Longobardi, itinerario gastronomico in Italia

Degustazioni con i Longobardi. Biscotti, dolci, miele, pane: sono le specialità da provare
in un percorso in Italia attraverso sette territori e regioni. Un itinerario tra cultura, storia e gastronomia che ripercorre, per i “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, i siti Unesco di cui ricorrono i dieci anni dal riconoscimento.

Un viaggio da nord a sud che stimola la curiosità, la scoperta di questa civiltà e popolo attraverso la sua storia e l’arte, ma anche tramite le golosità legate ai Longobardi.

Prima tappa il Friuli-Venezia Giulia, più esattamente Cividale del Friuli. Qui si può assaggiare
la Gubana, dolce arricchito di frutta secca e tradizionalmente servito con la grappa, le cui origini sono legate alle feste religiose più importanti, ma anche ad eventi della vita comunitaria quali matrimoni e cresime.

Originaria dell’area che comprende Cividale e le valli del Natisone, al confine con la Slovenia, la Gubana si pone come un ponte tra le due tradizioni gastronomiche, come rivelato dal nome, derivante dal termine sloveno “guba”, piega, e si caratterizza non solo per la ricca e gustosa farcitura, con pinoli, uva passa, noci, nocciole (con varianti locali), ma anche per
l’originale aspetto esteriore, che mostra il tipico avvolgimento “a chiocciola” dell’impasto.

A Cividale si visita l’area della Gastaldaga, con il Tempietto Longobardo, nel complesso monastico benedettino di Santa Maria in Valle, noto per essere uno degli edifici più complessi e originali della tarda età longobarda (seconda metà dell’VIII secolo), e il Complesso Episcopale.

Un’altra tappa gastronomica e culturale per seguire i Longobardi in Italia è la Lombardia, in particolare Brescia. Sono da provare i biscotti “Desideri”, a base di farina di castagne, burro, aromi, uova e zucchero. Sono stati creati dal Consorzio Pasticceri Artigiani di Brescia che ha voluto così omaggiare, utilizzando ingredienti presenti nelle abitudini alimentari longobarde, la figura dell’ultimo Rex Langobardorum, Desiderio, che, prima di salire al trono, aveva ricoperto l’importante ruolo di Duca di Brescia.

Sempre seguendo Desiderio, a Brescia si ammira il complesso di San Salvatore – Santa Giulia, oggi sede del Museo della città, voluto proprio dal Duca, l’oratorio di Santa Maria in Solario, con la splendida “Croce detta di re Desiderio”, prezioso manufatto del VIII/IX secolo, e l’area archeologica con con il Capitolium del I secolo d.C. e il Teatro romano.

Sempre in Lombardia, tra i comuni di Castelseprio e Gornate Olona, in provincia di Varese, si trova Castelseprio-Torba, sito fortificato con il castrum e il complesso di San Giovanni Evangelista, ristrutturato dai Longobardi nel VII secolo. Tutta questa zona rientra, per la parte gastronomica dell’itinerario, nell’area di produzione del pregiato miele varesino Dop.

Scendendo verso l’Umbria, si fa tappa a Spoleto e a Campello sul Clitunno, entrambe con siti Unesco dedicati ai Longobardi. A Spoleto si ammira la basilica di San Salvatore e tutta l’area
circostante, che si estende fino alla Rocca Albornoziana, con il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto che raccoglie le più importanti testimonianze longobarde.

A Campello, oltre all’oasi naturalistica delle Fonti del Clitunno, si visita il Tempietto. Entrambi i borghi ospitano, fino a marzo 2022, le mostre itineranti “Toccar con mano i Longobardi”, allestita negli spazi del Museo di Spoleto, e “Trame Longobarde. Tra Architettura e Tessuti”, nel Palazzo Casagrande di Campello sul Clitunno. Da metà marzo 2022 le mostre si trasferiranno in Lombardia.

Sul piano gastronomico l’Umbria offre la Crescionda, un dolce che risale al Medioevo, proprio ai tempi dei Longobardi, che ha subito nei secoli diverse trasformazioni, soprattutto da agro dolce è diventato solo dolce. Oggi è composto di tre stati differenti: il primo è fatto di amaretti e farina, il secondo ha una consistenza simile a quella di un budino e il terzo, sottile, di cioccolato.

La particolarità di questo dolce è che non è necessario preparare tre impasti diversi, ma solo uno. Durante la cottura, a causa del diverso peso specifico degli ingredienti, questi si sedimentano dividendosi in tre strati differenti. Solitamente viene preparata durante il periodo di Carnevale, ma la si può trovare, specie nei ristoranti, durante tutto l’anno.
 
Per trovare qualcosa di salato in questo itinerario legato ai Longobardi bisogna raggiungere Benevento, dove oltre a visitare la chiesa di Santa Sofia, si può assaggiare Pane di grano di saragolla. Tutelato da un Presidio Slow Food, deve il nome alla “saragolla”, antica varietà di grano duro, ancora coltivata nelle aree interne del Sannio, che venne introdotta dal Medio Oriente nel V secolo d.C. per opera di alcune popolazioni provenienti dall’attuale Bulgaria.

Oggi si riconoscono diverse tipologie di saragolla, a seconda delle zone di produzione (zingaresca, bulgara, saragolletta del Sannio, saragolla turchesco), da cui si ricava una farina gialla e profumata utilizzata per la produzione del pane secondo procedure particolari, tramandate di generazione in generazione.

Dalla Campania alla Puglia, dove a Monte Sant’Angelo, dominato dall’omonima basilica, legata ai santuari europei intitolati all’Arcangelo e meta di pellegrinaggi da epoche antiche, si possono provare Ostie ripiene, dolce composto da due cialde ovali di ostia, di colore bianco panna, che racchiudono un ripieno fatto di mandorle tostate e caramellate con zucchero e miele.

Secondo la narrazione popolare, l’idea alla base del caratteristico dolce sorse per caso nelle cucine di un monastero femminile di Monte Sant’Angelo, quando alcune mandorle, durante la preparazione delle ostie sacre, in cui erano impegnate le monache, scivolarono inavvertitamente in una ciotola colma di miele caldo e vennero raccolte impiegando due ostie, dando così forma alla prima versione della specialità dolciaria. Degna conclusione di questo viaggio gastronomico e culturale sulle orme dei Longobardi in Italia.

Info:
www.longobardinitalia.it

Foto Longobardi In Italia, Pixabay, dreamstime.com
Si ringrazia Longobardi In Italia per la gentile concessione di alcune foto dell’articolo

Articoli correlati:
https://www.latitudinex.com/italia/spoleto-cuore-antico-e-suggestivo-dellumbria.html
https://www.latitudinex.com/italia/fonti-del-clitunno-e-campello-natura-longobardi-e-frantoi.html
https://www.latitudinex.com/italia/santuario-di-san-michele-spiritualita-e-mistero-sul-gargano.html
 

0 Condivisioni

Lascia un messaggio