Piazza del Campo si apre come una conchiglia guardando in basso, di fronte la torre del Mangia del Palazzo Pubblico, di lato i tetti cittadini e il Duomo. Siena insolita sa regalare grandi emozioni a chi vuole scoprirla in modo originale, andando a caccia di luoghi nascosti.
Come la terrazza panoramica della torre di Roccabruna, uno degli indirizzi più esclusivi e
segreti della Siena insolita. In realtà si tratta di un lussuoso appartamento all’attico trasformato in location per eventi, aperitivi, cene romantiche e con la possibilità di alloggiare in alcune stanze.
Appena varcata la soglia, un appartamento nobiliare dall’arredo elegante accoglie gli ospiti, per i quali c’è un’altra sorpresa: alcuni gradini portano alla terrazza, dove, tempo permettendo, si possono trovare i rinfreschi. E qui viene fuori tutta la magia di Siena insolita: il panorama è mozzafiato, la torre di Roccabruna si trova proprio dirimpetto al Palazzo Pubblico e sembra quasi di toccare il cielo, guardando verso la Torre del Mangia, si vedono anche il verde delle colline fuori città, i rossi e i marroni dei tetti, il bianco e nero del campanile del Duomo. In più,
c’è anche un piccolo camminamento che sembra sospeso nel vuoto e dà l’impressione di essere proprio sopra piazza del Campo. Per questo, durante il periodo del Palio, la Torre di Roccabruna è molto ricercata.
Sazi di tanta magnificenza e bellezza, si resta stregati anche dalla prelibatezza dei piatti proposti per l’aperitivo o la cena della signora Michela Smorto, chef professionista, che con l’aiuto della nipote, esperta di prodotti a chilometro zero, portano in tavola tutto il sapore della Toscana: salumi e formaggi, frittatine vegetali, bruschette, pappa con il pomodoro e tanto altro ancora, perfetti per varietà, quantità, gusto e qualità.
La raffinatezza è di casa a Torre di Roccabruna, ma anche la sua storia è alquanto curiosa: Michela
ha ereditato questa casa dalla zia, l’ha lasciata praticamente intatta, con i mobili pregiati e i colori caldi, e, amante del ricevere e del cucinare, ha pensato subito a ospitare. Un’idea di successo per vivere un’emozione nella Siena insolita. (http://torreroccabruna.it/)
Riscendendo le scale dell’edificio, quasi anonimo, si ritorna tra la folla del centro. Essendo proprio davanti a piazza del Campo, magari conviene fare una sosta e visitare uno dei luoghi iconici di Siena: il Palazzo Pubblico.
Tutto per ammirare da vicino nel Museo Civico alcuni affreschi emblematici, come nella sala del Mappamondo la Maestà di Simone Martini e Il Guidoriccio da Fogliano, o come nella sala dei Nove, Allegorie e Effetti del Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, anche se questo spettacolare capolavoro trecentesco, attualissimo per il tema trattato, è in restauro. Per un certo periodo si sono organizzate visite guidate al cantiere sopra le impalcature. Trovarsi a pochi centimetri da tante meraviglie artistiche, osservandone i dettagli che magari sfuggono guardando dal basso, è un’emozione unica, regalata dalla Siena insolita.
Andando verso il duomo ci si imbatte nel battistero, inevitabile un giro veloce ad ammirare l’arte del primo Rinascimento con gli affreschi di Lorenzo di Pietro detto il “Vecchietta” e il fonte battesimale di Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello.
Continuando la salita si passa davanti alla cattedrale, che offre una nuova opportunità
da vivere nella Siena insolita. Dal 27 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 18 ottobre 2023, l’evento “Come stelle in Terra” scopre il pavimento a commesso marmoreo, frutto di cinquecento anni
di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano tra scene bibliche, antichi filosofi e raffigurazioni delle virtù. (www.operaduomo.siena.it)
Nel Museo dell’Opera, poi, si trovano alcune tarsie originali e la pianta ottocentesca del pavimento del duomo, utile per rendersi conto meglio del lavoro. Tra l’altro il museo, proprio dietro il duomo, è un’altra meta ideale per la Siena insolita: qui, dopo aver apprezzato la Sala delle Statue, con gli originali di Giovanni Pisano che un tempo erano sulla facciata della cattedrale, la Maestà di Duccio di Buoninsegna, opere di Donatello e Jacopo della Quercia, rarissimi codici miniati e molto altro, si sale sulla stretta terrazza panoramica del Facciatone.
