Praslin, fra noci di cocco e volpi volanti


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Benché il suo nome scientifico sia Lodoicea maldivica, questa varietà di noce di cocco gigante è endemica dell’arcipelago africano e cresce alla sommità di palme alte fino a trenta metri. La forma del frutto richiama le sembianze sessuali femminili e oggi è conservata e protetta, all’interno della Vallée de Mai, una foresta incontaminata da milioni di anni e rifugio di piante endemiche nonché di palme di questo rarissimo frutto, di cui sopravvivono quattromila esemplari. La leggenda narra che uno di questi cocchi fu visto galleggiare attorno a Mauritius e alle isole vicine, oltre 1.700 chilometri più a sud, ai tempi della colonizzazione francese, tanto che la pianta madre venne cercata inizialmente a quelle latitudini, fino a che fu invece trovata a Praslin. Il nome deriva dal fatto che inizialmente si pensava che la palma affidasse i semi alle onde dell’oceano per colonizzare altre terre, ma oggi è stato dimostrato che solo le noci vuote sono in grado di galleggiare. Una guida della Mason’s Travel – una delle più famose agenzie di accoglienza turistica  – accompagna all’interno della foresta per osservare i palmeti “maschio” e “femmina” che danno origine a questo spettacolare cocco. L’ingresso a questo giardino protetto è aperto tutti i giorni dalle 8,00 alle 16.30. Una visita è obbligatoria, non solo per apprendere la storia di questa rarità, ma per percorrere il Nature trail un percorso che conduce a tutte le specie vegetali con le descrizioni delle piante e degli animali che vivono nella valle che è amministrata dalla Sif – Seychelles Island Foundation.

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I sentieri sono quasi interamente ricoperti di fogliame e il sole fa fatica a filtrare per quanto è fitta la vegetazione. Il silenzio è raramente interrotto dal grido del pappagallo nero, che però difficilmente si riesce a vedere. Con l’aiuto delle guide si può imparare a contare gli anni della pianta dal numero delle foglie e ascoltare il racconto del cocco maschio che durante la notte, dal suo organo riproduttivo, spande i semi che vanno poi a depositarsi sulla femmina, la quale, per generare la prima “creatura” impiega ben nove anni. Tra gli animali non si può restare indifferenti al fascino delle “volpi volanti”, gli Pteropus seychellensis, noti anche come pipistrelli della frutta che, a differenza degli altri chirotteri, oltre a nutrirsi solo di frutta e nettare, hanno un musetto simile a quello di una volpe e sono anch’essi ricoperti da una pelliccia dorata. Per poterli osservare da vicino, unitamente alle tartarughe terrestri che si incontrano ovunque, c’è il The Praslin Museum, un B&B con poche camere, circondato da un giardino di piante medicinali, con una vecchia cucina con utensili dove si impara a cucinare il cocco e una stanza tappezzata di immagini di architettura locale. Qui si possono trovare tutti gli strumenti musicali seychellesi con i quali si compongono le melodie per le danze tradizionali. Praslin è forse l’isola granitica più accattivante delle Seychelles, oltre che per la bellezza selvatica del territorio anche per la quantità di spiagge, cale e calette. Una delle preferite per i bagni è Anse Volbert.

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È qui che sorgono i bungalow degli hotel più frequentati, anche se la vera chicca è Le Village du Pecheur a Paradise Sun, definito small hotel. Con il suo stile barocco e ridondante si accede in spiaggia direttamente dalla hall dove il pavimento non è altro che la stessa sabbia madreperlata della spettacolare baia. Tra le spiagge più frequentate vanno ricordate Anse Bois de Rose, Anse Boudin e Anse Kerian, delimitate da fantastiche costruzioni di granito, mentre, tra le più famose, c’è Anse Lazio, all’estremità nord occidentale dell’isola ottima per il nuoto e lo snorkeling. Per gli amanti della quiete totale e della vacanza total relax, raggiungibile in 5 minuti di barca dal porto di Saint Anne, si trova l’hotel New Emerald Cove, una manciata di bungalow arredati in semplice stile locale direttamente affacciati sulla spiaggia di proprietà dell’italiano Carlo Perolari che da tredici anni vive alle Seychelles e che di queste isole sa raccontare una storia difficile da trovare nelle guide turistiche. Per esempio la storia di un Paese la cui prosperità vive dell’industria ittica le cui concessioni per la pesca sono state date solo a inglesi e francesi. Un esempio è la Iot, la fabbrica di tonno in scatola più grande del mondo che dà lavoro a duemila dipendenti locali. Per chi invece desidera un hotel più tranquillo, con una bellissima piscina direttamente affacciata sulla spiaggia di Anse Kerlan, a pochi chilometri da Le Muria, e uno dei campi da golf più famosi del mondo, immerso negli spettacolari paradisi marittimi delle Seychelles, può alloggiare nelle villette del Castello Beach Hotel.

Come arrivare
La compagnia di bandiera Air Seychelles offre collegamenti diretti da Milano e Roma, ma l’arcipelago si può raggiungere con altre compagnie europee o mediorientali effettuando un trasbordo. Air France e Air Austral atterrano a Mahé da Parigi e altre città francesi, Condor da Francoforte, mentre con Emirates ed Etihad si arriva rispettivamente via Dubai e Abu Dhabi.

Quando andare
Le stagioni nell’arcipelago sono definite dal regime dei venti dominanti, che portano aria umida e calda da nordovest fra ottobre e aprile. Da maggio a settembre il vento cambia e il clima diventa più secco e fresco, ma anche il mare si alza e per fare il bagno sarà necessario trovare spiagge riparate. Gennaio è il mese che registra più pioggia, mentre i periodi più secchi sono luglio e agosto. Sebbene le Seychelles siano fuori dalla zona dei cicloni, quelli che si scatenano in altre zone dell’Oceano Indiano possono avere conseguenze sul tempo delle isole fra dicembre e marzo. I prezzi degli hotel salgono sensibilmente nel picco della stagione turistica fra dicembre e gennaio e nel bimestre luglio-agosto, periodi in cui potrebbe essere anche difficile trovare una sistemazione.

In collaborazione con Seychelles Tourist Office, Air SeychellesMason’s Travel e Creole Travel Services

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