Cioccolato belga, prelibatezza tipica da degustare

Morbido, avvolgente, inebriante. Il gusto del cioccolato belga è un’apoteosi dei sensi, una festa
che coinvolge gola, sentimenti e passioni.

Una piccola ghiottoneria e una lunga storia che il Belgio, sia nelle Fiandre che in Vallonia, porta avanti con l’esperienza e l’innovazione dei mastri cioccolatieri.

Basta un giro a Bruxelles sulla Grand Place che subito dopo l’iconico Municipio con la Torre di San Michele e i ricchi palazzi, si nota un elegante negozio d’angolo: è Godiva, la celebre azienda che esporta il nome del cioccolato belga ovunque. Non è certo l’unica, basta un giro intorno al cuore della capitale per trovarsi davanti vetrine e vetrine di truffles e pasticcini, oltre a fontane e persino repliche della statuina del Manneken-Pis, il bimbo che fa pipì, in cioccolata.

Fondente, al latte, bianca, con frutta secca o naturale, con decori sulla sommità e aggiunte varie: il cioccolato belga è impossibile da non provare quando si visita il Paese, così come riuscire a non portarsi via almeno una tavoletta.

Un rapporto molto stretto è quello che lega il Paese al cioccolato belga. Non a caso i fiamminghi lo adorano e ne mangiano almeno 6 chili l’anno.

Arrivato a bordo dei vascelli dei conquistadores spagnoli dall’America, il cacao si diffuse rapidamente in Europa, come merce preziosa, ma in Belgio trovò una casa fiorente. Qui nacque la prima tavoletta di cioccolato, nel 1840, e la pralina poco dopo.

Nel 1857, Jean Neuhaus apre una farmacia nelle prestigiose Gallerie Reali Saint Hubert, a Bruxelles. Per rendere più gradevoli le sue medicine, le ricopriva con un sottile strato di cioccolato. Il nipote Jean Neuhaus Jr. ereditò la passione di famiglia per il cioccolato e ebbe anche l’ingegnosa idea di sostituire la medicina con un delizioso ripieno morbido. Così, nel 1912, nacque la pralina.

Qualche anno dopo, la moglie Louise creò il primo “ballotin”, una scatola decorativa chiusa da un nastro in cui vendere i cioccolatini, contribuendo così a trasformare il cioccolato belga in bene di lusso.

Negli anni successivi la pralina conobbe un vero e proprio boom in Belgio quando, nel 1925, il maître chocolatier Charles Callebaut inventò un sistema per trasportare il cioccolato liquido. Dieci anni dopo, Basile Kestekidès, della famiglia del fondatore di Leonidas, creò la leggendaria Manon: una grande pralina a base di crema al burro aromatizzata al caffè, ricoperta di cioccolato bianco.

Da allora i maestri si sfidano nel creare nuovi gusti, sapori e abbinamenti, rimanendo fedeli però
alle caratteristiche che distinguono il cioccolato belga da tutti gli altri. Come la struttura finissima, dovuta alla macinazione, l’alto contenuto di cacao, l’uso del burro di cacao puro, la selezione delle fave di cacao di altissima qualità.

Il segreto della golosità delle praline di cioccolato belga sta anche nella qualità del burro e della crema, tutto dal latte locale.

Nel 2007 è stato ideato il “Belgian Chocolate Code”, un codice che garantisce che il cioccolato belga provenga effettivamente dal Belgio, mentre a Wieze, nelle Fiandre, si trova la prima delle 17 sedi internazionali della Chocolate Academy.

Inoltre, la produzione di cioccolato belga è molto diversificata. Grandi aziende famose in tutto il mondo, ma anche piccoli laboratori artigianali che mantengono alta la creatività dei maestri cioccolatieri.

In alcuni di queste cioccolaterie si possono fare degustazioni e visite, come nel piccolo villaggio di Samrée, sulle alture di La-Roche-en-Ardenne dove si trova Cyril, o l’Art de Praslin a Wavre, una cioccolateria dove tutto è fatto a mano con una tradizione di oltre 80 anni.

Sia in Vallonia che nelle Fiandre si possono fare innumerevoli esperienze a tema cioccolato belga. Non solo degustazioni, ma anche visitare musei dedicati, strade e passeggiate del cioccolato, creare il proprio cioccolato personalizzato in alcuni laboratori, assistere alla produzione di praline fino agli abbinamenti del cioccolato con la birra.

Insomma, in Belgio per gli amanti di questa golosità c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Info https://valloniabelgioturismo.it/
www.visitflanders.com

Foto Pixabay

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