Grottaferrata, centro culturale con l’Abbazia di San Nilo

Nei giorni di mercato la facciata dell’abbazia fa capolino tra gli ombrelloni e i banchi, con la
torre che fa da bussola d’orientamento. Grottaferrata è un borgo dei Castelli Romani, a poca
distanza da Roma, che ha una lunga storia, una consistente tradizione commerciale legata da secoli alle fiere e soprattutto è un centro religioso importante, oltre che curioso.

L’Abbazia di San Nilo è il gioiello medievale del paese, fondata nel 1004 da San Nilo da Rossano e che ospita religiosi basiliani che seguono il rito bizantino.

La domenica la loro messa è un appuntamento particolare e si svolge nella chiesa di Santa Maria, già da sé una combinazione interessante di stili, dal romanico al barocco, oltre al soffitto ligneo tardo cinquecentesco, al pavimento in marmo policromo, all’arco che divide il presbiterio dalla navata centrale decorato da mosaici del XII secolo, alla Cappella Farnese con affreschi
del Domenichino.

Tra l’altro la navata laterale ospita la Grotta Ferrata (crypta ferrata), da cui il borgo prende il nome e che è un criptoportico di una villa romana, protetto da un cancello sui resti del quale l’abbazia venne edificata.

La storia di Grottaferrata è totalmente legata all’abbazia, anche se prima di essa qui sorgevano molte ville di aristocratici romani, come quella di Marco Tullio Cicerone: anzi, si dice che i terreni sui quali fu costruito il monastero fossero proprio quelli della residenza del filosofo.

Nel 1004 tutto cambiò: San Nilo da Rossano, Calabria, all’epoca sotto il dominio bizantino, in seguito a una visione della Madonna, fondò una comunità religiosa proprio qui, tra i ruderi delle antiche ville romane. Vent’anni dopo l’Abbazia di Grottaferrata venne consacrata e da allora iniziò il rapporto simbiotico con la cittadina.

Più volte saccheggiata nei secoli, ad esempio nel 1241 da Federico II di Svevia, che si portò via secondo la leggenda anche una preziosa scultura bronzea di un uomo con una giovenca, l’abbazia fu fortificata per volere dall’allora cardinale Giuliano della Rovere nel 1482 per difendere il luogo di culto. Il futuro Giulio II, il papa guerriero, affidò la realizzazione agli architetti Antonio da Sangallo e Baccio Pontelli, e il monastero venne racchiuso da una massiccia cinta di mura con tanto di camminamento di ronda e da una rocca con la torre.

L’Abbazia di Grottaferrata è un vasto complesso architettonico e comprende il chiostro, il museo archeologico, la biblioteca dove sono conservati più di mille manoscritti antichi e circa 50.000 volumi di grande valore e un famoso laboratorio di restauro del libro, che annovera tra i suoi lavori più importanti il restauro del “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci. Molto importante, infatti, nel corso dei secoli è stata l’attività amanuense dei monaci e poi quella della cartiera
pontificia, creata nel 1629.

Il museo conserva una ricca collezione di reperti raccolti dai monaci, alla quale si sono aggiunti i resti archeologici delle ville romane e dalle catacombe nei dintorni di Grottaferrata. Tra i capolavori da ammirare una celebre stele risalente al V-VI secolo a.C, con un giovane defunto seduto, i ritratti di Alessandro Magno e di Costantino, marmi, sarcofagi, monete, ceramiche, oggetti sacri come un episcopale in seta e oro risalente al Trecento.

L’abbazia si trova in una piazza un po’ nascosta tra le vie del borgo, ricche di botteghe gastronomiche e vasi fioriti. Il lunedì, il giorno del mercato settimanale, sembra quasi seppellita dai banchi, così come durante le varie feste e sagre che si succedono nelle immediate vicinanze del monastero.

Tra gli appuntamenti imperdibili, la festa patronale di San Nilo, il 26 settembre, con un grande mercato di prodotti agricoli, artigianali ed enogastronomici, la ‘Na vota c’era, una rievocazione storica che si svolge nel cortile dell’Abbazia la seconda settimana di settembre ed è ambientata nell’Ottocento, e la Fiera Nazionale.

Quest’ultima è l’evento più importante di Grottaferrata, che attira visitatori e venditori provenienti da differenti parti di Italia e si svolge in primavera: nel 2022 è prevista dal 2 al 10 aprile.

L’origine è antica, quest’anno si compiono i 422 anni, e ricorda i numerosi pellegrini che affluivano alla chiesa di Santa Maria nelle ricorrenze dell’Annunciazione (25 marzo) e della Natività della Madonna (8 settembre), diventando un’occasione di scambi commerciali. Tutt’oggi, all’ombra della presenza dell’abbazia, si susseguono stand artigianali e gastronomici che rendono Grottaferrata un polo vivace e di grande attrazione.

Info:
www.visitcastelliromani.it
www.visitlazio.com
www.abbaziasannilo.org/

Foto dreamstime.com

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