La nebbia che sale dall’acqua ben si addice a storie di misteri e mostri. Perfetta per come l’immaginario collettivo vede Loch Ness, il lago più famoso di Scozia abitato dal leggendario Nessie.
L’atmosfera è suggestiva in ogni stagione, ma l’inverno con le brume grigie e le rovine del castello di Urquhart che spuntano sulla riva la rendono lo scenario ideale per alimentare avventure misteriose.
Eppure Loch Ness è molto più di Nessie (il soprannome della creatura mitologica), ormai diventato anche uno strumento attira turisti, con le sue finte statue sparse un po’ ovunque, i cartelli iconici, il museo a lui dedicato.
Sembra che qui tutto ruoti attorno al mostro. Anguilla gigante, come dicono gli scienziati, plesiosauro sopravvissuto all’estinzione, o semplicemente una leggenda: non si sa. Abiterebbe nelle profondità del lago, che arrivano a 240 metri, e gli avvistamenti si susseguono
da secoli.
Persino nell’estate 2021 quando un essere lungo tra i 2,70 e 4 metri è stato rilevato
da un sonar sottomarino, mentre alcuni visitatori stavano solcando le acque con Nessie Hunter, un’imbarcazione per turisti che fa il giro del lago e promette brividi. A quanto pare questa volta le promesse non sono state vane.
Gli avvistamenti della creatura di Loch Ness non sono certo storia recente. A quanto pare sono iniziati nel VII quando un monaco irlandese raccontò in una sua opera di un uomo che nel 566 venne assalito e ucciso da una selvaggia bestia marina, uscita strisciando dalle acque, poi scacciata dalla forza delle preghiere di San Columba.
In seguito, Nessie si è perso nelle brume del lago ed è riapparso solo verso la fine dell’Ottocento, quando un medico disse di aver visto qualcosa contorcersi sotto la superficie. Solo negli anni Trenta del Novecento è esploso il mito del mostro, con altri avvistamenti e fotografie, alcune palesemente false. Gobbe, teste, un collo lungo, code striscianti nella palude, sagome: di tutto e di più è stato notato, al punto da ispirare anche film.
Ma Loch Ness è molto più del mostro: è uno dei loch che si trovano lungo la valle Great Glen e
misura circa 36 km di lunghezza per 3 km di larghezza. Dista una mezz’ora d’auto da Inverness, a nord, e un’ora e mezza da Fort William, a sud: essendo una meta turistica è anche ben collegato con i mezzi pubblici.
Meta imperdibile a Loch Ness è l’Urquhart Castle: tra l’altro le acque di fronte alle rovine
sarebbero le preferite da Nessie. Questa fortezza risale a un periodo che va dal XIII al XVI secolo, anche se il suo nucleo originario potrebbe essere più antico. L’ultima volta che il castello fu usato fu per le rivolte Giacobite, poi le truppe lo fecero esplodere prima di abbandonarlo.
Oggi si possono visitare i resti, scoprendo la storia nel centro visitatori e salendo sulla torre
dove si ammira un panorama spettacolare su Loch Ness.
Intorno al lago ci sono molti sentieri che fanno immergere nella natura unica di questo luogo. Si può anche visitare il Loch Ness Centre & Exhibiton di Drumnadrochit (www.lochness.com/), per scoprire la storia del lago e del mostro.
Oppure partire per una breve crociera in battello dotato di sonar, come quello dell’ultimo avvistamento, e chissà se la fortuna gira si può anche incontrare Nessie. E per i bambini c’è un piccolo parco divertimenti, Nessieland, interamente dedicato alla creatura.
Non solo Nessie, Loch Ness si tinge di altro mistero con Boleskine House, sulla riva orientale. La residenza ha una lunga storia tetra: costruita vicino a un cimitero e una chiesa, si racconta che un giorno l’edificio religioso bruciò, uccidendo tutti i fedeli che erano all’interno. Ma non è l’unica vicenda cupa legata a Boleskine House: è famosa per essere stata l’abitazione di Aleister Crowley, scrittore e occultista, fino al 1918 che qui si dedicava a riti magici e macabri, che alimentano il lato dark della zona. La residenza fu acquistata da Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin, che la rivendette: qualche anno fa venne distrutta da un altro incendio vedibile anche dall’altra riva del Loch Ness.
Per stemperare questa atmosfera oscura si può fare tappa nei dintorni al borgo di Fort Augustus, un tempo campo di battaglia giacobino, dominato dall’abbazia benedettina, oggi immerso nella natura dove i coniglietti vagano tranquilli. Un’immagine rasserenante dopo tutti i misteri del Loch Ness.
Info: www.visitscotland.com
www.visitbritain.com
Foto Pixabay, dreamstime.com
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