Quando la stagione di fioritura è al culmine, Terceria appare un grande spazio viola, con tutte le sfumature, dai toni del lilla a quelli più cupi del porpora. Sono le campanelle rampicanti sui grandi alberi, le clematidi e le ortensie, presenti in tutte le Azzorre, dove fanno da bordura a strade e campi, a fornirle il titolo di isola
viola: come altre delle arcipelago, viene soprannominata con la sua tinta identificativa.
Nove isole, nove colori, nove sfaccettature: ognuna differente ma complementare alle altre “sorelle”, nella comune origine vulcanica e nella natura selvaggia, quasi indomita eppure rilassante. Spesso le Azzorre sono diverse persino all’interno della stessa isola.
Come Terceira che offre una vastità di panorami racchiusi nel suo perimetro. Scogliere a picco, scogli giganti buttati lì a pochi metri dalla costa, onde alte e piscine naturali, rocce nere e vecchi crateri sopiti diventati verdi di vegetazione. E campi a perdita d’occhio, abitati dalle mucche, che sembrano essere le padrone dell’isola.
Sono loro a reggere l’economia con la produzione di latte, formaggi freschi, yogurt, gelati e burro: tutti da assaggiare, insieme al vino, altro prodotto tipico. Il turismo è ancora contenibile, anche se l’aeroporto collega Terceira alla “terra madre” Portogallo, a Lisbona e alle altre isole.
Oltre le mucche, Terceira è l’isola dei tori: gli abitanti vanno pazzi per la Tourada à corda, una sorta
di corrida che si svolge da primavera all’autunno per le strade dei borghi e dei villaggi, dove un povero toro, legato ad una corda, viene istigato a correre e incornare i giovani più coraggiosi. Non viene ucciso né ferito: è una tradizione che serve a ricordare una battaglia combattuta e vinta proprio grazie ai tori, che misero in fuga gli spagnoli dominatori, per questo a Terceira l’animale viene risparmiato e quasi ringraziato, mentre in Spagna viene massacrato, quasi una vendetta postuma per aver fatto perdere la lotta.
Un’altra tipicità di Terceira è quella delle cappelle dedicate allo Spirito Santo. Si trovano ovunque, accanto alle
chiese più grandi, o poste in angoli delle strade principali, sempre tutte molto colorate: questi piccoli templi
vengono chiamati impérios e per la celebrazione dello Spirito Santo, tra Pasqua e la Pentecoste, si svolgono intere
giornate di festa tradizionale, con molta partecipazione degli abitanti. Per questo Terceria, nel gruppo centrale dell’arcipelago in mezzo all’oceano Atlantico, è detta anche l’isola festaiola.
Scoperta per terza, da qui il nome, dagli esploratori portoghesi intorno al 1430, nei secoli divenne meta di galeoni e navi che commerciavano tra l’Europa, le Americhe e le Indie in oro, argento e spezie preziose e sembra aver mantenuto questa vocazione ad essere un luogo di passaggio, dove sostare in relax e ammirare la natura circostante.
Angra Do Heroismo, il capoluogo, è la città più antica delle Azzorre, fondata nel 1534 e diventata poi
il centro politico, economico e religioso più importante dell’arcipelago. Fu pure nominata capitale del Regno del Portogallo quando Don Pedro IV organizzò proprio qui la riconquista al trono nell’Ottocento. Oggi è una vivace cittadina, con le case colorate che sembrano ricordare le colonie portoghesi d’oltre oceano, con il centro Patrimonio Mondiale dell’Unesco, la cattedrale imponente, l’Igreja de Sao Goncalo e il museo nel vecchio convento di San Francesco, dove è sepolto il fratello di Vasco De Gama, Paulo, anche lui navigatore.
E’ dominata dal Fortezza São João Baptista, un insieme di costruzioni sobrie voluto a difesa dai corsari dal re di Spagna Filippo II nel Cinquecento e costruito da un italiano, Tommaso Benedito di Pesaro: sorge sul Monte Brasil, che offre un bellissimo panorama sulla città, oltre a riparlarla naturalmente, e sentieri
adatti al trekking, una costante delle Azzorre.
Angra è anche base ideale per andare alla scoperta dell’isola, a cominciare dal vicino piccolo villaggio di pescatori São Mateus, con il porticciolo che si tinge di rosa al tramonto e uno dei ristoranti più frequentati dell’intera Terceira, Beira Mar, con il pesce freschissimo e i prezzi contenuti.
Tutta la costa dell’isola rivela scenari mozzafiato, onde che si infrangono sulle scogliere e piccole spiagge come Praia da Vitoria, nell’omonimo paese, con un porto pieno di yacht e una collina dove ammirare il panorama.
Poco lontano, una delle caratteristiche peculiari dell’isola: le piscine naturali. Veri e propri spazi chiusi e al sicuro, dall’acqua marina trasparente dove circolano i pesci, delimitate dalle rocce nere vulcaniche: si trovano un po’ dovunque lungo il perimetro, ma la zona a nord di Biscoitos, è quella dove sembrano concentrarsi di più, mentre le onde spumeggianti si infrangono a pochi metri dalle piscine naturali, affollate di gente e rese più sicure
con interventi umani, come passerelle, scalette e torrette per i bagnini. Da questa parte dell’isola si concentrano anche i vigneti, piccoli appezzamenti creati anch’essi tra le rocce, e si possono acquistare prodotti artigianali, fatti con le pietre vulcaniche o con il legno, e degustare i famosi formaggi dell’isola.
Nell’entroterra, Terceira diventa ancora più selvaggia con le colline adatte al trekking e alle passeggiate, ai campi delimitati dai muretti di pietra e frequentati dalle mucche al pascolo. Gran parte dell’interno dell’isola è riserva naturale e le alture della Serra do Cume offrono un panorama unico costellato di verde con l’azzurro del mare in lontananza: qui la vegetazione ha preso il sopravvento sui residui di un vulcano primitivo e ha trasformato la caldera in un vasto pascolo per le mucche e per le aziende agricole.
Terceira, come le altre Azzorre, è un paradiso per i geologi. Dalla cima del maestoso vulcano Santa Bárbara, nel Pico Rachado, si può attraversare la riserva naturale incontaminata piena di piante endemiche e sorgenti d’acqua cristallina, mentre a ovest del vulcano, nella zona di Lagoinhas, una laguna si staglia nel suo cratere. Attraverso i boschi si possono vedere le altre isole, Sao Jorge, Graciosa e Pico, con la sua unica silhouette, le “gemelle” diverse di Terceira, con i suoi estesi campi, le mucche e i fiori viola.
Info: www.visitportugal.com
www.visitazores.com
per escursioni Info Aguiatur Axzores Carlos Sozinho + 351 96 9581161 geral@aguiaturazores.com
Foto di Sonia Anselmo