Basta attraversare il ponte e si è subito nel Medioevo. Besalù sembra un antro delle meraviglie, un luogo rimasto intatto nel passato, a quando era un importante snodo commerciale della Catalogna.
Il tempo non ha scalfito la sua immagine, la sensazione di fare un tuffo nella Storia si prova camminando sul vecchio ponte sul fiume Fluviá, secoli fa utile per gli scambi mercantili, oggi affascinante entrata verso un mondo
ancorato negli anni remoti.
Come tutta questa parte di Spagna, dominata dai Pirenei, Besalù è un piccolo gioiello di storia, arte e cultura medievale e ospita uno dei patrimoni monutumentali più importanti di quell’epoca, perfettamente conservato.
Si scopre subito, lasciando il ponte fortificato a otto archi, costruito nel XI secolo su un ponte romano, inserito
nelle mura con due torri e usato come per difesa e pagamento di pedaggio, e approdando nei vicoli in salita, tra negozi di souvenir, sfiziose proposte gastronomiche e artigianato locale, come gli oggetti in ferro.
Calma e intrigante, Besalù apre i suoi tanti tesori ai visitatori che si perdono tra stradine, piazze che si aprono all’improvviso, palazzi in pietra. Una meta da non perdere è il Monastero di Sant Pere: benedettino, fu consacrato nel 1003 dal conte più famoso della zona, Bernardo I Tagliaferro. Era anche il centro del potere, visto che l’abate era la prima autorità locale. Oggi rimane solo la chiesa, uno splendido esempio di arte romanica con una curiosità: un corridoio riservato ai pellegrini dove si veneravano le reliquie di San Primo e San Feliciano.
Non a caso, visto il numero di turisti religiosi nel Medioevo, si dice che la Chiesa era sull’antico Cammino di Santiago e non mancano vari ospedali, come quello di Santa Julià, e ostelli che servivano a raccogliere e dare conforto ai provati forestieri.
Accanto al Monastero, sorge uno degli esempi architettonici romanici meglio conservati in Catalogna: la casa Cornellà. Era l’abitazione di una famiglia benestante della zona e mantiene intatto lo stile della fine del XII secolo, con una galleria di archi a tutto sesto.
I pellegrini moderni possono rinfrancare lo spirito e stupire la mente con la Chiesa di Sant Vincenc, attuale parrocchia del paese, ma documentata sin dal 977, romanica con qualche transizione gotica, come nel rosone. Dentro un tocco divertente: i disegni dei bambini delle scuole, fatti per ricordare la Via Crucis di Gesù. Da qui, infatti, parte una delle tante feste di Besalù: la processione della Madre di Dio dei Dolori, il venerdì delle Palme, incentrata sull’immagine della Madonna durante la passione di Cristo.
È un evento con 300 anni di tradizione, ma non certo l’unico di questa cittadina così impostata sul passato ma allo stesso tempo viva e fresca: a gennaio si celebra il Patrono Sant Vincenc, prima di Pasqua c’è la Fiera degli artisti del ferro, mentre a settembre il centro storico si cala nuovamente nel Medioevo con costumi e sfilate, e a novembre si svolge la fiera artigianale. E per la sagra di San Primo e San Feliciano ci si dà appuntamento sul fiume per la regata.
Besalù è legatissima alle sue acque, il suo nome significa proprio “tra due fiumi”, e tuttora i cittadini e i turisti amano le sue rive per una sosta relax al sole, cullati dai versi degli uccelli acquatici. Una delle terrazze panoramiche sul fiume e con veduta sul ponte non è altro che quello che resta della vecchia Sinagoga: il paese ha avuto sempre fama di grande tolleranza religiosa e qui si sviluppò una vasta comunità ebraica.
L’antico quartiere è venuto fuori grazie agli scavi archeologici che hanno scoperto anche i resti del muro della Sinagoga risalenti al 1200 e una vasca di purificazione usata dalle donne: questo “miqwe” è il primo e unico edificio di queste caratteristiche in tutta la Spagna e il terzo per importanza dei dieci europei ed è per questo che arrivano anche moltissimi turisti israeliani. Come chiunque approdi qui, rimangono affascinati nel percorrere queste stradine e nel calarsi improvvisamente in una realtà antica e perfettamente conservata.
Info: www.spain.info www.catalunya.com
Foto di Sonia Anselmo