Tour du Rutor, in sci immersi nella natura della Valgrisenche

La Madonnina sul Rutor appare all’improvviso mentre si sorvola con l’elicottero il ghiacciaio e la Valgrisenche, angolo incontaminato della Valle d’Aosta.

Dall’alto il bianco della neve si scaglia contro l’azzurro del cielo di una perfetta giornata primaverile, qua e là spunta la vegetazione brulla sulle coste delle montagne e quella verde accesa dei pascoli. L’elicottero vira e sembra quasi toccare la Testa del Rutor, 3486 metri, gli sciatori alpinisti con le loro giacche arancione flou impegnati nella salita sembrano formiche.

L’immensità della natura e la bellezza della montagna sono alla base del Millet Tour du Rutor Extreme, la gara a coppie di sci alpino ad alto tasso di adrenalina: si svolge ogni due anni e il 2020 sarà pieno di novità per celebrare la ventesima edizione.

Innanzitutto quattro giornate di gara, 26-27-28-29 marzo, con 9500 metri di dislivello positivo, 105 km di fuoripista, 60 km di salita, 45 km di discesa, 6 km di creste aeree, con gli atleti che saliranno oltre i 3000 metri di quota, il tutto in totale sicurezza.

Garantisce il direttore tecnico, guida alpina ed esperto sportivo, Marco Camandona, che ha preparato un eventuale piano b, con un torneo più tecnico con meno salita e discesa più veloce, in caso dovesse fare brutto tempo.

Il Tour du Rutor sarà una sfida con sé stessi, con i propri limiti, condita dal gusto dell’avventura e della competizione in un percorso ardito: alla fine solo i migliori e i più determinati taglieranno il traguardo. Nella scorsa edizione, quella del 2018, hanno gareggiato 704 concorrenti provenienti da 18 differenti nazioni, di
cui trecento équipe maschili, 22 femminili e 30 squadre giovanili.

Gli atleti concorrono in quattro categorie in squadre da due elementi: Senior (under 21), Master (over 22), Junior (18720 anni) e Cadetti (15/17 anni) Sono ammesse coppie miste sia per categoria sia per sesso. Un circuito di importanza mondiale per gli atleti professionisti ma che riserva particolare attenzione alle categorie giovanili. Sei gare con percorsi specifici per i cadetti e gli junior: appositamente studiato per i giovani con tracciati in ambiente, con passaggi alpinistici di vera montagna, canali e creste, montagne spettacolari, discese in powder, briefing e fotografi dedicati. Un’opportunità unica per individuare i campioni del futuro. Agli scorsi Tour si sono segnalati Nadir Maguet, medaglia d’argento ai Campionati del Mondo di skyrunning in Scozia, i gemelli
Sébastien e Fabien Guichardaz di Cogne, e Natalia Mastrota, figlia del presentatore tv e della showgirl Estrada, che ha scelto di dedicarsi alla montagna e allo sport, già partecipante come Cadetta e Junior, ora alle
prese come Master da neo mamma.

Il Tour du Rutor non è una passeggiata semplice, non è adatto a chi si spaventa delle discese ripide. E’
per sciatori esperti, preparati, allenati, determinati e per questo i team vengono selezionati prima di affrontare la gara dagli organizzatori che si dedicano in maniera maniacale a questa esperienza, insieme al partner Millet, azienda francese specializzate in attrezzature sportive tecniche e all’avanguardia.

Il Tour du Rutor fa parte de La Grande Course, il circuito delle gare più belle e prestigiose dell’arco alpino e dei Pirenei, tra i quali spiccano il Trofeo Mezzalama, Patrouille des Glaciers, Adamello Ski raid. Inoltre, questa gara valdostana ha dalla sua una grande storia: le squadre di militari venivano qui ad allenarsi d’estate sul ghiacciaio sin dai primi del Novecento, nel 1933 nacque la gara vera e propria di quasi tredici km, partendo dal rifugio Margherita e facendo il perimetro della vetta, dopo la Guerra nel 1948 si riprese la competizione con lo stesso percorso a cui si unirono squadre di minatori locali. Era un viaggio duro, che metteva alla prova anche i più provetti sciatori, che salivano con le pelli di foca ai piedi.

Nel 1995, dopo anni di oblio, la gara venne ripresa e portata ai livelli attuali, grazie al Club Sci Corrado Gex di Arvier. Oggi si vogliono ricordare quelle prime gare, ma al posto delle pelli, una fibra appositamente studiata che sfrutta lo stesso principio sulla neve che è compatibile con il principio dell’ecosostenibilità che anima la Valgrisenche.

