Napoleone all’Elba, storia e natura tra i sentieri dell’isola

Con gli occhi dell’imperatore tra boschi e mare. Sulle orme di Napoleone all’Elba è un viaggio
nel passato, tra storia e natura, che si arricchisce di emozione per l’anniversario dei duecento
anni dalla morte del generale Bonaparte.

Napoleone all’Elba approdò in esilio, dopo la battaglia delle Nazioni di Lipsia e il trattato
di Fointaibleu. Era il 1814, è l’ex padrone di mezza Europa ci visse per 10 mesi con tutti gli onori, quasi regnando sull’isola: molti sono i luoghi che ricordano la sua permanenza.

Passò la prima notte al palazzo della Biscotteria, la casa municipale di Portoferraio, per poi
trasferirsi nella Palazzina dei Mulini, nel centro storico del borgo, infine, acquista villa San
Martino per farne una residenza estiva per la moglie Maria Luisa, che però non venne mai sull’isola.

Furono altre le donne di Napoleone all’Elba. Prima la madre Letizia, che stette con lui per tutto il periodo, poi l’amante Maria Walewska, che portò a visitare i luoghi a lui più cari come il santuario della Madonna del Monte, e poi la sorella Paolina, che ravvivò con la sua mondanità le sere isolane.

I percorsi sulle orme di Napoleone all’Elba sono inediti, tutti da scoprire e coniugano l’attività
all’aria aperta, come il trekking o la bici, con la curiosità storica e sono perfetti anche
da settembre in poi, con i colori che mutano e le temperature più adatte.

Ancora prima di percorrere i sentieri, si possono scegliere quelli più affini ai propri interessi con un tour virtuale su Elba Smart Exploring, mappatura digitale dell’intero territorio tra 400 chilometri di tracciati e 200 spiagge.

Tra questi, si può scoprire il bosco dell’Imperatore, la più grande foresta dell’isola. Si racconta che Napoleone all’Elba passeggiasse in tranquillità nelle vicinanze della sua residenza, villa San Martino, magari pianificando la fuga dall’esilio. Nonostante l’aspetto rustico, l’abitazione è affrescata con racconti delle imprese del Generale e ha un panorama invidiabile, anche se nascosta dalla vista dal porto di Portoferraio.

Ai piedi della residenza originaria, si estende la Galleria Demidoff che fu aggiunta successivamente per volere dell’omonimo principe in onore dell’imperatore. Da qui, si ripercorrono i passi di Napoleone all’Elba alla scoperta di una vallata, scrigno di una delle più variegate foreste demaniali dell’isola, dove per secoli i boschi di lecci sono stati trasformati in carbone dalle sapienti lavorazioni dei carbonai del luogo.

Un altro luogo fondamentale per rivivere l’esilio di Napoleone all’Elba è il santuario della Madonna del Monte, immerso tra boschi di castagni, lecci e sculture di granito. Avvolto nel silenzio e in un’atmosfera suggestiva, si trova a Marciana Marina. Qui l’Imperatore incontrò la sua amante polacca, la contessa Maria Laczynska.

Seguendo il percorso, si notano alcune particolari forme di erosione del granito, vere e proprie sculture di pietra, come quelle del “masso dell’Aquila”, “l’Uomo Masso” e della “Testa di Moro”. Dopo aver fatto rifornimento d’acqua alla freschissima sorgente dell’esedra del santuario, il sentiero prosegue, tra rapaci in volo e avvisamento di mufloni, verso la panoramica terrazza di Serraventosa che volge verso la Corsica. Facile immaginare Napoleone all’Elba rivolgere lo sguardo all’isola natia.

Altra meta dell’itinerario napoleonico è Capoliveri: l’unico paese in rivolta contro la dominazione forzata di Napoleone all’Elba. Secondo la tradizione popolare, il condottiero lo giudicò “un nido di corvi vuol resistere all’aquila imperiale”.

Seguendo il leggendario racconto della Vantina, la ragazza che salvò il paese dalle ire napoleoniche, si possono scoprire i caratteristici “chiassi”, i vicoli del centro storico di questo antico borgo minerario.

La passeggiata prosegue sul Monte Calamita in quello che è il Santuario delle Orchidee, tra le ombreggiate pinete e l’odorosa macchia mediterranea. Spaziando sulla costa toscana e l’abitato di Porto Azzurro, si raggiungono le vedute di Ponente con il Golfo Stella, il maestoso Monte Capanne e uno scorcio da cartolina di Capoliveri.

Infine, tra gli itinerari dedicati a Napoleone all’Elba il Parco Minerario. A Rio Marina, è un museo mineralogico in cui sono custodite tutte le pietre preziose minerarie che un tempo rappresentavano la principale fonte di finanziamento.

Per secoli, i giacimenti ferrosi della zona orientale dell’isola hanno fatto la fortuna di chi aveva la possibilità di sfruttarli, dagli albori con gli etruschi, passando per la dominazione pisana, fino al periodo napoleonico.

Ematite, pirite e limonite sono solo alcuni dei numerosi minerali che costituiscono la varietà geologica dei cantieri minerari di questo versante dell’isola. Il sentiero dedicato alle miniere permette di capire e vedere i brillanti tesori nascosti nel sottosuolo e le loro particolari
cristallizzazioni e di assaporare ancora di più gli itinerari sulle orme di Napoleone all’Elba.

Info:
www.visitelba.info
www.islepark.it/
www.minambiente.it/pagina/le-aree-mab-italia

Foto Visit Elba, Pixabay

Si ringrazia l’ufficio stampa di Visit Elba per la gentile concessione di 12 foto a corredo dell’articolo

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