La neve rende il piccolo centro arroccato tra le Dolomiti di Brenta e il lago di Garda un mondo incantato. Rango è da sempre considerato il borgo perfetto per il Natale, anche quest’anno che le misure di sicurezza sono diventate fondamentali.
Questo borgo del Trentino, uno dei più belli d’Italia, è sinonimo di mercatini di Natale, ma oggi svela un volto inedito, fatto di luci, addobbi e segni dedicati alla più importante festa dell’inverno, in una atmosfera rarefatta, che esalta i volt, le piazzette e gli androni della antica architettura contadina, invitando a passeggiate lente e rigeneratrici.
Anche senza mercatini, rimandati all’anno prossimo, Rango rivela tutta la sua suggestione e si fa apprezzare in maniera diversa, proponendo alcune chicche che da sole valgono la pena della gita fuori porta.
Grazie all’impegno di molti artigiani che normalmente sarebbero stati impegnati coi mercatini e che hanno voluto dare un segno di amore per Rango con la loro creatività. A partire dal presepe sulla fontana.
La fontana quadrata della piazza centrale, simbolo di Rango, un tempo abbeveratoio per le greggi e oggi placido ritrovo della gente per conversare, ospita uno straordinario presepe artigianale, interamente fatto a mano: un borgo nel borgo.
Il presepe infatti riproduce gran parte del borgo di Rango: l’entrata, con la scalinata di accesso e il portech della Flor, dove un tempo si fermavano pellegrini, mercanti e pastori con le greggi in cerca di ristoro. E la piazza stessa, con i ballatoi e le rastrelliere in legno delle case colme di pannocchie.
La Natività è circondata da scene del mondo contadino e dei vecchi mestieri che un tempo c’erano a Rango: l’arrotino (moleta), l’impagliatore di sedie (caregheta), il calzolaio, l’ombrellaio. C’è una minuziosa cura del dettaglio. Per esempio i panni stesi sono fatti di stoffa. Il presepe è illuminato e la visita in notturna lo rende ancora più affascinante.
E poi, si inizia la visita, tra le piazze del borgo coi due grandi alberi di Natale, anch’essi illuminati di notte,
mentre nei punti più suggestivi e caratteristici, dai volt, alle vecchie stalle, sono stati allestiti i presepi, grandi e piccoli, realizzati dagli artigiani del luogo.
Il richiamo alle bifore, altro elemento caratterizzante della architettura di Rango, viene sancito, lungo le principali vie del borgo, dalle bifore realizzate in nocciolo e frassino. Ancora qualche passo e, ecco, in un altro volt, ci si imbatte nel “el filò.”: e sarà come entrare in un’altra epoca.
Un tributo a un altro segno antico e autentico della storia di questo borgo, che ricorda gli usi di un tempo quando, nelle sere d’inverno, la gente del paese si ritrovava nelle stalle per filare, aggiustare attrezzi, riposarsi dalla fatica della giornata e stringersi nel calore della comunità, e di un buon bicchiere di vino.
Gli animali della stalla sono realizzati unicamente con materiali vegetali da un’artigiana locale.
Ma tra radici e modernità, da assaporare, in diversi punti del borgo, le sculture lignee dei Simposi di Scultura che si sono tenuti a Rango e Balbido negli anni.
Imperdibile per i bambini, poi, il Museo della Scuola, dove sono conservati oggetti e materiale didattico della prima metà del Novecento: è stato creato da Tomaso Iori, che durante la visita propone gli Experimenta didactica, lezioni sperimentali attive per spiegare alcuni temi di carattere scientifico, come la macchina a vapore, la scintilla, le onde magnetiche, il suono, l’accensione del fuoco, l’orologio meccanico.
Immancabili infine, i murales di legno: due grandi opere a muro realizzate da un ‘artista di Rango con centinaia di tronchetti di legno. Una descrive il lavoro del moleta, l’arrotino con la sua slàifera, la macchina per arrotare, mentre l’altra è dedicata a una donna che raccoglie l’acqua alla fontana con secchi di rame, che qui vengono chiamati brentola e craziadei.
Sulla strada per Rango, poi, è tappa d’obbligo Balbido, il borgo dipinto. Con i suoi 48 murales dedicati agli antichi mestieri, sui muri antichi e le 29 sculture lignee posizionate nei diversi punti del borgo, Balbido
accoglie grandi e piccini. Tutti resteranno a bocca aperta infatti di fronte alla Stria, la strega più grande del mondo, entrata nel Guinness dei primati che, realizzata con un fitto intreccio di canne di bambù e legno (testa, mani e piedi) misura 10,77 metri, ed è una citazione suggestiva della tradizione popolare locale, legata alle “strie” dispettose, che nella val Marcia si divertivano in passato a gettare le pietre contro i carri dei contadini. Inoltre, anche a Balbido c’è un presepe meta di visita, con i personaggi a grandezza d’uomo, interamente realizzati in legno.
Nei dintorni, anche Bas, Bosco Arte Stenico. Connubio di perfetto equilibrio tra natura e land art, Bosco Arte Stenico, a pochi passi dal celebre castello, diviene una suggestiva occasione di perlustrazione, di rigenerazione spirituale e psicofisica.
Ideale anche per famiglie con bambini e con certificazione PEFC di sostenibilità è libera e prenotando si può richiedere la visita guidata.
Il percorso è raggiungibile a piedi dal centro di Stenico passando per il borgo seguendo la segnaletica. In auto seguendo le indicazioni si arriva ai parcheggi posti a pochi metri dagli accessi.
BoscoArteStenico si può visitare anche con passeggino con calma in un in un paio d’ore, sul percorso panchine e fontanelle con acqua potabile.
Per disabili e anziani in carrozzina BAS ha previsto un accesso dedicato con parcheggio, raggiungibile prenotando la visita guidata.
Stenico offre oltre al BoscoArte, il percorso dell’Area Natura Rio Bianco con la splendida cascata, raggiungibile con una dolce discesa da BAS, e poi con comodo marciapiede si raggiunge la piazza, sino a che, con leggera salita si può arrivare al castello di Stenico passando accanto al Museo Etnografico Par Ieri.
Tutto il territorio di Comano, tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, offre così per un Natale diverso, l’immersione nell’essenza pura della festa più amata e alcuni occasioni, come a Rango, per scoprire particolari e spunti normalmente sfuggono perché concentrati su altre attrazioni.
Info www.visitacomano.it
Foto: www.visitacomano.it/it
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Con la ristrutturazione dell’edificio all’ingresso del paese, quello più alto, Rango ha perso uno degli scorci del borgo più belli, capisco la necessità del recupero ma il piano mansardato si doveva tenere com’era con il legno vecchio, che è tutta un’altra cosa. Come pure l’intonaco esterno dell’edificio. Io ho una casa a Bivedo e conosco molto bene il luogo e quando assisto alle ristrutturazioni mi viene sempre un brivido. io stesso nella mia casa ho rigorosamente mantenuto tutto l’assito esterno com’era con un’ottimo risultato estetico