In Trentino il Carnevale sa di tradizione

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Come i due Carnevali della Valle di Fassa e della Valle di Fiemme. Nella Valle di Fassa, fanno da scenografia naturale le Dolomiti e si celebra l’identità ladina con le mascherédes, spettacoli burleschi e canzonatori nell’antica lingua. Sono iniziati a metà gennaio e proseguono per quasi un mese, fino al 12 febbraio. Tra le attrazioni principali ci sono la sfilata di Bufòn, Marascons e Lachè, con maschere lignee realizate in modo artigianale dagli scultori locali. Nella vicina Val di Fiemme, c’è il Carnevale dei Matòci, che riprone l’antica usanza dei cortei di sposi, trasformata in manifestazione carnevalesca all’inizio del Novecento. I matoci sono buffi personaggi che sfilano per le dieci frazioni di Valfloriana indossando abiti vivaci, con fiocchi e coccarde, dai colori sgargianti e con il volto coperto da facère, le maschere in legno. Ancora tradizione in Val di Cembra, dove i giovani del paese il martedì grasso tagliano l’albero più bello del bosco. Senza rami, vieni trascinato in centro e “battezzato” davanti agli abitanti, per poi essere issato e ricoperto da cima a fondo di paglia e bruciato come una gigantesca fiaccola. Attorno al fuoco, si raduna tutta la cittadinanza e i turisti.  A Madonna di Campiglio, invece, i riferimenti storici del Carnevale sono più recenti. Risalgono alla corte viennese della fine dell’Ottocento con i suoi abiti, carrozze, walzer, dame e cavalieri. Un Carnevale di grande eleganza e suggestione storica che riporta alla memoria i fasti dell’Imperatore Francesco Giuseppe e di sua moglie, la Principessa Sissi, che vennero ospitati nella Perla delle Dolomiti. Da domenica 10 febbraio a venerdì 15 febbraio questo sfarzo viennese rivive con queste raffinate atmosfere. A Trento e Rovereto, invece, vanno in scena Carnevali più classici, soprattutto destinati ai più piccoli. Nel capoluogo in piazza Duomo e in piazza Cesare Battisti, si svolgeranno le sfilate e le numerose iniziative dedicate ai bambini, veri protagonisti anche a Rovereto. Ancora cambi di ambientazione carnevalesca per altre mete in Trentino. Ad Arco, tra le palme dei viali, dono del clima del lago di Garda, ritorna la grande sfilata dei carri allegorici, in passato famosa in tutto il mondo, con il centro storico che si trasforma in “Arcoland, città dei balocchi”, un vero parco dei divertimenti per i bimbi e famiglie con l’allegria di trampolieri, clown e giocolieri. Le sfilate dei carri, poi continuano su tutto il territorio, portando in piazza migliaia di persone da Tione a Storo, da San Michele all’Adige a Borgo Valsugana. Dopo tanto divertimento, una sosta enogastronomica tipica non fa male e in Trentino non manca mai. Soprattutto per assaggiare  i grostoi, il tipico dolce  carnevalesco che si accompagna volentieri  con il vin brulè, per contrastare le temperature di un Carnevale che arriva nel cuore dell’inverno.
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Foto di www.visittrentino.it, Pio Geminiani, Silvano Angeli, Pierluigi Orler Dellasega

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