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Fu inventato nel 1791 da una contadina, Marie Harel: la leggenda vuole che si fece dare la ricetta da un prete sfuggito alla rivoluzione, a cui aveva dato ospitalità, anche se negli archivi normanni c’è già traccia di un formaggio locale dalla fine del Seicento, l’avo del Camembert. La tipica scatola tonda di legno per imballarlo e spedirlo in tutto il mondo fu creata invece solo a fine Ottocento. Imitassimo, è un prodotto doc dal 1983. Ancora più antico del Camembert è il Neufchâtel, a classica forma di cuore: la prima fabbricazione documentata risale addirittura all’anno 1035. Prodotto in una zona limitata nel raggio di una trentina di chilometri da Neufchâtel-en-Bray, si mangia una decina di giorni dopo essere stato fatto, ha un gusto cremoso ed esiste in varie forme, da quella a mattonella a quella più tipica a cuore, o a grande cuore (www.neufchatel-aoc.org). È AOC, ovvero denominazione d’origine controllata, esattamente come il delicato Pont-l’Eveque. Già nel XII secolo i monaci del Pays d’Auge producevano questo formaggio dalla leggera crosta color ocra e il morbido interno: fu nominato per la prima volta nel libro “Le Roman de la Rose”, datato 1230. Un’altra preziosa specialità normanna è Livarot, anche questo proveniente dal Medioevo: nato nel piccolo villaggio del sud Lisieux, ha una crosta arancio e un odore forte, che si acquisisce dopo tre settimane di riposo, necessarie per il tipico sapore. È forse quello più popolare sulle tavole di ogni giorno degli abitanti della Normandia, che l’hanno soprannominato il colonel, il colonello. Un assaggio è d’obbligo e si possono visitare molte fattorie che producono i formaggi, assistere all’intero processo di fabbricazione: dal latte delle tipiche mucche normanne alla fermentazione, alla messa a riposo, al confezionamento di ogni formaggio. Non esiste una vera e propria Strada dei formaggi, come itinerario segnalato.{gallery}/cibonormandia/cibonormandiagallery2:190:150{/gallery}
Ma una tappa nelle quattro località che hanno dato il nome a quelli DOC è il modo più semplice, includendo anche Vimoutiers con il Museo del Camembert, appena riaperto con un nuovo allestimento ( www.vimoutiers.fr/Musee-du-camembert). Per i più golosi alla ricerca di specialità tipiche c’è una curiosità: la Fromagerie Le Valaine (Manoir de Cateuil – Route du Havre – 76790 Etretat Tel. : 00 33 (0)2 35 27 14 02 / 00 33 (0)6 10 16 91 20 – levalaine@wanadoo.fr – www.levalaine.com). Crea formaggi con il latte delle capre che pascolano a bordo delle incredibili scogliere di Etretat, quelle che incantarono i pittori impressionisti e oggi lasciano senza fiato i visitatori della Normandia. Le capre mangiano un’erba dal profumo salmastro per il mare vicino e il loro latte ha un gusto particolare unico: da qui un formaggio inimitabile. La fattoria produce anche una cioccolata speciale con lo stesso latte di capra. Una gustosa sorpresa per chi è alla ricerca di qualcosa di inedito.
Tutti i formaggi normanni accrescono il sapore bevuti con una bottiglia di sidro, altro prodotto tipico. La Normandia è la terra delle mele. Una delle immagini più scenografiche della regione è proprio quella dei meli in fiore a primavera, una magia assoluta. E da questi frutti nascono le bevande più tradizionali, come il sidro. Una mescolanza di diverse varietà di mele (le proporzioni sono il segreto di ciascun produttore), da cui si estrae il succo. È la prima fase del sidro, che è un prodotto vivo, e cambia nel tempo. Lasciato fermentare, il puro succo si trasforma in sidro, e acquisisce una leggera gradazione alcoolica: nel corso dell’anno può raggiungere fra i 3,5 e i 5 gradi d’alcool da fermentazione degli zuccheri. La qualità di questo prodotto naturale vi permetterà di scoprirne la forte personalità, sempre diversa e tutt’altro che omologata. Il sidro dei produttori del cru de Cambremer, uno dei più famosi, hanno un sapore leggermente amarognolo che li rende unici come dissetanti.
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L’altro prodotto principe fatto con le mele è il Calvados, il liquore invecchiato. È un’acquavite fabbricata ancora in modo tradizionale: una vera apoteosi della mela. Nasce dal sidro, ma non da quello bouché, imbottigliato e destinato alla tavola: il sidro per il calvados viene lasciato sulla feccia, nei fusti di quercia. Nel giro di uno o due anni, la maggior parte viene distillata secondo il tradizionale metodo normanno impiegato per la produzione delle grandi acqueviti. Una distillazione che avviene in due fasi, e solo il cuore della distillazione viene conservato e lasciato invecchiare dolcemente in fusti di quercia, mentre si eliminano la “testa”, carica di esteri e la “coda”, più leggera. L’età di un calvados è molto importante: nelle aziende familiari se ne trovano anche di 50 anni, ma si può bere un grande calvados già dopo 5, 10, 15 anni. Due le AOC: la denominazione controllata “Calvados” e “Calvados du Pays d’Auge”, sottoposto a doppia distillazione in alambicchi tradizionali. Per scoprire tutti i segreti del Calvados esiste un itinerario specifico, sulle strade che portano ai meleti, alle fattorie e alle distillarie. A est di Caen, la Route du Cidre (www.larouteducidre.fr), è un itinerario segnalato tra i tipici paesaggi del Pays d’Auge e villaggi di charme, come Beafour, Druval, Cambremer, castelli, pascoli e infinite distesi di alberi di melo. Riunisce una ventina di produttori che aprono le porte ai visitatori, fanno vedere le cantine, spiegano come nasce il sidro e offrono degustazioni e possibilità di acquisti diretti, non solo sidro ecalvados, ma anche il pommeau, un aperitivo a base di mosto di sidro, calvados e poiré, il sidro di pere, altro frutto tipico della zona. C’è un itinerario apposito per il sidro di pere: 75 km dalla regione di Domfront a quella di Mortain, passando per il Passais, l’unica zona di Francia a produrre sidro di pere, in maggio un’immensa foresta bianca di fiori.
Non solo la combinazione perfetta tra formaggi, sidro, mele e pere. La Normandia offre altre specialità golose, dal digestivo Bénédictine alla carne, dallo zucchero di mele di Rouen al sorbetto al Calvados e ai tanti dolci. Ma con seicento chilometri di coste, il pesce e soprattutto i frutti di mare sono una delle priorità da assaggiare. Come le ostriche, della zona da Granville a Portbail, con il loro sapore distinto e famoso in tutto il mondo. O come le Coquilles St-James, una varietà di capesante, provenienti Dieppe, Fécamp, Port-en-Bessin, Granville, Grandcamp-Maisy e Saint-Vaast-la-Hougue. In tutta la Normandia, sono tanti i ristoranti dove assaggiare la tipica cucina, mentre i festival e le sagre che esaltano ogni singolo prodotti sono in cartellone durante tutti i mesi dell’anno.
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Foto di www.normandie-tourisme.fr, Calvados-Tourisme, Lesley Williamson, F. De Chassey, Andrea Sölter, www.neufchatel-aoc.org, www.larouteducidre.fr
Info www.normandie-tourisme.fr e www.rendevouzenfrance.com