Klagenfurt, storia, natura, mercatini immersi nella calma apparente

I ritmi rarefatti e rallentati dell’estate ben si adattano a Klagenfurt. Il sole scalda, ma non soffoca, le montagne al confine con la Slovenia avvolgono tutto nel verde scuro dei boschi, il lago Worthersee rilassa gli occhi e la mente dei visitatori con l’acqua trasparente.

La città della Carinzia vive di calma apparente, sotto la superficie tranquilla svela una grande vivacità che anima il mercato del sabato, le vie dello shopping, i caffè con i tavolini all’aperto, le tante manifestazioni di piazze ed eventi di ogni genere.

Klagenfurt è dinamica come i suoi abitanti, sempre in bici, sempre pronti a tuffarsi nel lago dai pontili e a praticare qualsiasi sport. A visitarla rivela una vita culturale effervescente e moltissime curiosità, a volte ben nascoste, tutte da scoprire. Oltre ad emanare un’atmosfera di chi sa godersi, e bene, quello che ha a disposizione, che sia cibo, storia o natura.

L’aspetto più godereccio di questa zona dell’Austria, influenzata dalla vicinanza di Slovenia e Italia, emerge al mercato dei Benedettini, in pieno centro. Una serie infinita di bancarelle con sopra ogni ben di Dio, fiori da mille colori e qualche oggetto d’artigianato si allunga sulle vie intorno alla piazza dei Benedettini. Questo grande spiazzo è sempre stato lasciato vuoto, in attesa che gli Asburgo, ai tempi dell’Impero, ci costruissero una residenza, ma ciò non è mai accaduto e da secoli continua ad ospitare il mercato di frutta e verdura dei
produttori della zona, con qualche “infiltrato” dal Friuli e dalla Slovenia, ogni giovedì e sabato.

Al centro della piazza, il monumento di ardesia di un venditore è di monito per i commercianti: una delle leggende di Klagenfurt racconta che nel Seicento una signora chiese ad un pescivendolo di non barare sul prezzo pesando la
merce che aveva intenzione di comprare, egli rispose che si sarebbe trasformato in una statua se ciò fosse accaduto, et voilà eccolo tramutato in pietra. Tutto intorno la frutta, specie quella di bosco, mirtilli e lamponi, colora le bancarelle e invita all’acquisto.

Non manca la parte dedicata ai dolci: sono assolutamente da assaggiare gli strudel di mele, tradizionali, o quelli
con ricotta o con le albicocche, che prepara la signora Maria Dukarm ogni settimana a casa sua e vende su una bancarella d’angolo al mercato del sabato.

Poco lontano dalla piazza dei Benedettini, si scopre la storia di Klagenfurt nella grande piazza Nuova, cuore
della città. Al centro un monumento con Ercole che uccide il drago racconta un’altra leggenda. Si dice che nel 700 d.C questa zona paludosa fosse abitata da un grosso mostro che divorava e spaventava la popolazione. Il principe slavo che amministrava il borgo volle sconfiggere una volta per tutte il drago e incaricò tre ragazzi della missione: i giovani usarono l’ingegno, misero intorno al collo di un toro un uncino con un bastone e quando il drago venne fuori per mangiare il povero animale, l’arpionarono e la catturarono. Per ricompensa ebbero la possibilità di costruire il loro castello o meglio una torre, la stessa che oggi si vede sullo stemma di Klagenfurt.

In realtà, la città fu fondata dai duchi di Carinzia nel Duecento e crebbe di interesse grazie alla posizione geografica. Un incendio nel Cinquecento distrusse gli edifici medievali, così venne riedificata in stile
rinascimentale. Poco dopo fu protagonista della Riforma e della Controriforma: qui vivevano molte famiglie nobili di religione protestante che dovettero lasciare i loro averi nel Seicento e scappare per non convertirsi al cattolicesimo o subire l’Inquisizione. Quest’anno, che ricorrono i cinquecento anni dalla Riforma di Lutero, a Klagenfurt sono previste, in ricordo degli abitanti protestanti, visite guidate in costume e spettacoli a tema.

Poco dopo arrivarono i gesuiti che presero possesso di quella che oggi è la piazza con il duomo, creando un grande
collegio e numerose istituzioni. Le chiese furono adattate al culto cattolico come quella parrocchiale di Sant’Egidio che custodisce una delle curiosità più belle di Klagenfurt: la cappella dell’Apocalisse dipinta da Ernst Fuchs in 25 anni di attività, per volere di un illuminato parroco appassionato di arte contemporanea.

Entrare dentro è come proiettarsi in una capsula del tempo dai colori psichedelici, dove l’Apocalisse è stata aggiornata ai tempi nostri con dettagli tutti da scoprire: dal Titanic agli astronauti, da ritratti che assomigliano al Tenente Colombo, Madonna e Cassius Clay alle piramidi egizie e incas, dagli aerei militari agli alberi della vita pieni di uccelli e farfalle, fino a Papa Giovanni Paolo II. Un capolavoro pop sgargiante pieno zeppo di simboli che lascia sorpresi e incantanti, peccato non si possa fotografare a causa di dissapori tra gli eredi di Fuchs.

Da Sant’Egidio è facile muoversi per il centro. Klagenfurt si visita a piedi, magari con l’aiuto delle preparate guide della associazione Austria Guides (www.kaernten-guide.at). Con loro si scoprono Neuer Platz con il Municipio, il monumento del drago e quello a Maria Teresa, l’unica statua dell’Imperatrice fatta quando lei era ancora in vita perché fu un omaggio al suo passaggio in Carinzia, la zona pedonale intorno a Alter Platz, dove il duca fondò realmente la città al crocevia delle strade per Vienna e per l’Italia, il palazzo del Bambergerhof, dalla
scalinata asimmetrica, il grande salone degli stemmi araldici, il cortile rinascimentale, gli affreschi moderni nelle sale che ospitano i politici regionali.

Il giro a piedi per Klagenfurt rivela altre sorprese, come i pappagalli colorati che fanno capolino sopra
le vie dello shopping, un’istallazione voluta dai commercianti. Oppure come ‘s Fachl, una concezione di rivendita nuova dove ogni artigiano o piccolo produttore della Carinzia può affittare uno scaffale o un piccolo spazio per mettere in vendita, per un determinato periodo, le sue creazioni.

O come la libreria più famosa della Carinzia dedicata a due gatti che il proprietario trovò cuccioli
abbandonati davanti al suo negozio, li adottò, facendoli diventare il simbolo della rivendita, due mascotte che circolano liberi e pronti ad essere accarezzati tra i libri. Perfettamente in linea con l’anima vivace e originale di Klagenfurt.

Per vedere la città dall’alto, niente di meglio che un salto alla collina Kreubergl, con la terrazza panoramica e il ristorante di cucina tradizionale Schweizerhaus. Da qui, immersa nella luce del tramonto, Klagenfurt rivela l’altra su anima, quella rilassata e tranquilla.

Dove dormire: Hotel Sandwirth, Pernhartgasse 9, A 9020 Klagenfurt, www.sandwirth.at In centro, a pochi metri dalla piazza dei Benedettini, è un hotel che si sviluppa su vari palazzi riuniti insieme, camere molto spaziose e moderne, dotate di ogni confort, colazione abbondante con ingredienti freschi, ristorante di cucina tradizionale,
Wifi gratuito, possibilità di noleggiare biciclette.

Info: www.visitklagenfurt.at www.carinzia.at www.austria.info
In collaborazione con www.carinzia.at www.visitklagenfurt.com
Foto di Sonia Anselmo

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