“Solo negli ultimi tempi, per realizzare il programma, ho fatto innumerevoli viaggi: ho girato le isole Bermuda in lungo e in largo, sono stato in Normandia, in Giappone, in Gran Bretagna e in Sudamerica nella mitica Tiahuanaco. Ormai vivo su un aereo! Però se c’è un posto che mi è rimasto nel cuore quello è l’Isola di Pasqua. E’ l’ultimo avamposto nell’oceano abitato, uno si sente lontano dal mondo e da tutto. Lì mi è successa una cosa stranissima: di solito, nei Paesi che visito, vengo preso dalla nostalgia dell’Italia, di casa mia dove sto molto poco, della mia famiglia, di mia moglie e i miei figli.
Invece sull’Isola di Pasqua la voglia di tornare si è affievolita. L’incoscio pensava di essere a casa perchè l’interno dell’isola è tutto colline, vigne, mucche al pascolo e cavalli in libertà. Ricorda moltissimo l’Umbria e la Toscana: per questo mi sentivo a casa. Anche se ci sono tre vulcani e alcune piante non tipicamente italiani. Ma è stato davvero sorprendente. Sono anche uno dei pochissimi che ci è stato due volte perchè ho registrato due puntate del programma, andate in onda in passato.
Non è semplice visitare quest’isola sperduta nell’oceano, anche se ci sono attrezzature turistiche, come alberghi e resort. Resta un posto magico e ancora tutto da studiare. Io sono affascinato dall’archeologia e mi piace raccontare civiltà poco conosciute, a volte nemmeno scoperte come si deve. E Pasqua con le sue statue giganti, i Moai, è ancora un mistero da esplorare”.