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E il museo è anche il punto ideale per iniziare ad esplorare questo posto che sembra fermo nel Medioevo e ha una pianta cittadina curiosa. Il conte proprietario della zona volle creare una cittadina per radunare i suoi feudatari intorno al castello: così nel XII Secolo chiamò tutto il contado a vivere qui, progettò prima dell’insediamento la sua città con le strade disegnate a tavolino, totalmente dedita al commercio. Scendendo dal museo dei Catari lungo le stradine di pietra si ha un’idea di come fu concepita Bagà: le case a tre piani, il primo fatto di pietra, il secondo di legno e il terzo a graticcio, sono tipiche della zona, la piazza delle Spezie era dedicata alla farmacia locale, attorniata dalla botteghe degli artigiani, mentre la piazza del Mercato, sotto i portici, ricorda alcuni paesi dell’Italia centrale. Ancora oggi, questa piazza viene utilizzata per il mercato settimanale, a testimonianza che i secoli passano ma gli usi e costumi restano. Poco più in là, la chiesa romanica, alta e maestosa, si affaccia su una valle mozzafiato.
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Se un tempo Bagà era un centro mercatile di grande successo, oggi sembra tutta proiettata verso il turismo dedito allo sport e alla natura. Circondata dal Parco Naturale del Cadì-Moixerò, offre tantissime alternative agli appassionati di trekking, equitazione, sci e bicicletta, oltre alle passeggiate tra i monti. In particolare, da qui passa il Camino dei Bons Homes, in ricordo dei Catari che lo seguirono per sfuggire alla morte: è un itinerario di 200 chilometri, che permette di andare da Montsegur a Berga a piedi, in mountain bike e a cavallo, che offre spettacolari paesaggi ed evoca il mondo medievale. Utile anche per apprezzare la fauna e la flora locale e la gastronomia tipica: funghi, purè di zucca, un particolare condimento a base di aglio e olio di mela cotogna, e la butifarra, un insaccato non stagionato composto di carne di maiale tritata e condita con sale, pepe, altre spezie e servito con gli immancabili fagioli. Era il piatto re della cucina medievale e si serviva al castello di Bagà: l’antica ricetta resiste ancora oggi trionfante sulla tavola dei ristoranti. Per smaltirla ci sono le tante attività sportive. Senza dimenticare qualche escursione nei paesini intorno, tra fiumi limpidi e panorami incontaminati. Come una gita a Sant Jaume de Frontanyà, il più piccolo centro della Catalogna, con soli 26 abitanti, sospeso tra i monti e perfettamente medievale nell’impatto. Per arrivarci da Bagà si percorre una tortuosa strada in salita piena di curve e adorata dai motociclisti che affollano la zona.
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