La Digue, fascino sofisticato e incontaminato delle Seychelles

La Digue – I massi di granito sembrano essere buttati lì sulla spiaggia da qualche gigante burlone. La sabbia bianca appare e scompare dietro il nero delle rocce, quasi un gioco di colori e contrasti. L’acqua si è ritirata nella bassa marea e fa affiorare scogli, alghe e ricci. Poco oltre, nel blu dell’Oceano Indiano, le onde sbattono sulla barriera corallina creando un suono che accompagna mentre si nuota o si fa snorkeling.

Anse Source d’Argent è meravigliosa sempre, anche quando l’acqua è bassa. Le varie insenature, dovuta ai grossi macigni di granito, si rincorrono una dietro l’altra, tra le palme quasi fino a riva. Non stupisce il fatto che questa spiaggia sia una delle più amate per i servizi fotografici e per le immagini ricordo. Anch’essa, come moltissimo altro in questo arcipelago benedetto dalla natura, appare come un paradiso terrestre.

Le Seychelles incantano sempre e La Digue, la più piccola delle tre isole principali, dopo Mahé e Praslin, non è da meno. Anzi, trasmette una sensazione di fascino sofisticato, di classe invidiabile e bellezza esclusiva. Solo un’impressione, perché può essere una destinazione per tutti, bambini compresi, non soltanto una meta da viaggio di nozze o di lusso.

Ci sono hotel e strutture per ogni tasca alle Seychelles e SeyVillas, tour operator specializzato in questo Eden, ha ideato pacchetti vacanza, escursioni, soggiorni, e quant’altro (persino celebrazione di matrimoni) a seconda di ogni necessità e desiderio.

La Digue non sfugge a questo concetto, l’unica caratteristica essenziale per amarla e visitarla è quella di
essere appassionati di natura.

Qui tutto è selvaggio, in maniera quasi ordinata, non come a Praslin che sembra ancora primordiale, con molta attenzione all’ambiente e alla conservazione del territorio e del mare. Non ci sono palazzi o auto, l’eccezione sono i pochi taxi per portare da una parte all’altra dell’isola.

Ci si muove tutti rigorosamente in bicicletta, un mezzo ecologico e utile per andare piano, rilassarsi e scoprire la magia di La Digue. Si noleggiano al piccolo porto, colorato punto d’attracco per i traghetti che fanno la spola con Praslin, distante una ventina di minuti di tragitto.

Il porticciolo è il biglietto da visita di quello che si troverà qui: palme, alberi giganteschi, piccoli ristoranti di cucina creola, qualche negozio di souvenir, ma anche supermercati, banche e quanto possa essere necessario
per la vacanza. Anche gli hotel e i resort qui sono calati perfettamente nella natura, spesso sono guest house dall’aspetto coloniale e dalle tinte pastello.

Per andare all’acclamata Anse Source d’Argent si inforca la bicicletta e si prende il lungo e stretto viale
a destra dal porto. Pedalando si incontra il borgo abitato, La Reunion, con case basse, giardini, la scuola, la chiesa affollata di domenica, mentre i bambini del luogo sfrecciano con le bici accanto, quasi a stimolare il visitatore in una gara.

Dopo il villaggio, si entra nell’Union Estate, un’ex piantagione di cocco e vaniglia, dove c’è tanto
da scoprire per capire il passato coloniale di La Digue. Si attraversa subito un’ampia coltivazione di
palme da cocco: fino al 1980 qui venivano colte le noci per essere processate per ottenre la copra, la la polpa interna essiccata, da cui si ottiene l’olio di cocco. Si può vedere un antico mulino, che veniva azionato da un bue, e la Plantation House, uno dei più vecchi esemplari di architettura coloniale francese, in origine
proprietà di una famiglia di Mauritius, che riuscì a diventare molto benestante a La Digue.

Poco distante si trovano la Giant Union Rock, un monolite di 40 metri che dovrebbe avere già 700 milioni di anni, e
un piccolo cimitero in riva al mare, dove furono sepolti i primi coloni dell’isola. Proseguendo sul sentiero, si incontrano un grande recinto con le tartarughe giganti tipiche delle Seychelles e un’estesa piantagione
di vaniglia, che si coltiva tuttora a La Digue.

E infine, ecco la spiaggia agognata. Si lasciano le bici e si procede a piedi, lungo il sentiero, ombreggiato dalle palme e dai massi di granito, che porta alle varie insenature.

Dopo la sosta su Anse Source d’Argent, si può riprendere la bici e andare alla scoperta del resto dell’isola.
Come la Grande Anse, lunga e bianca, battuta dalle onde dell’oceano, più ideale per il surf che per lo snorkeling
e il nuoto, poco sicura per via delle correnti del mare. Ha un fascino brullo e una natura incontaminata,
da ammirare anche magari assaggiando l’ottimo buffet creolo del bar/ristorante della spiaggia.

Anche Anse Severe, lungo la strada che parte a sinistra dal porto di La Digue, rivela grandi emozioni. Per arrivarci si incontrano abitazioni basse, un altro cimitero, salite e discese piene di vegetazione e due grandi tartarughe libere di essere sfamate di frutta dai bambini e che amano sostare vicino ai baretti della spiaggia.

Anse Severe, con le palme fino all’acqua, è calma grazie al lungo arenile di sabbia finissima bianca e alle acque poco profonde, adatte allo snorkeling e ai giochi dei visitatori più piccoli. Inoltre, è anche per i romantici, perché qui si ammirano alcuni dei più bei tramonti delle Seychelles.

La Digue è fortunata anche in questo, essendo meno piovosa di Mahé e di Praslin, e offre altri luoghi dove immergersi nella natura intatta, come Veuve Reserve, una riserva naturale protetta al centro dell’isola. Si può visitare con una guida esperta e viene sorvegliata da diverse guardie e gli esperti di uccelli monitorano lo sviluppo del numero dei pigliamosche del paradiso, specie endemica delle Seychelles, dei rari collocaliini, le tartarughe marine e una volta l’anno anche delle specie ordinarie di uccelli.

Ovviamente anche le altre spiagge dell’isola, come Anse Cocos, Anse Marron o Petite Anse, sono spettacolari,
spesso con le enormi rocce di granito a far da coerografia e a testimoniare la bellezza naturale e vergine
del paradiso di La Digue.

Come arrivare: Air Seychelles collega l’Europa, via Parigi, il Sudafrica, Abu Dhabi, l’India e Mauritius a Mahé,
l’isola principale. Da qui partono anche i voli per le isole minori, come Praslin, con 350 collegamenti a settimana, Bird Island, Denis Island e D’Arros. Inoltre Air Seychelles è in codeshare con altre compagnie, come Alitalia, Air France e Ethiad, e permette la connessione con 88 città al mondo. Info www.airseychelles.com. Per arrivare a La Digue si prende il catamarano nel porto di Victoria a Mahé oppure il traghetto da Praslin che ci mette venti minuti.

Info: www.seyvillas.com
In collaborazione con www.seyvillas.com
Foto di Sonia Anselmo e www.seyvillas.com

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