Casette di paglia a Shirakawa

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Le gassho sono costruite proprio con questi obiettivi grazie a una serie di strutture triangolari montate sulla base rettangolare. La curiosità è che il robusto tetto, costruito con miscanthus, un tipo di erba resistente, e con  una pendenza di circa 60 gradi, è fatto senza usare nemmeno un chiodo. A tenere le travi e i sostegni insieme sono solo corde e cavicchi di legno. Normalmente sono composte di due o tre piani e al pianterreno il posto d’onore è quello del focolare, tipico delle case rurali giapponesi. Era usato per riscaldare, cucinare e asciugare. Nel villaggio, le casette hanno dimensioni diverse, a seconda di quante famiglie ospitavano, persino una trentina insieme. Tutti qui erano impegnati nell’allevamento dei bachi da seta, che venivano tenuti ai piani superiori, dove era possibile variare la dose di luce, calore e aria a seconda delle varie fasi. Le finestre sono realizzate in modo simmetrico e allineate secondo la direzione del vento, che soffia sempre da nord a sud. Durante la primavera, viene rifatto il tetto delle case che hanno bisogno: ci si impiegano due giorni e sono necessari 200 lavoratori. Tra una costruzione e l’altra sentieri con la neve sui bordi, alberi con sostegni, un ruscello, ponti,  mulini ad acqua e stalle per gli animali. Oggi anche molti negozi che vendono prodotti  di artigianato locale il ristorante che offre ai visitatori una specialità da non perdere: manzo e verdure cotte in foglie di magnolia. Una leccornia che sembra arrivare da un menù antico, proprio come le gassho-zukuri.
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