Diamante, murales, peperoncino e bandiera blu in Calabria

Scene di vita quotidiana si alternano a quadri mitologici, tra un cascata di peperoncini e l’altra, mentre il blu del mare appare accecante. Diamante è un borgo di colori, quelli dei murales che arricchiscono le pareti dei palazzi nei vicoli, quello rosso forte del tipico prodotto locale, lasciato a seccare sui balconi delle case, quelli della natura, del Tirreno e delle spiagge, che invogliano a visitare quest’angolo di Calabria.

Diamante, nella Riviera dei cedri, è arroccato su un sperone di roccia che sembra tuffarsi nel mare, con davanti l’isola di Cirella e otto chilometri di spiagge diverse per tipologia e con fondali che sono un paradiso per gli appassionati di immersioni. Proprio questa natura incontaminata ha permesso al borgo di ottenere la bandiera blu nel 2021.

A Diamante la tradizione dei murales è iniziata nel 1981: da allora molti artisti internazionali
hanno lasciato il loro segno sul muro e le loro opere. In totale sono oltre 300 dispersi per il centro storico e nella frazione Cirella e ogni anno se ne aggiungono di nuovi.

I murales di Diamante, tra vicoli stretti e balconi fioriti, raccontano una storia di colori, figure e parole, ideati e realizzati con menti, mani e materiali diversi, ma perfetti combinati insieme.

Si va da scene quotidiane, come la vita dei contadini, a soggetti sacri, come la Madonna, a leggende, miti, favole. Poi ci sono omaggi al toro di Paspidero, ovvero il ritrovamento
nella grotta del Romito di un graffito di un bue, vicino a Diamante, (ed è un’escursione perfetta per un giorno). Per lo più i murales ritraggono i pescatori, tra reti cariche, barche che tornano, il mercato e i pesci.

In questo modo, Diamante, che fa parte dell’Associazione Italiana Paesi dipinti, è diventata
una meta artistica da vivere e una specie di galleria a cielo aperto.

I colori alle pareti delle abitazioni del centro non sono solo ad appannaggio dei murales. Ci sono pure i peperoncini lasciati ad essiccare in un trionfo di rossi di ogni sfumatura.

Comunemente utilizzato per la cucina calabrese, il piccante frutto è anche protagonista
di un Festival che si svolge a Diamante nel mese di settembre e prevede degustazioni, mostre,
presentazioni di libri, laboratori e persino una rassegna cinematografica interamente dedicata al peperoncino.

E’ anche il protagonista di una delle classiche ricette da provare nel borgo: le alici conservate sotto sale e peperoncino in recipienti di creta detti cugnitti.

Non ci sono, però, solo peperoncini e pesce in cucina. Essendo parte della Riviera dei cedri, la fascia costiera dell’alto tirreno cosentino, ovviamente qui viene coltivato l’agrume. Anzi, il cedro di Diamante è famoso in tutto il mondo per la buccia liscia ed per essere esportato ovunque, in particolare in Israele e negli Stati Uniti, dove viene usato dalle comunità ebraiche in occasione della festa dello Sukkot.

Il cedro, poi, viene utilizzato per i dolci, come i bocconotti, di pasta frolla farciti di marmellata, oppure viene candito, mentre l’infusione della corteccia fa ottenere il liquore, molto apprezzato anche da Gabriele D’Annunzio, che amava anche i penicilli, acini di uvetta aromatizzata avvolti nelle foglie della pianta e poi infornati, e che aveva soprannominato Diamante la Perla del Tirreno.

Così il giallo del cedro si unisce al blu del mare, al rosso del peperoncino e alla policromia dei murales e rende Diamante, nata nel Cinquecento ma con insediamenti romani, un borgo unico di colori, natura e arte.

Info:
www.turiscalabria.it
www.comune-diamante.it

Foto Pixabay, dreamstime.com

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