alla catena di isole collegate da ponti, che formano la leggendaria US One. Da Miami verso sud 207 km di strada che porta a un viaggio indietro nel tempo fino a giungere a quell’isolotto (un tempo) di pescatori amato da Hemingway quanto Cuba… dove ancora si ammira la sua casa e i gatti a sei polpastrelli, discendenti dei suoi originali. C’è qui la stessa atmosfera rilassata della vicina Cuba, che dista solo 90 miglia, e una popolazione sempre sorridente che ha il mare dentro. Islamorada è la prima tappa: ci attende un piccolo resort che dà su un mare incantevole: l’Holiday Isle Resort & Marina all’84001 della Overseas Highway. Vale la pena di fermarsi nei suoi miniappartamenti per godersi la vita delle Keys… del tutto diversa dal resto della Florida: relax e serenità a tutto tondo, scorrazzando nelle vicinanze accarezzati dal sole, incontrando torme di riders autentici: pancia debordante, bandana, gilet di pelle, e saluto obbligatorio all’incrociare altri “consimili”. I cayos, le Keys: Largo, Plantation, Layton, Duck Key sono lì pigramente adagiati sul mare verdeazzurro. Imperdibile la prima colazione al Tiki Bar, vista oceano, con il riflesso cristallino negli occhi e gabbiani e pellicani che tengono compagnia pescando per il loro breakfast.
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Si prosegue per Key West l’estrema punta a poche “bracciate” da Cuba… e fra guest house e alberghi (meglio le prime) l’Eden House-1015 Fleming Street, rappresenta una scelta perfetta. Costruito attorno a una piscinetta, all’interno di un giardino tropicale in una delle calme strade della old city, ha camere davvero caratteristiche dallo stile isolano. Siamo sulla punta estrema dei cayos. Key West è sofisticata ma semplice, sebbene oggi un po’ troppo turistica. Vale la pena di risalire in sella e fare una sortita a Stock Island per gustare, a piedi nudi sulla sabbia, barbecue e cucina locale deliziosa all’Hogfish Bar and Grill, al 6810 di Front Street dove si trovano più locali che turisti, perché ben nascosto, situato davanti al porto peschereccio della penultima key. E prima di girare la moto e tornare a Miami nel glamour di South Beach, fermandosi ancora random, un breakfast al Blu Heaven, all’angolo di Petronia e Thomas al 729, mostrerà il vero stile isolano prendere vita… con calma!
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Un altro paio di hotel che vale la pena di provare a South Beach, la leggendaria spiaggia oceanica di Miami sono The Hotel sulla Collins all’801, fratello del Park Central al 700 di Ocean Drive famoso per una Buick nera del 1950 parcheggiata davanti con un manichino di Humphrey Bogart seduto all’interno. Un aspetto notevole di Miami sono i ristoranti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal Solana del nuovo W Hotel (Collins Avenue) specializzato in un’accattivate cucina spagnola, al fusion Jaguar, all’interno del Coconut grove, dal Wish at the Hotel sulla Collins, a Smith & Wollensky, una delle steak house migliori d’America dove è consigliabile gustare il famoso Porter House, un piatto di carne da T-rex! E i dopocena? Un drink in un ambiente accogliente e intrigante al B-Bar nell’Hotel Betsy, sulla Ocean Drive ci sta tutto, mentre durante la “noche”, per ballare in maniera sfrenata, ci sono diverse alternative: alla piccola Habana, nei pressi della leggendaria Calle Ocho, Hoy com ayer propone latin jazz dal vivo e drink cubani, mentre più à la page è il Bongos cuban cafè, di Gloria Esteban dietro all’American Airlines Arena, sul Biscayne blvd. E lo shopping? Aventura Mall, Coconut grove, Bayside… serve altro?
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Come arrivare
Su Miami si atterra tramite collegamenti diretti Alitalia. Con uno scalo è invece possibile raggiungere la Florida volando con tutti i principali vettori europei e nordamericani.
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