Gli incappucciati si muovono a gruppi tra le strade notturne. Portano lampade, catafalchi, statue lignee e intonano litanie, al ritmo dei tamburi. La Settimana Santa a Valladolid è un’antica tradizione che viene messa in scena ogni anno per commemorare la Passione di Gesù.
A vederli tutti insieme, questi dolenti con i cappucci viola, rossi, neri, bianchi, sono un po’
inquietanti. Ma è l’atmosfera a fare la differenza: tutto è ammantato di sacro, di commozione, di dolore.
La Settimana Santa a Valladolid è anche la possibilità di ammirare da vicino l’arte sacra del legno dal XV secolo in poi, per via dei pasos, le immagini religiose che vengono portate a spalla.
Come altre città spagnole, dove è ancora molto viva la tradizione della Settimana Santa, Valladolid si trasforma completamente: da centro vivace dell’entroterra della Castiglia Leon, che ha lasciato l’impronta nella storia, dove si sposarono i re cattolici Isabella e Fernando, morì Cristoforo Colombo, nacque il sovrano Filippo II e visse Miguel de Cervantes, autore del Don Chisciotte, a museo a cielo aperto dove gli antichi riti sono da conservare e seguire da parte del popolo e dei visitatori.
Durante la Settimana Santa a Valladolid sfilano una trentina di processioni che si diramano sulle strade e piazze, spesso caratterizzate dal silenzio, dalla sobrietà e dal raccoglimento. Altre volte sono le litanie e le musiche dei tamburi a ritmare il passo dei partecipanti delle confederazioni della città, ognuna con un abito e dettagli caratteristici.
Fondate tra il XV e il XVI secolo, le cinque confraternite storiche hanno finalità caritative, come l’assistenza dei poveri e la cura dei malati, e per la Settimana Santa si dedicano a riproporre la Settimana Santa al massimo del suo splendore, come era nel XVII secolo grazie a svariati artisti che operavano nel ricreare le immagini sacre. Agli inizi del Settecento però vissero un periodo di decadenza e di scomparsa: la tradizione venne ripresa solo grazie
al vescovo Gandasegui che nel 1920 stabilì i criteri per le processioni come si vedono oggi.
La Settimana Santa a Valladolid si apre già la Domenica delle Palme, con una serie di processioni, e prosegue nei giorni seguenti. Il clou però inizia la mattina del Venerdì Santo con un gruppo di confratelli a cavallo che annunciano per le strade della città un discorso di apertura, il Sermone delle Sette Parole, che viene letto nella piazza Mayor.
Nel pomeriggio, migliaia di persone partecipano alla Processione Generale della Passione, composta da immagini religiose, la maggior parte intagliate nel XVI-XVII secolo, e chiusa dalla Virgen de las Angustias, che a fine corteo rientra in chiesa accompagnata da un canto.
Le cinque confraternite, poi, si dividono lee varie ore delle giornate e delle notti le strade di Valladolid senza sovrapporsi e poter dar vita ai cortei tutta la Settimana Santa. Sono riconoscibili dai colori degli abiti come il mantello verde per la Confraternita penitenziale di Santa Vera Cruz, la più antica, risalente alla fine del Quattrocento e fondata nell’ex convento di San Francesco: essendo la più antica, ha il diritto di decidere il programma delle processioni. Inoltre, cura un museo dedicato alla Settimana Santa a Valladolid nella chiesa Penitenziale, in Calle de Platerías.
La confraternita vestita di grigio è quella penitenziale della Santa Passione di Cristo, che nel Cinquecento si occupava dei prigionieri condannati a morte, mentre quella con la tunica e il cappuccio in velluto blu quasi viola è l’Illustre Confraternita Penitenziale della Madonna Addolorata, che custodisce molte sculture preziose di legno.
Poi, la Molto Illustre Confraternita di Nostra Signora della Misericordia è appariscente,
con i cappucci rossi, la cui origine è curiosa: risale ai tempi della regina Giovanna la Pazza e di suo figlio Carlo I, ed era formata dai Ginobes, ovvero i mercanti che arrivano da Genova alla corte dell’imperatore. Quando Valladolid non fu più centro reale, i commercianti se ne andarono e la confraternita venne riformata nel tardo Cinquecento senza aver più niente a che fare con la precedente.
Infine, l’ultima confraternita storica è quella penitenziale del Padre Nostro Gesù Nazareno, che si distingue anche per sfilare in silenzio che nel mani giunte al petto.
Tutte insieme formano un’atmosfera molto intensa durante la Settimana Santa a Valladolid, che può essere l’occasione non solo di partecipare e assistere a questa grande tradizione, ma anche di scoprire la città, i suoi palazzi nobiliari, la sua incompiuta cattedrale, le numerose chiese, le case museo dedicate a Colombo e a Cervantes.
Per altro, Valladolid è facilmente raggiungibile con il treno da Madrid e si possono fare gite di un giorno, anche se per gustare al meglio la Settimana Santa sarebbe meglio intrattenersi di più.
Info:
www.spain.info
www.info.valladolid.es/
Foto Ente Turismo Valladolid, dreamstime.com, Pixabay
Si ringrazia l’ente del turismo della città di Valladolid per la concessione di cinque foto a corredo dell’articolo
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