Venice Beach, la spiaggia di LA tra muscoli e graffiti

L’ampio arenile, le palme, le onde dell’oceano, i tramonti infuocati. E poi gente muscolosa, bellezze in bikini, musicisti e artisti vari, le classiche torrette in legno stile Baywatch dei bagnini. Venice Beach incarna il simbolo della California estrosa e palestrata, oltre alla scenografia da cliché.

Venice Beach è entrata nell’immaginario collettivo come luogo un po’ hippy e un po’ bohémien, tra cultori della forma fisica, artisti e personaggi curiosi. Complici i tanti film e serie tv girati qui che hanno esaltato il mito della spiaggia più famosa di Los Angeles, dominata dalle palme che si agitano nella brezza.

L’acqua gelida del Pacifico toglie il fiato anche ai più avventurosi. Almeno se non si ha una muta per fare surf, come i tanti che qui si allenano e provano a cavalcare le onde. Altrimenti meglio sedersi o passeggiare sull’Ocean Front Walk e osservare la varia umanità che vive a Venice Beach. E di stravaganze qui ce ne sono molte, come gli esibizionisti.

Molti si trovano nel tratto chiamato Muscle Beach, una vera e propria palestra all’aperto, dove si possono provare tutti gli attrezzi e mettere in funzione i muscoli sotto gli occhi degli spettatori.

Non è certamente l’unico luogo addetto allo sport di Venice Beach: se le onde sono amate dai surfisti, passeggiare sui sentieri a bordo spiaggia può diventare uno slalom da fare per evitare chi corre, chi pattina, chi porta a spasso il cane (spesso facendo tutte e tre le cose insieme). E poi ovunque noleggio di biciclette, lezioni di yoga, un attrezzato skate park, campi di pallavolo, beach volley e basket, dove curiosamente molti giocatori della NBA furono notati e ingaggiati dalle squadre.

Insomma, Venice Beach è un luogo dove si viene ad allenarsi, ma soprattutto a farsi vedere. I cultori della forma fisica trovano pane per i loro denti anche nei locali di cibo e nei negozi, che vendono alimenti sani e integratori. Ma ce n’è anche per gli amanti di hamburger, pizza e burrito, altrimenti non sarebbero certo Stati Uniti d’ America. Tanto poi per smaltire le calorie c’è sempre Muscle Beach.

Lungo Ocean Front Walk, la strada parallela alla spiaggia, spesso poi ci sono bancarelle di ogni genere di street food, mentre i negozi rivelano anche lì molte sorprese, accanto agli immancabili souvenir e paccottiglia dal gusto discutibile.

Arrivando a Venice Beach si notano subito i tanti graffiti: essendo terra di artisti, molti si mettono alla prova così decorano insegne, pareti o serrande dei negozi, persino le torrette dei bagnini. Niente viene risparmiato alla furia creativa, nemmeno i tronchi delle palme o i cestini della spazzatura.

Non solo, facilissimo imbattersi in indovini, saltimbanchi e giocolieri, e quant’altro. Moltissimi i musicisti che improvvisano concerti, attirando i curiosi, memori del fatto che proprio a Venice Beach Jim Morrison e Ray Manzarek fondarono i The Doors, a cui ovviamente è dedicato un murales. Non a tutti spetta un futuro nel rock, seguendo la verità dell’uno su mille ce la fa, molti rimarranno a suonare in questi lidi.

Della vecchia Venice Beach è rimasto poco: la cittadina fu creata nel 1905 dal costruttore Abbot Kinney che volle riprodurre in piccola la città che più amava, Venezia, appunto, come centro di attrazione turistica.

Tra canali, ponti ed eleganti palazzi divenne un importante luogo di villeggiatura fino agli anni
Venti del Novecento. Poi, alcuni canali vennero asfaltati e divennero strade, un incendio distrusse il
vecchio molo e iniziò il declino. Fino agli anni Ottanta quando l’amministrazione di Los Angeles
recuperò la zona, trasformandola in quartiere degradato a zona ambitissima, anche se ancora molti senza tetto dormono tra le palme in spiaggia.

Qualcosa è rimasto della zona residenziale di Venice Beach: lungo i canali sopravvissuti, si affacciano case colorate dai giardini curatissimi, anche questi ricchi di dettagli estrosi, e moli abitati da anatre, un’atmosfera lontana anni luce dal caos dell’affollato lungomare.

Una delle curiosità è senz’altro un edificio simil Palazzo Ducale, anche quello vittima dei graffiti: almeno si tratta di un dipinto che rivede e corregge in versione moderna un capolavoro del Rinascimento, la Nascita di Venere di Botticelli, un po’ nascosto tra negozi di tatuaggi e sale massaggi. Il tema sembra
piacere molto ai graffitari, c’è altra Venere in top e jeans che sbuca da una palazzina. Ancora Italia a Venice Beach.

Alla fine la cosa più normale da fare in spiaggia, ossia rilassarsi al sole, sembra essere la più difficile da mettere in pratica a Venice Beach, talmente tante sono le sollecitazioni, le distrazioni e le eccentricità da osservare.

Persino i gabbiani sembrano mettersi in posa per farsi fotografare e notare. Fino all’ora del tramonto, quando il colore rosso e arancio del cielo infiamma le palme e il molo: allora la natura ritorna ad essere protagonista a Venice Beach.

Info www.visitcalifornia.com

Foto dreamstime.com, Pixabay

Articoli correlati:
https://www.latitudinex.com/europa/americhe/everglades-alligatori-e-mangrovie-nel-parco-della-florida.html
https://www.latitudinex.com/europa/americhe/yellowstone-il-parco-delle-meraviglie-compie-150-anni.html
https://www.latitudinex.com/europa/americhe/philadelphia-nel-cinema-location-ideale-per-tutti-i-generi.html

0 Condivisioni

Lascia un messaggio