A Tahiti alla ricerca dell’onda perfetta

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I forti cicloni antartici creano delle mareggiate potenti che percorono migliaia di kilometri, acquistando maggiore potenza, prima di raggiungere Tahiti; qui inoltre la barriera corallina riduce noteovlmente la profondità  del fondale in prossimità della costa, concentrando la potenza della mareggiata in un’area minore e l’acqua è costretta ad alzarsi formando una teahupoo, ovvero “onda del secolo”.  La Polinesia è quindi la meta ideale per chi ama cavalcare le onde: a Tahiti ci sono anche altri reef break  come Taapuna e Mara’a e sempre nell’arcipelago della Società, altri spot interessanti sono nelle isole di Moorea, Huahine e Raiatea (celebre anche tra i velisti). Proprio la barca a vela poi è un mezzo ideale per esplorare l’arcipelago, sia per rilassarsi sulla prua di un catamarano e sia per mettersi alla prova al timone. Le isole di uno stesso arcipelago, infatti, distano massimo 30 km l’una dall’altra, per cui la barca a vela si dimostra il mezzo ideale per visitarle godendo anche della pace e della bellezza dell’oceano che le separa.  Bellezza della quale potrete godere appieno immergendovi per esplorare gli oltre 12.000 km di reef polinesiana, complici le temperature sempre alte e la trasparenza dell’acqua che garantisce un’ottima visibilità. Il mare di Tahiti ospita oltre 1.200 specie marine, dai delfini alle razze aquila, dalle tartarughe alle balene, fino a 19 tipi diversi di squalo. Non solo a Tahiti ma anche nelle isole minori dell’arcipelago sono presenti numerosi centri di diving che forniscono tutta l’attrezzatura necessaria per le immersioni. E se volete spostarvi da Tahiti, è da non perdere un’immersione alla deriva lasciandosi trasportare dalla corrente a Makemo, il terzo atollo per estensione delle Tuamotu. Per chi volesse semplicemente rilassarsi al sole, invece, una delle spiagge più note è quella della Pointe Venus, parte della Baia di Matavai dove arrivarono i grandi navigatori e dove infatti è stato girato il film “Gli ammutinati del Bounty” con l’indimenticabile Marlon Brando. Questa è una spiaggia vulcanica, con sabbia nera e fondale del mare sabbioso e quindi senza pesci. Per chi volesse fare anche snorkeling c’è Punaaui, conosciuta anche come PK18, sulla costa sud-occidentale dell’isola. Da questa spiaggia si può nuotare verso la barriera per ammirare pesci e coralli variopinti. 
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Oltre a Tahiti, ci sono nelle Tuamotu altre isole ancora più incontaminate, dei veri e propri gioielli remoti  che permettono ai visitatori di immergersi realmente nella natura più selvaggia e nei ritmi antichi della Polinesia Francese. Nella parte nord dell’arcipelago c’è Mataiva, ovvero Isola dai nove occhi. Guardando l’isola dall’alto si rimane colpiti dalla sua particolare conformazione geografica, plasmata da anni di movimenti tellurici: il sollevarsi e l’abbassarci dei fondali hanno infatti formato una laguna a reticolo composta da vasche non comunicanti poco profonde, dall’acqua azzurrissima, adatte alla pesca. Da vedere il motu al centro dall’isola e la Roccia della Tartaruga, animale anticamente venerato e temuto dalla popolazione locale. Mataive è inoltre conosciuta come “l’isola degli uccelli” per le rare specie di uccelli marini da scoprire con escursioni di bird watching. Una delle principali attività delle popolazioni autoctone, assieme alla pesca, è la coltivazione della preziosa e rara perla nera. In particolare nell’atollo di Takapodo è possibile scoprire la laguna per la coltivazione della “Pinctada margaritifera”, la perla nera appunto. Quest laguna non ha un canale che la colleghi all’oceano,  rendendola quindi un ambiente protetto ideale per questa attività. E se fate un giro a Takapodo, potreste vedere il doppio arcobaleno che secondo la leggenda incorona l’atollo, per esaltarne la bellezza e renderlo riconoscibile  a tutti da lontano. Se siete amanti delle bellezze marine, non perdete invece l’atollo di Anaa, indicato come luogo originario della famiglia reale dei Pomare. L’atollo è composto da undici isolotti ch eraccolgono una laguna dal colore di giada, dalla quale fuoriescono i feo, pilastri corallini che donano a questo luogo una magia unica.  Infine, altro gioiellino delle Tuamotu è Hao, chiamata anche isola dell’arpa per la sua conformaizone a semicerchio che abbraccia una laguna che ospita una variegata fauna marina, tra cui ricci, stelle marine e crostacei. Invece, a Papeete, la città principale di Tahiti, se siete stanchi di troppo sole e mare e avete voglia di shopping e cultura, non perdete il mercato locale con tante occasioni di artigianato, dai variopinti parei ai fiori di tiarè e l’olio monoi, e al Museo di Gauguin, nella casa del pittore, ma soprattutto merita un salto il museo sulla storia e le tradizioni polinesiane, per capire meglio questo arcipelago così affascinante.
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In collaborazione con www.fusiondigital.it
Foto di www.tahiti-tourisme.it

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