“Vedi qualcosa?” “Si, qualcosa di meraviglioso”. Sono queste le parole che, nel 1922, contraddistinguono una delle più grandi scoperte archeologiche dell’antico Egitto e un faraone
mitico.
Il mecenate britannico Lord Carnarvon chiede all’archeologo ed egittologo Howard Carter
cosa vede al di là di un foro eseguito sulla porta di quella che si intuisce sia una tomba
reale egizia ancora intatta.
Gli scavi riveleranno un grandissimo tesoro funebre, il più intatto mai rinvenuto, appartenuto ad un Faraone bambino che visse tra il 1341 e il 1323 a. C., un Faraone il cui nome è uno dei più famosi di tutto l’antico Egitto: Tutankhamon.
È a lui che è dedicata la mostra nel trecentesco Palazzo Zaguri a Venezia, a lui e ai 100 anni
di misteri che si celebrano ad un secolo dalla scoperta della sua tomba.
Era il 4 novembre 1922 quando dallo scavo sotto alla tomba di Ramses VI, nella Valle dei Re,
venne scoperto un gradino: era l’inizio di una sensazionale avventura.
Avventura che si può rivivere grazie alla realtà virtuale indossando uno dei 50 visori presenti in mostra per essere proiettati nel fascino della scoperta. Archeologi, egittologi, scenografi, informatici, maestri di musica hanno lavorato per ricostruire, in ogni dettaglio, lo sfarzo e l’atmosfera della tomba del faraone riportandola esattamente a quando fu aperta per la prima volta.
Questa è una delle tante meraviglie che riservano le 36 stanze di Palazzo Zaguri, distribuite
in cinque piani, dove più di 1000 oggetti parlano attraverso i millenni e da cento anni restituiscono risposte sulla vita dei faraoni e della civiltà egizia ma allo stesso tempo fanno nascere nuove domande.
Il percorso della mostra parte dalle radici geologiche e dall’importanza del fiume Nilo già nella preistoria per passare attraverso i temi della vita, della morte e del passaggio dalla morte che porta alla vita eterna, temi fondamentali della civiltà egizia.
Oltre 400 oggetti originali fra reperti provenienti da scavi di famosi siti lungo il Nilo e nel
Sahara e materiali significativi della storia dell’archeologia, prestiti di collezioni private,
descrivono la formazione del territorio egizio, la sua lunga preistoria fino ai passaggi più significativi della sua storia millenaria.
Dalla preistoria con teschi e manufatti ai modelli di barche che nei secoli hanno solcato
il fiume Nilo si passa agli oggetti che narrano le vicende avventurose degli scavi
archeologici di inizi Novecento. Tra le tante curiosità si noterà un grammofono: è quello
utilizzato dal poliziotto britannico Richard Adamson che per molto tempo passò le notti a
guardia della tomba di Tutankhamon accompagnando con musica operistica il silenzio, musica che contribuiva anche a tenere alla larga i ladri.
Si scopriranno i tanti oggetti ritrovati nella tomba del faraone: preziosissimi gioielli,
armi, statue, mobili, originali letti funerari con teste di animali, carri, il trono, trombe, giochi da tavolo, mirabili vasi in alabastro, sandali, vasi, sedie.
Sono tanti oggetti che aiutano a comprendere meglio la vita quotidiana, gli usi, i costumi e gli aspetti religiosi dell’antico Egitto. Si resterà affascinati davanti all’imponenza e ricchezza dei grandi sacrari e dei tre stupendi sarcofagi che contenevano la mummia di Tutankhamon. Oro, grandezza e arte: come il primo scopritore Carter tutto questo sarà una meraviglia
per gli occhi dei visitatori.
Non si resterà indifferenti di fronte alla celebre maschera funeraria guardando negli occhi
un giovane dall’aspetto gentile e raffinato. E anche qui la mostra riserva una sorpresa con una rivelazione sul volto del faraone e dell’uomo.
La meraviglia sarà ancora maggiore pensando che gli oggetti del tesoro di Tutankhamon in mostra
sono fedeli riproduzioni autorizzate, realizzate da una famosa scuola di restauratori artigiani a cui il governo egiziano ha concesso, già dal 1977, l’autorizzazione a realizzare repliche certificate, con una estrema fedeltà di riproduzione, che a norma di legge richiede anche infinitesimali dettagli difformi per distinguerli dagli originali.
La maestria degli artigiani/artisti moderni, che si può ammirare in un esplicativo video
a fine mostra, ha creato opere che trasmettono la bellezza e il messaggio simbolico del tesoro
del Faraone, lasciando ai visitatori anche la consapevolezza che si sta contribuendo alla
salvaguardia di insostituibili originali che non possono uscire dall’Egitto.
Ci si renderà conto che, a differenza di altre tombe, quella di Tutankhamon con sole quattro
stanze, era decisamente di dimensioni ridotte. Ma il tesoro funebre, praticamente intatto, e
la poca notorietà del Faraone nella storia dell’Egitto, hanno aiutato la conservazione
di questo tesoro. La preoccupazione degli antichi egizi era di assicurare un buon viaggio
verso l’aldilà e verso la risurrezione.
Il Faraone bambino, il cui breve regno non segnò di certo la storia dell’antico Egitto e la cui tomba fu presto dimenticata dopo la sua morte, ha trovato l’immortalità grazie alla scoperta che Howard Carter fece cento anni fa.
Info
www.italmostre.com
Palazzo Zaguri, Venezia, dal 29 ottobre 2022
Organizzatore: Venice Exhibition Srl
Curatore della mostra: Maurizio Damiano, già archeologo, è egittologo e docente ai corsi di Egittologia e di Storia del Vicino Oriente Antico del CRE (Centro Ricerche Egittologiche). Ha lavorato e vissuto in Sudan dal 1979 al 1988. Successivamente, e sino ad oggi, ha lavorato e lavora soprattutto in Egitto, nei deserti dove ha scoperto centinaia di siti.
Horus Limited ltd: riproduzioni della tomba e del tesoro di Tutankhamon
Web’nGo Italia Srl: grafiche e postazioni realtà virtuale
Foto: Vittorio Galuppo, Eva Vallarin
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