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Quello delle Crete è un viaggio di grande suggestione: sono numerosi percorsi di trekking e di mountain-bike. C’è anche un mezzo speciale per visitare la zona: il treno Natura della Val d’Orcia, Per il turismo viene utilizzata la ferrovia costruita nella seconda metà dell’Ottocento tra Siena e il monte Amiata. Ripristinata dall’Amministrazione provinciale di Siena e dalle F.S. Vengono organizzati, da aprile a dicembre, in occasione delle sagre e delle feste locali, viaggi su treni a vapore e littorini e d’epoca. Il tour parte da Siena con rientro nella stessa città e con soste in tutte le stazioncine delle Crete. Lungo il tragitto, ovunque si incontrano borghi medievali, pievi, castelli, rocche fortificate e antichi poderi che mettono in risalto la civiltà contadina di queste zone. Il borgo medievale di Asciano è tra i più affascinanti, abitato dagli Etruschi, è crocevia di antiche strade. Ancora oggi si possono ammirare parte delle mura che circondavano il borgo, le strette strade medievali e gli antichi palazzi. Nel centro storico la basilica di S. Agata con opere del Signorelli e del Sodoma. Asciano è anche nota per la lavorazione del latte, prodotto dalle pecore che pascolano nelle crete cibandosi di cespugli aromatici, è così che nasce il pecorino dal sapore unico. Nella zona di San Giovanni d’Asso, il borgo più antico delle crete, si trovano i tartufi. Al pregiato tartufo bianco, oltre a quello nero, è dedicata in novembre la tradizionale mostra-mercato: la XXVIII edizione sarà in due weekend, dal 9 al 10 novembre e dal 16 al 17 novembre 2013, con un’anteprima dall’1 al 3 novembre dedicata all’olio, altro prodotto principe della zona. Nei sotterranei del castello, tra i più antichi della provincia di Siena, ha sede il primo Museo del Tartufo in Italia.
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A pochi chilometri da Asciano, l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, tappa d’obbligo, uno dei complessi monastici più importanti di tutto il senese. L’abbazia, definita il cuore mistico delle Crete, sorge a 273 metri sopra il livello del mare in località Chiusura. Il complesso, immerso in un bosco ricco di piante secolari, domina il paesaggio delle crete. L’abbazia fu fondata nel 1319 da tre nobili senesi Bernardo Tolomei, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini, che decisero di abbandonare agi e ricchezze per ritirarsi in questo luogo solitario e vivere secondo la regola di San Benedetto. La costruzione del monastero iniziò nel 1393 e terminò nel 1526, il complesso conta una serie di edifici che subirono diversi rimaneggiamenti nei periodi rinascimentale e barocco. Dal cortile, attraversando un viale di cipressi, si scorge l’orto botanico dell’antica farmacia e poco più avanti una peschiera, utilizzata dai monaci per nutrirsi di pesce nei periodi in cui la regola vietava l’uso di carne. La chiesa abbaziale del periodo tardo-gotico eretta a cavallo tra il 1399 e il 1417 dall’abate Ippolito di Giacomo da Milano, con l’interno a croce latina, un’unica navata, e particolarissimo il leggio ligneo e lo splendido coro ligneo intarsiato. Nella seconda metà del 700 la chiesa venne rivisitata in stile tardo- barocco. L’intero complesso abbaziale conta tre chiostri, interessante il chiostro grande, a pianta rettangolare della metà del 400, conserva nel portico un ciclo di affreschi dedicati alla vita di san Benedetto, con 36 scene realizzate dal 1497 da Luca Signorelli e terminate dal Sodoma nel 1508. Il monastero possiede anche una ricca biblioteca, con 40.000 volumi, codici, pergamene, molto di questo materiale è restaurato dai monaci, non a caso vi si trova un istituto di restauro del libro.Dalla biblioteca si passa alla farmacia con un’importante raccolta di vasi del XVII secolo che contenevano le erbe dalle quali ancora oggi si ricavano miele, liquori che sono in vendita presso la farmacia stessa. La definizione esatta dei monaci olivetani è Monaci benedettini di Santa Maria di Monte Oliveto, tra le numerose congregazioni dell’Ordine Benedettino questa si distingue per la grande devozione alla Madonna, testimoniata anche dall’abito di colore bianco, simbolo di purezza, indossato dai monaci. All’interno della chiesa non è difficile ascoltare i canti gregoriani che creano un’atmosfera di grande spiritualità e suggestione. Il territorio delle Crete è anche conosciuto per la presenza di cave di travertino, soprattutto nella zona di Serre di Ripolano. Data del 1597 il primo documento che testimonia l’utilizzo del travertino per la costruzione della facciata e del campanile della città di Pienza.
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Foto di www.comune.sangiovannidasso.siena.it, www.comune.asciano.siena.it