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Si narra che qui San Gregorio Illuminatore, il fondatore della Chiesa armena rimase imprigionato per dodici anni a causa della sua fede in un pozzo, tutt’ora visibile, profondo sei metri. Si tratta dello stesso santo a cui a Napoli, col nome di San Gregorio Armeno, hanno dedicato la celebre via dei presepi. Sempre a Napoli, nella chiesa a lui dedicata, la tradizione vuole che sia conservata come reliquia la testa del santo. Ma torniamo in Armenia. A Khor Virap si può anche godere della vista del biblico Monte Ararat. Qui le Scritture dicono si sia arenata l’arca di Noè al termine dei quaranta giorni di diluvio e l’altura (5.165 metri), pur essendo oggi in territorio turco, è sempre stata considerata la casa spirituale degli armeni. Del resto, in passato, l’intera montagna faceva parte dell’Armenia. Sempre a sud della capitale Yerevan, a Echmiadzin, nota anche come Vagharshapat, si trova la sede patriarcale del Catholikos, il capo spirituale della Chiesa Apostolica Armena. Secondo le scritture armene del V secolo, San Gregorio ebbe qui una visione di Cristo che scendeva dal cielo e colpiva il suolo con un martello d’oro per mostrare il luogo dove sarebbe dovuta essere costruita la cattedrale. Quindi il patriarca diede alla chiesa e alla città il nome di Echmiadzin, che significa “il luogo dove discese l’Unico Figlio”. Questa, oltre a essere la città santa del Paese, ne è stata in passato anche la capitale.
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Spostandosi poi verso nord, si fa tappa a Geghard, dove regna incontrastato un caratteristico monastero del IV Secolo, parzialmente scolpito nella roccia di una montagna adiacente. Geghard, significa “il monastero della lancia”, con riferimento all’arma che ferì Cristo durante la crocifissione e che, si narra, sarebbe stata portata in Armenia dall’apostolo Taddeo e conservata nel monastero insieme a molte altre reliquie. Il lago Sevan, ancora più a nord, è uno dei più grandi specchi d’acqua d’alta quota al mondo e la sua bellezza è pari al numero di leggende ad esso legate. Oggi il bacino, oltre a essere una riserva energetica per gli armeni, è anche un’apprezzata zona balneare nel periodo estivo. Oltre il lago, ad Haghartsin, si trova un complesso monastico formato da tre chiese: ancora una dedicata a San Gregorio Illuminatore, una a Santo Stefano e una alla Vergine Maria, la più grande delle tre. Caratteristica anche la loro architettura e gli affreschi presenti all’interno. In ultimo una considerazione che potrebbe ampliare il viaggio: in combinato con l’Armenia si potrebbe includere la confinante Georgia. Anche questo Paese è ricco di monasteri e di storia delle origini del Cristianesimo e la combinazione potrebbe rappresentare un’allettante alternativa.
{gallery}/Eteria/03gallery3:190:150{/gallery}Eteria Viaggi opera nel settore turistico da oltre un quarto di secolo ed è specializzata in viaggi di gruppo con forte impronta religiosa e culturale. La missione è di promuovere e organizzare il flusso di pellegrini verso i luoghi di tradizione cristiana, quale testimonianza di appoggio e solidarietà alle comunità locali e come importante veicolo di conoscenza e interscambio culturale. Eteria Viaggi è sinonimo di qualità e affidabilità e mette esperienza e professionalità al servizio dei viaggiatori per offrire un servizio ricco e personalizzato. Con questo spirito il tour operator organizza viaggi di gruppo verso l’Armenia, in combinato anche con la Georgia. Altre destinazioni considerate e proposte con lo stesso spirito sono Turchia, Israele, Giordania, Siria, Grecia, Cipro, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Irlanda, Polonia, Romania, Bulgaria, Russia, Armenia, Georgia, Uzbekistan, Egitto, Tunisia, Marocco, Etiopia, Libia e Messico.
In Armenia, culla della Cristianità
13 Giugno 2011
Asia