C’è chi sostiene che le isole di Hyères siano le più belle del Mediterraneo, di certo sono tra le più affascinanti e selvagge.
Dette anche “Iles d’Or”, le isole d’oro, per la malia che incutono, la loro formazione è legata ad una leggenda. Pare che quattro principesse amassero molto il mare al punto da nuotare lontano dalla riva. Un giorno vennero inseguite dai corsari e, malgrado la loro abilità, essendo troppo distanti dalla terraferma, rischiarono di essere catturate.
Ma gli dei intervennero e, prima che i pirati le raggiungessero, trasformarono le ragazze in
tre isole, Levant, Port-Cros e Porquerolles, mentre la più piccola venne immortalata con le braccia tese verso terra e divenne la penisola di Gies. Erano nate le isole di Hyères.
Si racconta anche, ma questa è storia e non leggenda, che un certo François Joseph Fournier, vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, dopo aver fatto fortuna in una miniera in Messico, rientrò in Francia, si sposò e, durante il viaggio di nozze, scoprì isole di Hyères, in particolare Porquerolles.
Fu un gesto di grande amore il suo: comprò l’isola per regalarla alla giovane sposa. Poi vi portò gli alberi che avevo visto in Centroamerica: i pompelmi e i mandarini.
Piantò le vigne in modo da tagliare l’isola formando una barriera naturale contro gli incendi che, propagati dalle folate del Mistral, erano capaci di bruciare l’intera isola molto rapidamente. Con le uve iniziò a vinificare, dando vita a un rosé e ad un rosso tra i primi ad essere classificati Vins des Cotes de Provence. Ancora oggi queste tre luoghi sono un’oasi di natura incontaminata, situate in un tratto di mare decisamente affascinante.
Porquerolles è la più grande delle isole di Hyères, lunga 7 km e larga circa 3 km, e anche la più popolata, vi risiedono stabilmente circa 400 persone. Acquistata per quattro quinti dalla Francia nel 1971, è superprotetta: la si può girare solo a piedi o in bicicletta, niente automobili, niente camping, vietato cogliere anche un fiore, vietato accendere fuochi e perfino fumare fuori dal villaggio che ruota tutt’intorno alla centrale Place d’Armes, con i bar affacciati sul mare, conun enorme campo di pètanque ( bocce ) gioco provenzale molto praticato, e la chiesa parrocchiale di Sant’Anna.
Meta classica delle barche a vela che salpano da St.Tropez e dai vicini porti della Costa Azzurra, è molto verde con spiagge di sabbia bianca: a est del villaggio ci sono le due più grandi, la Courtade e quella di Notre Dame, a ovest la Plage d’ Argent, bella, dalla sabbia candida, ma solitamente la più frequentata delle isole di Hyères.
Affrontando un’ora di cammino si raggiunge l’estremità ovest dell’isola con la possibilità di scelta tra la spiaggia bianca del Langoustier e quella affascinante, dalla sabbia nerissima, della Plage Noire.
Nel grande parco botanico alle spalle del paese si coltivano specie differenti di ulivi, fichi, pini e si studia come proteggere la flora minacciata dalle scorie dei detersivi e carburanti delle barche che rimanendo sulla superficie dell’acqua vengono gettate dal vento sugli alberi che crescono lungo la costa.
Recentemente, poi, Porquerolles è diventata anche una meta culturale e artistica: la Fondazione Carmignac ha trasformato una villa e la sua tenuta con pineta in duemila metri quadrati dedicati a mostre di opere d’arte contemporanea, con opere della Pop Art e dei suoi esponenti, come Warhol, Calder, Lichtenstein, Basquiat o Klein. Il museo stesso è un’attrazione, dove gli spazi vengono usati in armonia con la natura in un gioco di prospettive di pietre, vetri, acqua e piante che vanno a nascondersi o ad emergere esaltando il paesaggio. Inoltre, la villa si visita a piedi nudi in un percorso raffinato e teatrale, mentre nel parco le grandi sculture sono tesori contemporanei.
Chi cerca una vera full immersion nella natura delle isole di Hyères sceglie la vicina isola di Port Cros, più piccola, verdissima una trentina di abitanti appena, che vivono nel minuscolo paese a ridosso del porticciolo, dichiarata parco nazionale nel 1963. Anche qui spiagge bianchissime,
raggiungibili solo a piedi (a Port Cros non ci sono neanche le biciclette), le più gettonate a circa 45 minuti di cammino dal paese.
Basta essere muniti di maschera e pinne e sott’acqua si scopre un vero e proprio sentiero che conduce, con adeguate spiegazioni, alla scoperta del mondo sottomarino. Ma il regno dei naturisti si trova a poche miglia da le Tuf: un breve braccio di mare separa Port Cros dalla terza isola dell’arcipelago, Le Levant.
Anche qui la natura è regina, gran parte dell’isola è occupata dalla Marina Militare francese, il resto forma la curiosa comunità di Heliopolis, un piccolo “Stato naturista ” fondato nel 1931 da due medici parigini, Gaston e André Durville, ed è a partire da quella data che qui si danno appuntamento, arrivando da tutto il mondo, i patiti della tintarella integrale.
Le isole di Hyères attirano gli amanti della natura e anche gli intellettuali e gli artisti che vengono qui in cerca di ispirazione. Uno dei più celebri frequentatori di Porquerolles era George Simenon che si sedeva in uno dei caffè sulla terrazza panoramica di Place d’Armes, assaporando un bicchiere di rosé locale, facendosi ammaliare dal mare azzurro. Un gesto che ripetono tutti i visitatori delle isole di Hyères.
Info: www.france.fr
www.hyeres-tourisme.com/
Testo di Sax di Drego
Foto: dreamstime.com, Pixabay
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