Helsinki, città di mare e di design

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C’è anche un delizioso mercato coperto, con prelibatezze fresche da assaggiare, e dai moli partono i battelli che fanno il giro della baia e degli isolotti, spesso con casette dai tetti rossi, che costituiscono l’ossatura della città. A sorvegliare il tutto, a pochi metri dall’inizio dell’Esplanadi, la Fanciulla del mare, ovvero la statua “desnuda” in cima alla fontana, simbolo di Helsinki. Poco più in là, l’attivo porto dove incessantemente partono traghetti e navi da crociera che fanno la spola tra le varie città del Baltico, soprattutto la “dirimpettaia” Tallinn, in Estonia, che si raggiunge comodamente in un paio d’ore. E pensare che Helsinki fu fondata nel 1550 dal re svedese Gustavo Vasa I proprio per competere con Tallinn nella supremazia commerciale del Mar Baltico. Di quel periodo resta poco e niente, del Settecento, invece, epoca di grande sviluppo per la città, rimane la fortezza costruita su una delle isole antistanti il porto, creata per bloccare la minaccia russa. Lo scopo non venne raggiunto perchè dal 1809 la Svezia dovette cedere la Finlandia all’impero Russo: divenne un granducato autonomo e Helsinki nominata capitale, con tanto di riorganizzazione urbanistica. 
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L’indipendenza arrivò solo nel 1918, con l’uscita della Russia dalla Prima guerra mondiale. Per tutte queste vicende, è una città recente, moderna e proiettata al futuro e sembra sempre sospesa tra est e ovest, un po’ come lo è stata sempre nella storia. Sono i suoi monumenti, molto neoclassici, a farla assomigliare a una piccola e più sobria San Pietroburgo: come nella piazza del Senato, ritrovo di abitanti e turistici, con la Cattedrale San Nicola bianca e maestosa, le scale imponenti e la statua di Alessandro II, lo zar più amato qui che in Patria. Duca di Finlandia, si dedicò a molte costruzioni in questa terra e nel 1863 riaprì personalmente la Dieta, una sorta di parlamento. I russi sono ricordati anche nell’edificio che domina la piazza del mercato: la cattedrale di Uspenski è la più grande chiesa ortodossa dell’Europa occidentale, ha le cupole dorate e la facciata di mattoni rossi. Per il resto, Helsinki è modernissima, tanto da guadagnarsi il ruolo di “Capitale del design per il 2012”. C’è un intero quartiere, alle spalle della Esplanadi e la sua zona commerciale ricca di boutique esclusive, grandi magazzini e catene internazionali, che si è interamente votato al design.
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Nell’architettura dei palazzi, nei laboratori artigianali, soprattutto vetro e cristalli, nelle gallerie e nelle mostre d’esibizione di lavori di famosi artisti e architetti. Una visita al Design Museum è d’obbligo in questo periodo: qui c’è raccontata tutta la storia dello sviluppo del design in Finlandia, con esposizioni permanenti e temporanee. In pieno centro, poi, un chiaro esempio per questo amore verso l’arte contemporanea è “Kiasma”, un museo e teatro dedicato alle arti multimediali. Sarà maggio, però, il mese in cui gli eventi legati alla nomina di World Design City toccheranno l’apice: parecchie inaugurazioni, come quella del Padiglione WDC, della Chiesa del Silenzio, un  luogo di quiete e meditazione in una delle vie più movimentate del centro cittadino di Helsinki, a pochi passi dal Kamppi shopping centre, e della Sauna della Cultura, in riva al mare nel quartiere di Hakaniemenranta, che vuole continuare in forma contemporanea la tradizione finlandese delle saune pubbliche. 
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Tra i tantissimi appuntamenti curiosi, anche il Restaurant Day, il 19 maggio, quando per un giorno tutti possono diventare risoratori e aprire il loro bar o ristorante in qualsiasi locale: dal proprio appartamento al posto di lavoro, all’angolo di una strada, nel giardino, in spiaggia. Un nuovo fenomeno “made in Finland” che ha riscosso grande successo, già alla prima edizione, lo scorso anno. Del resto Helsinki è una città sotto il segno dell’innovazione. È moderna persino nella sua chiesa più particolare, la luterana Temppeliaukion Kirkko: rotonda, scavata interamente nella roccia, progettata dai fratelli architetti Timo e Tuomo Suomalainen e consacrata nel 1969, ha un’acustica fantastica, spesso e volentieri viene usata per i concerti, mentre la luce si diffonde dal centro creando sfumature inedite alle pareti. La città è anche contemporanea nel monumento a Sibelius, il compositore che più di ogni altro seppe mettere in musica l’atmosfera finlandese: a lui, oltre ad un busto, è dedicato un maestoso organo che vibra al soffio del vento e al frusciare delle betulle che lo circondano. È composto da 580 tubi di acciaio, opera di Elia Hittunen, e sorge su una collinetta di fronte alla spiaggia più apprezzata dagli abitanti. Nelle giornte limpide estive, una visita alla torre alta 72 metri dello stadio Olimpico regala un panorama mozzafiato sul golfo e  sulle isolette. Le strutture nate per le Olimpiadi del 1952 sono tuttora un orgoglio per i finlandesi, come lo è la stazione centrale, che sembra un teatro più che contenere la ferrovia, con le sue grandi statue in stile che sembrano ricevere i viaggiatori e augurare loro un ottimo soggiorno. Niente di più facile, in questa città placida e vivace allo stesso tempo, che ha saputo sfruttare i suoi punti di forza: lo sbocco sul mare e il design.
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In collaborazione con Visit Finland

Foto: Gioia Stella Mesano, Visit Finland 

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