Erice, borgo di popoli e tradizioni immerso nel panorama

Dal lungomare di Trapani, calato il sole, si staglia all’orizzonte, come poggiata sul mare,
Erice, con le luci della sua funivia che lentamente sbiadiscono nella nebbia. Di giorno lassù non c’è la stessa atmosfera misteriosa che aleggia la sera.

Erice è stata una città dei mille popoli e tradizioni e, prima di chiamarsi così, il suo nome era
San Giuliano, in onore del santo protettore dei viaggiatori, che aiutò i Normanni a liberare il borgo dall’insediamento arabo.

Erice si può raggiungere in macchina, ma ci sono numerosi tornanti, a piedi, con grande fatica a
causa del dislivello, altrimenti con il mezzo più consigliato sia per la sua velocità che per il
paesaggio mozzafiato osservabile che abbraccia Trapani e il Mar Tirreno: la funivia di Erice,
Funierice. (www.funiviaerice.it)

Il prezzo varia a seconda dell’età e della residenza, ovvero per chi risiede a Trapani una
corsa costa 4 euro, per i non residenti si pagano due euro in più, ma si raccomanda di comprare la corsa di andata e ritorno insieme, dato il costo totale a meno di dieci euro. La capienza massima di ogni cabina è di 8 posti, il tempo di percorrenza è di circa 10-12 minuti ed è davvero un’esperienza da fare, soprattutto al tramonto, che colora i paesaggi senza limiti.

Appena arrivati ad Erice si nota la presenza di una nebbiolina costante, oltre all’abbassamento notevole della temperatura, soprattutto la sera, infatti anche d’estate è sempre meglio, e consigliato, coprirsi.

Con Porta Trapani si accede alla cittadina: lo scenario subito cambia, si ritorna al passato, in
un piccolo borgo medievale con stile romanico. Le viuzze sono come vene che confluiscono e portano dolcemente verso le vie principali di Erice.

Dai negozietti lungo le vie esplodono i colori delle tipicità di Erice, come le ceramiche
artigianali dipinte a mano, con le loro pennellate variabili che le rendono uniche e i tappeti intrecciati dagli abili tessitori che traggono le varie tecniche dalle antiche tradizioni
orientali, tramandate da generazioni.

Da non perdere sicuramente anche le peculiarità culinarie, da assaggiare al ristorante
oppure, a portar via, assaporandole mentre ci si avventura nel borgo di Erice.

Ci sono pane e panelle, ovvero pane farcito con farina di ceci fritta a modo delle classiche
patatine fritte, e le arancine, chiamate invece arancini nelle zone messinesi, specialità
siciliana per eccellenza, di solito con solamente la zona centrale riempita di ragù, ordinabili
sia in dimensioni normali, che in miniatura al cartoccio. Passando ai dolci, altrettanto gustosi,
si può provare il classico cannolo, oppure la genovese, ovvero pasta frolla riempita con
solitamente tre alternative, ovvero crema, pistacchio e cioccolato.

Una volta che si accontenta lo stomaco, si può girare nelle periferie per scoprire vie ancora
più celate, e magari ritrovarsi nei pressi dei giardini del Balio, ricchi di scalinate e fontane, e del castello di Venere.

Costruito dai Normanni come roccaforte, è un luogo che racchiude storia, suggestione e mito. Qui, sulla vetta del monte Eryx, sorgeva un tempio dedicato dagli antichi Fenici alla dea Astarte, la grande Madre, per poi diventare sotto i greci Afrodite e infine per i Romani Venere.

A Erice arrivavano pellegrini da ogni parte per rendere omaggio alla Dea, mentre il monte serviva da riferimento ai naviganti: oggi la città è una delle tappe siciliane della Rotta dei Fenici, itinerario culturale del Consiglio d’Europa, proprio sulle orme dell’antico popolo del Mediterraneo.

Dopo secoli d’oblio, la dinastia normanna volle cancellare le tracce del sito pagano e costruì la fortezza, ornata da maestose mura: curiosamente al suo interno si possono osservare i resti del tempio di Venere, il pozzo, le terme romane, ma anche architetture trecentesche e le carceri di epoca borbonica.

Il giardino del Castello di Venere, con le sue torri di difesa, offre una vista che spazia
su Trapani e le Egadi, e se il cielo è terso, si vedono anche Pantelleria e la Tunisia, che dista solo 170 chilometri. Un panorama sul mare e le isole che rende Erice affascinante e unica.

Info www.prolocoerice.it/index.asp?pag=home
https://fenici.net/

Testo di Martina Ulzega
Foto di Martina Ulzega, Alessia Ulzega, dreamstime.com, Pixabay

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