Il sole forte dell’estate cretese si abbatte sui cespugli e sugli antichi resti. A Cnosso, Knossos in greco, ammirare da vicino i luoghi della Storia e del mito è sempre un’emozione unica, anche se fa molto caldo.
Passeggiare tra le rovine fa pensare subito a come potessero vivere a Cnosso attorno a duemila e più anni fa, quando questo sito venne costruito con il suo celebre palazzo. Ma soprattutto fa venire in mente la mitologia e il Minotauro, Teseo, il filo di Arianna.
Anzi, camminando tra le rovine si cerca inevitabilmente tracce di quel labirinto entrato
nella Storia e nell’immaginario collettivo, talmente forte è il potere evocativo di Cnosso.
Quasi il visitatore si legasse al dito il famoso filo della figlia del re Minosse e andasse
a perlustrare il terreno per scovare orme del grande passato.
Niente Minotauro, oggi a Cnosso. Il toro è presente nell’enorme installazione a forma
di corna messa al centro del sito, vedibile e riconoscibile ovunque, come un ricordo
per esaltare il passato.
Secondo la mitologia, a Cnosso viveva il re Minosse a cui il dio Poseidone aveva donato un toro bianco chiedendogli di sacrificarlo. Il re, però, preferì tenerlo, vista la bellezza, e sacrificare un altro animale al suo posto. Il dio del mare, una volta scoperto lo scambio, punì il sovrano: fece innamorare follemente la moglie del re, Pasifae, del toro e dal loro amore nacque il Minotauro, un essere feroce con la testa di un toro e il corpo di un uomo.
Allora Minosse chiese all’architetto Dedalo di costruire a Cnosso un intricato labirinto dove rinchiudere la creatura: qui venivano inviati sette ragazze e sette ragazzi ateniesi, come trofeo di vittoria, per essere divorate dal mostro.
Uno di questi era Teseo, figlio di Egeo re di Atene, sconfitto durante una guerra proprio da Minosse, che si offrì volontario per uccidere il mostro e promise al padre che in caso di successo al suo ritorno sano e salvo avrebbe issato sulla nave vele bianche.
Quando arrivò a Creta, la figlia di Minosse, Arianna, si innamorò dell’eroe ateniese e lo aiutò a ritrovare l’uscita nel labirinto dandogli una matassa, il famoso filo, da srotolare a segnare la via a ritroso.
Trovato il Minotauro, Teseo lo uccise e portò gli altri ragazzi fuori dal labirinto. Ripartì da Creta con Arianna, che però poi abbandonò su un’isola. Teseo, tornando verso Atene, dimenticò di innalzare le vele bianche e quando il padre le vide nere si uccise dalla disperazione, credendo il figlio morto, gettandosi da Capio Sunio nel mare che da allora si chiama Egeo.
Un mito triste, che parla di tradimento, punizione, amore, morte. Ma Cnosso è molto altro ancora, con il fascino e la potenza della civiltà minoica di migliaia di anni fa ad emergere, oltre le leggende.
Oggi si trova a circa 6 chilometri da Heraklion, raggiungibile anche con i mezzi pubblici, ma un
tempo era una cittadina circondata dal fiume Kairatos che sorgeva in posizione strategica, sulla
collina Kefala, non troppo lontana dal mare né dal porto.
Cnosso era davvero imponente: culla della civiltà minoica, si estendeva quasi per 22 mila metri quadri. Il suo cuore il grande palazzo con un cortile centrale, intorno al quale c’erano le
sale dei funzionari amministrativi, i luoghi adibiti a culto, gli alloggi reali, quelli del personale e le botteghe artigiane. Una vera e propria città che ha fornito alla storia e al mito una delle civiltà antiche più importanti.
Cnosso fu un centro fondamentale per il Mediterraneo, grazie anche ai suoi commerci e attività,
e al momento di massima gloria fu abbellita da altri palazzi magnificenti, riccamente decorati e dalle strutture complicate.
Durante gli scavi di Cnosso, si è scoperto una enorme varietà di materiali da costruzione, intonaci dipinti, marmo ovunque, affreschi che adornavano stanze e passaggi. Tutto costruito con un avanzato livello tecnologico che ha reso i Minoiaci abili architetti e ingegneri, proprio come il mitico Dedalo, capaci di realizzare opere strutturali come pozzi luminosi, usare travi per rinforzare la muratura, e ideare complessi sistemi di drenaggio e approvvigionamento idrico.
Il tutto nel 2000 a. C, anche se la zona era abitata già nel neolitico. Intorno al 1700 a. C venne costruito il primo grande palazzo reale di Cnosso, poi distrutto probabilmente da un terremoto.
Il palazzo di Cnosso che si può osservare oggi è il risultato di opere di restauro e ricostruzione e subì più volte danni. Era a più piani, con un cortile centrale per le assemblee pubbliche e un secondo cortile per le cerimonie religiose, e si ritiene potesse ospitare circa 12 mila persone.
A Cnosso non sono state rinvenute tracce di mura di protezione e tutto il sito sembra intricato
e difficile da ricostruire nella totalità, ma quello che si vede è stato di prezioso aiuto per
ricostruire la civiltà minoica.
Nella zona occidentale del palazzo di Cnosso si trovano gli ambienti dedicati alle attività amministrative e religiose. A spiccare su tutti sono gli appartamenti della regina e la Sala del Trono di un colore rosso accesso e qui furono rinvenuti i resti di un trono di gesso alabastrino. Nella zona del Megaron della regina sono stati scoperti incantevoli affreschi, come quello dei delfini e quello della danzatrice.
Inoltre, gli appartamenti della regina avevano un bagno all’avanguardia per l’epoca, con
un sistema di fognature e scarichi e grandi cisterne con acqua potabile e calda.
Tra gli altri resti di Cnosso sono da non perdere il Corridoio del Corteo e l’Ingresso Sud, con l’affresco del Principe dei Gigli, mentre dall’ingresso nord una strada conduceva al porto e una grande via lastricata in pietra conduceva dal Palazzo Piccolo e dalla città a all’angolo del palazzo dove c’era un’area teatrale all’aperto.
Inoltre, intorno al palazzo di Cnosso si sviluppavano altre zone, come i cimiteri sulle colline, mentre si trovano anche altri edifici successivi come la Villa Dionisio del II secolo d.C con i suoi mosaici pavimentali.
Gli affreschi che si trovano sul sito archeologico sono fedeli riproduzioni: gli originali capolavori sono conservati nel Museo Archeologico di Heraklion, dove una visita è necessaria per addentrarsi meglio nella cultura minoica e apprezzare il fascino di Cnosso.
Info: https://www.visitgreece.gr/
https://www.incrediblecrete.gr/en/
Foto Pixabay, dreamstime.com
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