E’ quello che rimane da un progetto ambizioso del primo Trecento, quello di allargare la cattedrale creando un’altra più imponente, il duomo nuovo, ma per via della peste e del conseguente degrado, non fu portato a termine. Oggi resta questa struttura, perfetta per ammirare la vista sulla città e oltre.
Per scoprire la Siena insolita c’è un altro indirizzo fondamentale: sulla piazza del Duomo, c’è un angolo un po’ nascosto, anche se davanti sventola l’insegna del museo. Molti turisti non passano qui ed è un vero peccato. Santa Maria della Scala è un mondo a se stante, che racconta la storia da una prospettiva diversa di Siena, che compie 25 anni dal riconoscimento come Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Ospedale vero fino a una cinquantina di anni fa, sembra una cittadella a se stante, con le mura, le fondamenta, i cunicoli e i vari livelli costruiti nei secoli, occupando il fianco della collina. Già destinato ad ospitare e curare i pellegrini della via Francigena e occuparsi dei bambini abbandonati prima nel XII secolo, è un concentrato di tesori inestimabili e curiosità, come i vecchi dormitori dei malati, con tanto di segni dipinti sul muro per indicare le testate dei letti.
Qui la Storia ha lasciato il segno sulle pietre, sugli affreschi, persino sull’unica cisterna: almeno sette livelli da esplorare, che dalle pendici della collina della cattedrale si innalzano racchiudendo corti, spazi assistenziali, funzionali, culturali di rappresentanza. Il tutto sviluppatosi intorno al 1100, quando alcuni canonici vollero creare uno luogo per l’assistenza ai malati e ai pellegrini, alla metà del Quattrocento.
C’è tanto da vedere a Santa Maria della Scala, come il quarto livello, quello che si apre sulla piazza: l’entrata al museo si trova nell’ex pellegrinaio delle donne, la corsia realizzata nel 1336, e da qui si accede facilmente agli spazi più importanti.
Come la Sagrestia Vecchia, affrescata da Lorenzo di Pietro il Vecchietta con un ciclo dedicato al Credo apostolico, la settecentesca cappella della Madonna, la chiesa della SS. Annunziata, trasformata più volte nei secoli, come nel Seicento per volere del rettore Agostino Chigi, che decise di separare gli spazi religiosi da quelli per l’assistenza, e che contiene un capolavoro, il Cristo Risorto, una scultura in bronzo che il Vecchietta aveva deciso di creare per la sua tomba.
Da non perdere in questo viaggio nella Siena insolita sono la cappella del Manto, con
le antiche reliquie e affreschi cinquecenteschi, e il pellegrinaio maschile, vero cuore del Santa Maria della Scala. Realizzato nel 1328, è uno straordinario ciclo di affreschi del soffitto e delle pareti, opera di importanti artisti del Quattrocento senese, Lorenzo di Pietro, Domenico di Bartolo e Priamo della Quercia. (www.santamariadellascala.com).
Una meta dove l’arte e la Storia si fondono, anche se molti turisti da toccata e fuga ignorano questo straordinario luogo della Siena insolita.
Dove mangiare:
Ristorante Bagoga Grotta di Santa Caterina, via della Galluzza 26 Siena, www.bagoga.it:
vicino a Piazza del Campo, un ambiente rustico con piatti della tradizione toscana, anche
vegetariani, menù con abbinamento di vini, da assaggiare il dessert con il panforte su fette di formaggio.
Osteria il Ghibellino, via dei Pellegrini 26 Siena, di fronte al Battistero, un locale
dall’accoglienza familiare con ottima cucina tradizionale, anche gluten free, da assaggiare
i malfatti ricotta e spinaci e la cecina con cavolo nero.
Info: www.visittuscany.com
visitsienaofficial.it
Foto Sonia Anselmo, Opera Laboratori, Comune di Siena
Si ringrazia l’Opera Laboratori e il Comune di Siena per la concessione di 9 foto in totale a corredo dell’articolo
In collaborazione con Toscana Promozione Turistica
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