La guerra delle mucche

Abbiamo assistito a una giornata d’incontri e confermiamo che le bestie non subiscono maltrattamenti, che non c’è assolutamente spargimento di sangue né violenza negli scontri. E’ al contrario impressionante vedere come le bovine si “autoregolino” di fronte alla supremazia avversaria, di come sappiamo capire fino a che punto spingere il proprio combattimento e quando sia invece il momento della ritirata. Questo soprattutto quando le mucche sono gravide: non rischiamo mai l’incolumità del vitello. Le mucche Hérens sono una razza di per se combattiva, abituata a lottare per conquistare le erbe migliori, aggressiva quanto basta per innescare senza particolari stimoli gli scontri. Tozze e robuste, con le zampe corte e ben piantate in terra sembrano delle vere macchine da combattimento; quando scendono nell’arena le mucche soffiano, grattano il terreno e l’aria con gli zoccoli come sono abituati a fare i tori. E immediatamente scattano le “battaglie” tra le singole bestie.

I combattimenti si svolgono per categorie: le giovenche, le primipare, le secondi vitelli e ad ognuno corrisponde un diverso grado di combattività oltre che di peso ed età. All’interno del recinto vengono introdotti diversi capi di bestiame i quali, dopo una fase più o meno breve di studio iniziano a loro piacimento i combattimenti, spingendosi con le corna e con tutto il loro peso (intorno ai 500 kg). Di volta in volta le bestie sconfitte vengono escluse dal recinto. La sconfitta avviene per abbandono da parte di una delle due contendenti. All’interno del recinto più giudici valutano il comportamento delle bestie e prestano attenzione affinché nessun bovino sia inseguito e colpito al posteriore o lateralmente da parte di un altro così da evitare colpi pericolosi per l’incolumità della bestia. La gara, di durata indefinita, ha termine quando una sola mucca resta sul terreno dopo aver sconfitto le altre. Tutto questo muove un grande interesse e una folta presenza di pubblico che partecipa incitando e commentando gli scontri. Gli interessi però non sono economici, ma di prestigio. L’allevatore che ha guadagnato il premio, un campanaccio da legare al collo della vincitrice, ha in mano un bel gruzzolo di credibilità e di invidia da parte degli sconfitti. Le varie gare (abbiamo assistito a quelle che si sono svolte a Chermignon) oltre al combattimento offrono feste sull’aia con cibo, balli, animazione, musica tradizionale e un contorno molto colorato, con il pubblico che è spettacolo nello spettacolo.

Certo i combattimenti non sono sempre così avvincenti e bisogna avere parecchia pazienza e appassionarsi  molto a ciò che le bovine fanno sul campo di gara. Ma gli svizzeri, i vallesi in particolare, credono in questo “sport” organizzato con un vero campionato cantonale che prevede eliminazioni e finale. Quest’anno la corona di “Reine 2009” se l’è assicurata Manathan (proprio così, con una “t” sola) una bella muccona che ha battuto la tre volte campionessa (2006/7/8) Tina. Il tutto nella finale del 10 maggio svoltasi ad Aproz. Una curiosità: anche in Italia, in Val D’Aosta, ha luogo un combattimento tra mucche. C’è stato anche un tentativo di portare le mucche italiane a gareggiare in Svizzera, ma le ferree leggi veterinarie hanno impedito il passaggio di confine (Schengen non vale per le bestie!). Il combattimento tra mucche è una manifestazione curiosa, da vedere almeno una volta ma resterà, per evidenti motivi geografici, culturali e legati al territorio, confinato in una zona ben precisa, dando così a quest’evento l’unicità e la rarità che già oggi conserva. 

Si ringraziano i siti www.reinesdherens.ch e www.racedherens.ch per la gentile concessione delle foto 

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