Lago di Viverone, oasi naturalistica e sito storico in Piemonte

Le capanne sulle palafitte si scagliano nella luce del tramonto come memorie di un
passato remoto, i cigni e i germani reali si muovono sinuosi nell’acqua dorata aggiungendo un’atmosfera rilassante. Il lago di Viverone è un’oasi naturalistica unica, rilassante e suggestiva, ancora di più nelle ore del tardo pomeriggio.

Il lago di Viverone, in Piemonte, tra le province di Biella e di Torino, è praticamente diviso
in due: tutto intorno vigneti, su una sponda si trovano moli turistici, passeggiate, spiagge e strutture turistiche, l’altra, sud occidentale, raggiungibile solo a piedi o in barca, è selvaggia, ricca di canneti e boschi, perfetta per dare riparo alle specie animali e fare
birdwatching.

Sono tanti gli uccelli che vivono o vengono a svernare da queste parti: folaghe, germani, svassi, gabbiani, cigni, martin pescatori, tarabusi, aironi. Un vero paradiso per chi ama osservare gli uccelli muoversi tra le rive e la vegetazione intorno.

Il lago di Viverone, profondo fino a 50 metri, è circondato da un’area di paludi, prati e pioppeti che ben si adatta alla vita e alla sopravvivenza degli uccelli acquatici.

Non solo, le particolari condizioni hanno permesso al lago di Viverone, di origine glaciale, di conservare intatti a pochi metri sotto il livello dell’acqua i resti di circa 5000 pali conficcati nel terreno: sorreggevano un villaggio su palafitte risalente all’età del Bronzo.

Secondo gli archeologi le capanne erano disposte in cerchio, con un diametro di 70 metri. All’interno del villaggio si trovavano abitazioni e recinti per animali, staccionate, due palizzate che cingono l’abitato, attraversate da un lungo sentiero che proveniva dalla terraferma.

I piani rialzati delle case, poste sulla sponda del lago di Viverone, erano usati per ripararsi dall’umidità del suolo e dalle piene improvvise.

Durante le campagne archeologiche sul lago di Viverone sono stati ritrovati innumerevoli reperti dell’era del Bronzo, oggi conservati al Museo di Antichità di Torino, al Museo del Territorio Biellese e al borgo di Viverone presso il Centro di Documentazione degli Uffici Comunali. Spade, asce, spilloni, ornamenti femminili hanno permesso di ricostruire la vita di una comunità esistita tra il 1650 e il 1350 a.C.

Per questa ragione, il lago di Viverone, oltre ad essere Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è anche inserito nel sistema dei “Siti Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino”.

Oggi sulle sponde del lago non si vedono le palafitte del villaggio originario, ma è stato ricostruito un approdo simile che evoca la suggestione dell’antico sito.

Inoltre, il lago si trova alla connessione tra due itinerari, la Via Francigena e il Cammino di San Carlo, per questo è sempre stato meta di riposo per i pellegrini. Anche se si può fare un giro sul battello, oppure dedicarsi alla pesca sportiva, il lago di Viverone rimane un’oasi dove ammirare la natura nella quiete più avvolgente.

Info:
www.turismotorino.org
www.atl.biella.it
www.visitaltopiemonte.com

Foto dreamstime.com, Pixabay

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