Per presentare il Tour du Rutor è stata organizzata una giornata dove con l’elicottero si è visto dall’alto il percorso che si affronterà. A pochi chilometri dal confine con la Francia, poco più in là Martigny e la Svizzera, il Monte Bianco come punto di riferimento, la Valgrisenche è un spettacolare insieme di natura incontaminata, perfetta per un turismo ecosostenibile.

Base della gara, che prevede anche attività per chi non partecipa come sportivo, come un contest fotografico e il Mountain Village, una vera e propria fiera con la presenza di numerose aziende specializzate nel settore outdoor, sarà Arvier.

Il piccolo borgo è il luogo ideale per partire alla scoperta di tutta la Valle d’Aosta, essendo a poca distanza da Aosta e da altre attrazioni turistiche come Courmayeur, oltre che più economico e adatto a tutta la famiglia in ogni stagione.

Vicino all’accesso per il Parco Nazionale del Gran Paradiso, Arvier, con le sue frazioni, è perfetto per vivere a contatto con la natura, anche d’estate: esistono molti sentieri da trekking e la Riserva naturale del lago Lolair. Il lago, alimentato da tre sorgenti e con un canneto, è un luogo di silenzio, dove ammirare gli animali e la flora con grande rispetto. Si può raggiungere a cavallo o in mountain bike e d’inverno con le racchette da neve. Così come con lo sci alpinismo, si consiglia, però, di andare sempre accompagnati dalle guide alpine che conoscono tutti i trabocchetti e i pericoli di queste montagne.

Per chi non si cimenta negli sport, Arvier ha altre attrazioni: intanto in epoca romana qui passava la via delle Gallie, la strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia, e poi si possono ammirare il castello di La Mothe risalente alla fine del Duecento, il castello di Arvier in località Grand-Haury, e la casaforte di Planaval, che è quella posta a maggior altitudine in Val d’Aosta.

A Planaval, che poi è anche uno dei punti di partenza per una delle tappe del Tour du Rutor e da dove si può sorvolare in elicottero il ghiacciaio con un’escursione, si può ammirare la cappella di San Bartolomeo, risalente
al 1332, ricostruita all’inizio del XX secolo. La cappella ha una lunga storia legata alle confraternite per provvedere alla sua manutenzione: ogni famiglia doveva contribuire con del grano, del vino e del formaggio che in parte veniva offerto ai bisognosi e in parte venduto. Ogni anno a settembre si svolge una festa nella frazione e tuttora le famiglie di Arvier amano partecipare alla sistemazione e restauro della cappella. Tra gli altri edifici religiosi da visitare ci sono la chiesa parrocchiale di San Sulpizio con il campanile romanico e la cappella di Rochefort, affacciata sul fondovalle dall’alto di una rocca.

Inoltre il borgo, che sorge in una conca coltivata a vigneti dove si produce l’Enfer d’Avier, uno dei primi vini valdostani DOC, è una meta giusta per l’enogastronomia e per scoprire le antiche usanze della Valle, come la tessitura di lana di pecora autoctona, la Rosset, rara e protetta dall’Unione Europea.

Il risultato è il tessuto drap, rigorosamente fatto in Valgrisenche, con metodi artigianali e con colori naturali, dalla consistenza un po’ ruvida. Les Tisserands è una cooperativa che da 50 anni si dedica al recupero, alla storia e alla realizzazione di capi in tema con la tradizione locale, prendendosi cura di tutta la filiera, dagli allevatori fino al prodotto completo, anche su ordinazione.

Il laboratorio, con annesso negozio e piccolo museo con i telai dell’Ottocento, è una miniera di creatività e fantasia, dove si realizzano tessuti, sciarpe, abiti, coperte e quant’altro in linea con il passato, ma con un occhio alla contemporaneità come nelle borse, gli orecchini, i portachiavi e i magneti in lana. Inoltre, si organizzano corsi, visite guidate per i ragazzi delle scuole, workshop e il 14-15 settembre 2019 si inaugurerà la prima festa della Lana con incontri, rassegne e confronti. (www.lestisserands.it) In perfetta linea con la volontà di Arvier di essere una meta ideale per chi ama il turismo ecosostenibile in montagna, tra natura, tradizione, enogastronomia e sport.

Info www.tourdurutor.com
www.arvier.eu

Foto di Stefano Jeantet e Sonia Anselmo
In collaborazione con www.tourdurutor.com

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