Macedonia, terra di vini tra natura e archeologia

In Macedonia la natura è stata molto generosa. Non solo lo splendore del lago di Ohrid, ma anche i monti, i fiumi
e la terra fertile. Tutto incontaminato, che si può scoprire con semplici escursioni anche partendo da Skopje,
la capitale in trasformazione, un cantiere a cielo aperto.

A una quindicina di chilometri dalla città, infatti, lungo una strada rigogliosa tra piccoli villaggi e le montagne, c’è il Canyon Matka, una delle meraviglie naturali di questa piccola Repubblica nei Balcani.
Dopo un sentiero in salita, si arriva alla diga sul lago artificiale, che alimenta le turbine di una centrale idroelettrica, e da qui parte una comoda passerella in legno che costeggia a picco l’acqua, le rocce e insenature.

Un tempo, nel XIV secolo, questo era un luogo sacro di pellegrinaggio, con un’ottantina di monasteri ortodossi. Ne sono rimasti solo quattro, tre sparsi sulle colline rocciose circostanti e il quarto, Sant’ Andrea, fa capolino alla fine della stretta passerella. Si apre su una terrazza panoramica, le canoe ancorate al molo di sotto, il via vai di sportivi che si fermano qui quasi a chiedere una benedizione prima di affrontare le sfide avventurose che rivela il canyon.

Entrare nella piccola chiesa, risalente al 1389 e piena di affreschi e di icone del Cinquecento, è quasi un rito, per chiunque passi in zona. Durante il weekend gli abitanti di Skopje vengono a godersi la natura e un pasto succulento nel ristorante proprio dietro la cappella.

Da qui parte un sentiero di quindici chilometri per chi vuole fare trekking lungo il fiume Treska, il percorso
a volte è agevole, altre un po’ più difficoltoso, sempre però a picco sull’acqua, con le rocce spioventi che fanno da parete sovrastante.

Anche prendere una comoda barca fa parte dell’avventura. La vegetazione tinta dall’autunno si specchia sulla
limpida acqua del fiume, mentre la navigazione prosegue tra panorami, aironi e cormorani che prendono il volo,
le rocce che cadono spioventi.

Tutto fino a quando l’imbarcazione si ancora ad una piattaforma in legno, si scende e si percorre un breve sentiero in salita: porta all’entrata della grotta Vrelo, la più famosa delle tante che offre questo territorio della Macedonia. Ci si addentra nel santuario sotterraneo, illuminato dalle lampade, quasi con riverenza ammirando il vasto spazio con i giochi di calcaree fatti dalla natura. Poco fuori, sul fiume, la grotta continua scendendo ad una profondità di 240 metri sotto l’acqua, meta di sub e speleologi attrezzati e non facile da raggiungere.

Sopra, mentre si riprende la navigazione di ritorno verso la terrazza con la chiesa di Sant’Andrea, gli uccelli cantano, le anatre osservano placide, qualcuno si avvia su una canoa, chi affronta il sentiero del trekking saluta chi passa nelle barche e la vita corre in un’atmosfera di serenità e pace nell’ambiente incontaminato.

In Macedonia, la natura ha donato anche un suolo fertile e un clima adatto alla coltivazione della vite. I vini
di qui sono tra i più famosi e apprezzati al mondo, non a casa 30 mila ettari di terreno sono occupati dai vigneti. Si possono fare anche degustazioni e visite nelle cantine.

Ad esempio, la Stoby Winery, nella zona di Tikvech, nel cuore del Paese, a un’oretta di autostrada da Skopje,
offre l’opportunità di vedere i nuovi impianti di produzione di una delle aziende più grandi e recenti della zona, di passeggiare tra le botti e soprattutto di assaggiare gli ottimi vini, alcuni dei quali hanno ricevuto premi internazionali, come il rosso barricato Veritas, dal gusto forte, adatto a persone di carattere, come tiene a precisare il sommelier.

Anche il bianco Rkaciteli ha ottenuto riconoscimenti: molti vini sono prodotti con uve autoctone e vengono esportati nei Balcani, in Europa e Canada. Il tutto è accompagnato da una cucina a chilometro zero, spesso con ricette tradizionali, tanto che il ristorante è stato definito il migliore della Macedonia. (www.stobywinery.mk).

Sulle etichette dei vini, sui calici e su un lato delle botte trionfa un pavone, simbolo di Stobi, antica città romana, menzionata anche dallo storico Livio. Infatti, a pochi chilometri dalla tenuta vinicola, si trova l’interessante sito archeologico della Macedonia.

Stobi era in una posizione geografica privilegiata, tra due fiumi, il Vadar (quello che passa per Skopje) e il Crna, fu un centro prospero per il commercio del sale, lungo il percorso tra il mare Egeo e i Balcani, durante l’Impero Romano. Nel periodo bizantino, divenne anche meta religiosa e sede episcopale, oltre a capitale della provincia Macedonia Secunda.

Alla fine del VI secolo d.C., però, Stobi decadde per le invasioni barbariche e fu abbandonata, nei secoli posteriori la terra, la sabbia e le intemperie coprirono tutto fino al 1861, quando lo storico francese Leon Heuzey scoprì il sito. Da allora scavi archeologici ininterrotti hanno portato alla luce la basilica episcopale con battistero, voluta dal vescovo Budius, uno dei partecipanti al Concilio di Nicea del 325 d.C., le terme
per gli uomini e per le donne, altre piccole chiese, la fontana della città, la sinagoga che testimonia
la presenza di numerosi ebrei, e molte domus.

In particolare in una, chiamata oggi Casino, sono stati ritrovati giochi di società dell’epoca, dadi e quant’altro, si presume che il giocatore d’azzardo fosse proprio il prete, visto che la casa è collegata alla basilica da un passaggio.

Si continua a scavare a Stobi, molte edifici riportano parti ricostruite, alcuni reperti sono finiti al museo archeologico di Belgrado ai tempi della Jugoslavia. Il teatro, poi, poteva ospitare ben 76 mila spettatori, e il numero chiarisce quante persone vivessero a Stobi, e oggi viene usato per festival di musica tradizionale e di rappresentazione antichi drammi greci. (www.stobi.mk).

Quelli che si ammirano più di tutto sono i mosaici emersi dagli scavi, tra questi quelli dei pavoni sul pavimento del battistero della basilica, oggi diventati simbolo della zona sia archeologica che vinicola nel cuore della Macedonia dalla natura rigogliosa.

Come arrivare: Nell’aeroporto di Skopje, Alessandro Magno, gestito dalla società internazionale TAV Airoports Holding, atterrano compagnie low cost provenienti dall’Italia, come Wizz Air che vola da Roma Ciampino e Bergamo Orio al Serio.

Info: www.exploringmacedonia.com

In collaborazione con TAV Airports Holding, www.tavairports.com, e Fibula Air Travel Ohrid, www.fibula.com.mk

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