Mazara e Selinunte, angoli di Sicilia sulla rotta fenicia

Il Mar Mediterraneo è un luogo geografico ben definito. Il Mediterraneo è una fitta trama di storie avventurose e quotidianità. Quando arrivi a Mazara del Vallo (Tp), solo per dormire, capisci subito che qualche ora sarà insufficiente. Sei approdato lì, in quel Mediterraneo fatto di confini che si intrecciano.

Mazara fu la porta di accesso per la conquista araba, oggi è uno dei principali porti di pesca del Mediterraneo.

Il centro storico è un ricorrersi di stradine, vicoli, viuzze, è la casbah. Il filo di Arianna sono le maioliche, opere d’arte, puzzle, di colori, stili, forme disparate che raccontano miti, leggende, odierne tragedie.

Le saracinesche di Mazara non sono tutori di un limite invalicabile, ma frame di fumetti e visioni. La vita, quella di sempre, odori di cucina, televisioni accese, discussioni familiari, persone sedute davanti alla porta di casa.

Mazara si distende nel suo salotto buono: piazza della Cattedrale del Santissimo Salvatore. Una serata così viva e intrigante che viene voglia di tirare mattina, ma domani la meta è imperdibile: Selinunte.

Il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria (Tp) mette in soggezione per la sua vastità 330 ettari, e l’imponenza dei Templi.

Continuiamo a sorprenderci della complessità dell’antica Selinunte, fondata nella seconda metà del VII a.C, in realtà i suoi abitanti erano molto più nostri contemporanei di quanto si riesca a immaginare.

Tanto che quando nel 1956-59 fu ricostruito il tempio E per anastilosi, rimontando i pezzi originali rinvenuti sul luogo, non sapevamo che gli architetti selinuntini del V sec già avevano scoperto come correggere le distorsioni ottiche che i nostri occhi mettono in atto nel guardare, ad esempio, le grandi colonne scanalate.

Le abitazioni potevano avere fino a tre piani, quindi niente di strano se vedete una vasca da bagno con tanto di portasapone e tappetino antiscivolo realizzato in pietra lavica. Selinunte visse il suo periodo d’oro tra il VI el V sec., si dice che arrivò a contare centomila abitanti, possiamo vedere la rappresentazione di Tanit, la dea madre punica e il tempio di Hera, case fenicie e greche, facilmente riconoscibili per le diverse modalità di edificazione.

Selinunte è come se fosse stata una grande stella che è esplosa e la sua luce viaggia ancora nella nostra storia.

Dal 2003 a valorizzare questi patrimoni anche un Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, denominato “La Rotta dei Fenici”, uno dei 45 itinerari internazionali certificati e uno dei sette in Italia.

Con La Rotta dei Fenici si intende guardare al Mediterraneo come luogo di incontro tra culture antiche ed ha come tema specifico il Dialogo Interculturale.

La Rotta dei Fenici segue le tracce invisibili dei popoli che hanno abitato e vivono oggi sul Mediterraneo e di temi, come le migrazioni, il ruolo della donna, la dieta mediterranea, la protezione dell’ambiente marino e terrestre, di stili di vita, luoghi e persone per raccontare ad un pubblico sensibile e alle prossime generazioni.

Insomma, affrontare l’eredità del passato e trasmetterla al futuro, anche attraverso le meraviglie architettoniche, storiche e naturali di Mazara e soprattutto Selinunte.

Info: https://fenici.net/
www.visitsicily.info

Foto di Maria Luisa Bruschetini

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  1. Bonini Franca 12 Luglio 2021

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