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Amatissima da inglesi sin da tempi immemori, scoperta dai francesi e da frotte di tedeschi muniti dei classici sterotipi, sandali con calzini bianchi compresi, meta di fuga degli scandinavi durante il loro buio inverno, poco conosciuta dagli italiani. È la terra dell’eterna primavera, qui la temperatura non scende mai sotto i 15 gradi, tanto che gli abitanti risparmiano sul riscaldamento, e l’estate il massimo che può arrivare è trenta gradi. Gradevole, ma mutevole, dotata di vari microclimi sull’isola, che è fatta a terrazze, tutta sali e scendi, mare e monti. Le nuvole ammantano come una coperta grigia le cime dei monti, mentre i bananeti e i vigneti prosperano più a valle. Madeira è una terra amata da Dio, dove cresce di tutto e di più, in un mix quasi unico di tropicale e mediterraneo, non a caso è Patrimonio dell’Unesco come sito naturale: un bosco interminabile di piante della famiglia dell’alloro, fiori giganteschi di ogni tipo, banane che esportano in tutto il Portogallo, agglomerati di canne da zucchero, una serie infinita di varianti di frutta esotica, dal passion fruit che sa di limone a quello che ha il sapore di vaniglia e a quello di fragola, al maracuja, usato sotto ogni forma, dal gelato al succo. E poi orchidee endemiche, ortensie enormi, agapantus lilla che colorano i bordi delle strade, foreste gialle di mimose e arancioni di sterlizie, il rosa del fiore del passion fruit che nasce spontaneo, il rosso degli hibiscus e il viola delle bouganville. Frutta e vegetali che si possono ammirare in tutto il loro splendore nel Giardino Botanico di Funchal, la città principale. Nel giardino a terrazze, si alternano visuali da togliere il fiato nel blu del mare e nel verde dei monti alle spalle a oasi di pace con giganti cactus e duemila alberi di tutto il mondo, piccoli stagni con le rane e un nutrito museo di fossili nella casa al centro del parco. Tanto qui cresce qualsiasi cosa, come l’aloe, usata per i prodotti medicinali e non, ma soprattutto l’uva. I vigneti di Madeira (che in portoghese significa “legno”) sono famosi in tutto il mondo per il vino, una delle eccellenze del posto, che gli inglesi, antenati dei turisti di oggi, avevano scoperto durante i loro viaggi marittimi facendo tappa nell’isola e poi hanno importato a tutto spiano. Ancora molto bevuto, il Madeira è solo uno dei tanti prodotti enogastronomici da scoprire in questo luogo d’incanto: la frutta, in primo piano, il pesce, il cocktail Poncha, con rum, limone e miele, il sidro fatto con le melette locali. Si mangia benissimo, a Madeira.
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Se il palato è soddisfatto, lo sono anche gli altri sensi. Soprattutto la vista quando si perde nei tramonti che incendiano la costa e colorano di rosa i tetti delle case di Funchal e degli altri borghi. Anche la principessa Sissi rimase colpita da questi panorami: era venuta qui per dimenticare la morte della figlioletta e non avrebbe voluto andarsene mai. A lei hanno dedicato una statua in un piccolo parco cittadino e non manca giorno che vengano messi fiori tra le sue mani o dietro le orecchie, in segno di rispetto e amore per la sfortunata imperatrice. Di sicuro, quest’isola ha lasciato il segno in tanti artisti e personaggi storici: tra i primi, Cristoforo Colombo che ha vissuto a Porto Santo, l’altra isola dell’arcipelago, e faceva traffici con la canna da zucchero locale, oltre che farci tappa prima di partire alla volta dello sconosciuto Atlantico, un pò come tutti i navigatori dell’epoca, e poi Sir Winston Churchill che adorava sedersi a dipingere la piccola e splendida baietta di Câmara de Lobos, un borgo di pescatori a pochi chilometri da Funchal. La città è ideale come base per poi partire alla scoperta delle tante meraviglie dell’isola, ma essa stessa ha tante sorpresa da rivelare. Come il Mercado dos Lavradores, dei contadini, con tutte le gustose “prove” che questa terra florida fornisce: ancora passion fruit, maracuja, banane, ma anche pesche, uva, papaya, mango. E poi i fiori venduti da signore in abito multicolore tradizionale, i banchi d’artigianato che si ispira al folklore, i mazzetti di camomilla e erbe aromatiche nei cestini.
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Tutti i colori del mondo, un pò come le porte delle case della città vecchia, proprio alle spalle del mercato. Questa è la zona più antica di Funchal, che fu fondata qui e dove ancora si trovano reperti archeologici, nel Seicento e Settecento era abitata dai mercanti e dai marinai, poi fu abbandonata e ne seguì un periodo di decadenza. Ora è stata restaurata, anzi l’opera di rimessa a nuovo è partita proprio dagli abitanti che per dare un tocco di restauro alle loro case hanno dipinto le porte come se fossero tele: sono vere e proprie opere d’arte fatte da pittori, professori e studenti di disegno. Una diversa dall’altra, oggi ospitano gallerie, botteghe, locali, bar e caffetterie che rendono viva la notte di Madeira. Da queste parti, c’è anche la teleferica che porta a Monte, su in alto, e dalla quale si godono una serie di panorami sulle valli, sul mare e sulla città: per tornare giù, si può usare un sistema antico, una sorta di slitta-cestino che viene condotta sulla discesa dagli abili piedi di solerti “guidatori”. È una delle tante caratteristiche che vogliono essere provate a tutti i costi dai turisti. Tornati a Funchal ci si può perdere tra le stradine della città e scoprire i tesori nascosti: come la Cattedrale con il suo stile manuelito, con la statua di Papa Giovanni Paolo II che venne qui in visita nel 1993, i viali che all’improvviso si aprono in silenziose piazzette con alberi dai fiori arancioni e tanti caffè, le strade dello shopping, i tre forti che dominano Funchal.
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Uno è quasi sul porto, dove attraccano le navi da crociera e partono i battelli per le escursioni alla ricerca di delfini e balene, ed è diventato museo: un tempo qui ci si doveva difendere da pirati e avventurieri, ora a calare sono solo orde di pacifici turisti nord europei. Affollano il casinò, i tanti locali del Lido, la zona più vicina al mare e destinata al divertimento, i numerosi parchi, le strade pavimentate con i ciottoli locali, i negozi di vino e dell’elaborato artigianato, come il ricamo, fatto ancora tutto a mano da esperte signore dall’infinita pazienza e bravura. Un sorso di poncha e via per le strade di Madeira in cerca di nuove avventure, partecipando magari a qualcuna delle innumerevoli feste che si svolgono tutto l’anno: dal festival del vino a quello della natura, dalle feste per i fiori al Carnevale, fino al clou, il grande spettacolo del Capodanno. Mille modi per divertirsi e lasciarsi cullare dalle meraviglie naturale e non di Madeira.
Come arrivare: Tap, la linea aerea portoghese, mette l’Italia in collegamento Lisbona e da qui si prende un volo interno di poco più di un’ora per arrivare all’aeroporto di Maidera, a una ventina di chilometri da Funchal.
Dove dormire: Four Views Baìa, Rua das Maravilhas, 74, Funchal, Madeira, Portugal, www.fourviewshotels.com. A cinque minuti a piedi dal centro di Funchal, in posizione panoramica con vista sul porto, 261 stanze, spa, ristorante, parcheggio, grande giardino, piscina scoperta con vista sul Forte di São João.
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In collaborazione con www.visitmadeira.pt, www.visitportugal.com e www.flytap.it