Le vesti rosse sono vivide, così come le emozioni che traspaiono dai volti addolorati o in piena beatitudine. Cortona rende omaggio a Luca Signorelli nei cinquecento anni dalla morte con una grande mostra che riunisce le opere dell’artista: “Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia” sarà al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona dal 23 giugno fino
all’8 ottobre 2023.
Un’occasione per visitare la città toscana, dalla storia millenaria, etrusca, romana, medievale, su un colle in posizione strategica e panoramica, con la vista fino al lago Trasimeno, amata anche da San Francesco, che costruì il suo primo convento nel 1211, l’eremo Le Celle, a poca distanza.
Signorelli, uno dei più grandi artisti del primo Rinascimento, nacque intorno al 1445 a Cortona e ci morì nel 1523, anche se la sua vita e le sue opere furono in giro per l’Italia, come con la
Cappella Sistina, dove era stato aiuto del Perugino, nelle Marche e soprattutto con gli affreschi del Duomo di Orvieto.
Celebrato dal Vasari come un faro artistico del periodo, come precursore di Michelangelo e come uomo libero e amante del bel vestire, Luca d’Egidio di Ventura, detto Signorelli, ha saputo trarre la lezione del suo maestro Piero della Francesca e trasformarla in originalità, colore e dinamismo, che oggi si possono osservare nelle sale del museo.
La mostra, promossa dal Comune di Cortona e dall’Accademia Etrusca di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC, organizzata da Villaggio Globale International e curata da Tom Henry, massimo esperto in materia, professore emerito all’Università di Kent e già Direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese a Roma.
Per l’anniversario dei 500 anni dalla morte dell’artista, sono stati radunati una trentina di capolavori, provenienti da prestigiosi musei internazionali e da collezione private, che percorrono
tutta l’attività di Signorelli.
Tra i dipinti in esposizione, il Compianto del Cristo Morto del 1502, realizzato per la chiesa di Santa Margherita di Cortona: sempre secondo il Vasari, l’artista tornò nella sua città natale
a causa della morte del figlio Antonio per la peste e, sconvolto dalla perdita, volle ritrarre il corpo proprio come il Cristo deposto della tela, con la Madonna svenente e altre donne, come Maria Maddalena, prostrate dal dolore.
Tra le sale del museo diocesano, non solo la mostra Signorelli 500, ma anche la possibilità di ammirare altri capolavori di artisti come Pietro Lorenzetti, Niccolò di Segna, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e soprattutto un’Annunciazione di Beato Angelico del 1430. Inoltre, si possono vedere reperti archeologici e storici importanti, come un sarcofago romano del II secolo, e arredi sacri.
All’interno dell’ex chiesa di Gesù, proprio davanti al Duomo e una terrazza panoramica sulla Val di Chiana, il museo diocesano di Cortona è il cuore della mostra Signorelli 500, ma in tutta la città vengono ripercorse le orme del pittore e si svolgono iniziative ed eventi che coinvolgono studenti, abitanti e visitatori.
Esiste anche un percorso speciale per scoprire le varie località, oltre a Cortona, dove Signorelli visse e lavorò: in città, un’altra tappa, dopo il Museo Diocesano è la chiesa di San Niccolò. Piccola e romanica, legata alla presenza di San Bernardino da Siena, contiene alcuni
capolavori di Signorelli.
Sull’altare maggiore si trova il il gonfalone della Compagnia di San Niccolò dipinto nel 1510 circa da Luca Signorelli su entrambi i lati: da una parte il Compianto sul Cristo morto, sull’altra la Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo. Inoltre, un grande affresco la Madonna col Bambino e otto Santi è sempre stato attribuito ad allievi della bottega dell’artista.
Luca Signorelli fu sempre molto legato a Cortona, abitava nel terziere di San Marco e ha avuto cariche politiche. Un giro in città è ammirare alcune bellezze architettoniche uniche. Ad esempio piazza della Repubblica è il centro del borgo: qui si trovano il palazzo Comunale del XIV secolo con la torre dell’orologio e l’imponente scala di accesso, la Loggetta e il palazzo del Capitano del Popolo, costruito nel XIII secolo e poi trasformato prima in ufficio per le gabelle e poi in residenza rinascimentale per il cardinale Passerini.
Poco lontano, piazza Signorelli racchiude il teatro e il palazzo Casali: conosciuto anche come palazzo Pretorio, fu realizzato nel XIII secolo come residenza ufficiale della famiglia Casali durante la signoria di Cortona. Dal 1411 divenne sede dei capitani e dei commissari fiorentini, come si vede dai numerosi stemmi in pietra sul lato destro esterno e sulle pareti del cortile interno.
Dal 1728 è ospita l’Accademia Etrusca e il Museo relativo, oggi tutti insieme denominati in MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona). Molti i reperti da ammirare come il lampadario etrusco in bronzo, la Musa Polimnia della prima metà del XVI secolo, la raccolta di ceramiche e bronzi etruschi e romani, la collezione Corbelli di materiali della civiltà egizia. Inoltre tra le raccolte più recenti, una serie di opere del pittore Gino Severini, uno dei padri del futurismo, cedute alla sua Cortona.
Inoltre, oltre alla mostra su Signorelli, dal 13 luglio al primo ottobre, la città si anima anche per la tredicesima edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move: 3 mesi, 30 artisti, 26 mostre allestite tra il centro storico, la Fortezza medicea del Girifalco e la “Stazione C” nei pressi della Stazione di Camucia-Cortona. Un ulteriore evento che arricchisce la stagione dedicata a Signorelli a Cortona.
Info:
www.signorelli500.com/
www.visittuscany.com
Foto di Sonia Anselmo
In collaborazione con Toscana Promozione Turistica
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