A Miami con Horatio, Dexter e Michael

Il suo nome deriva dalla lingua indiana e significa “grande acqua”. E’ una delle città più a sud degli Stati Uniti e il clima tropicale e la natura selvaggia, fuori dalle grandi città, la caratterizzano come una meta tra le più conosciute in tutto il mondo. Non solo per le serie tv, che l’hanno rilanciata, se mai ce ne fosse stato bisogno, nei cataloghi patinati dei tour operator, ma per la sua posizione geografica. La Florida, che le fa da sfondo, è un universo quasi incontaminato. Qui è facile incontrare alligatori ai bordi delle strade che si trastullano al sole. E in mezzo a tutto questo, poco lontano da Miami, sorgono anche il gigantesco parco di divertimenti Walt Disney World Resort© e il centro della Nasa, Cape Canaveral, da dove partono gli Shuttle per la conquista dello spazio. La stagione ideale per visitare Miami è nel nostro inverno, generalmente da settembre a maggio. In estate la temperatura raggiunge gli oltre 40 gradi e l’umidità arriva anche al 100%. Grazie alla sua posizione, questa città è una sorta di porta degli Stati Uniti che si affaccia sul mondo caraibico e sulla sua cultura. Cosa fare a Miami è semplice, è una sorta di paese di balocchi, dalle spiagge ai locali notturni dal design della sua art decò fino al cuore del downtown.

Il porto: Conosciuto anche come il “Cruise capital of the world” (La capitale mondiale delle crociere), il porto è l’elemento trainante per l’economia della città e di tutto lo stato della Florida, con circa 4 milioni di passeggeri da crociera e oltre 9 milioni di tonnellate di merci che vi transitano ogni anno. Sulla baia Byscayne potrete passeggiare sulla banchina tra yacht escusivi, e vip famosi. Sul Biscayne Boulevard, invece, basta fermarsi in uno di parchi che costellano la via come Bicentennial Park, in cui si trova il memoriale a John Fitzgerald Kennedy.

Downtown: Il Downtown è collgato al porto dal ponte chiamato Port Boulevard, ed è il cuore pulsante della città. La miami moderna è tutta qui, tra la Flager Street, principale via commerciale, e il Metromover, una metropolitana sopraelevata che scorre sopra la zona centrale. Da non perdere la Main Library, il Metro Dade Center, uno spazio appositamente creato per essere l’attrazione culturale della città e il suo Museum of Fine Arts, in cui periodicamente si svolgono esposizioni di arte moderna.

Little Havana: Il quartiere dal profumo caraibico è quello con il più alto tasso di immigrati cubani e immigrati in genere, per lo più di matrice ispanica. Anche se le guide consigliano di evitarlo nelle ore notture, merita una visita. Grazie al sorriso delle persone che animano questo quartiere e alla loro unicità che mantiene le tradizioni culturali della loro terra, il visitatore viene come catapultato al di là del mare in una sorta di Cuba in miniatura. Passeggiate per la Calle Ocho, e visitate il Museum of the Cuban Arts and Culture e il Museum of Science: ne resterete affascinati.


La città delle serie tv più fortunate

MIAMI VICE – Negli anni Settanta e Ottanta Miami si è trasformata nel più grande punto di transito della cocaina proveniente dalla Colombia, dalla Bolivia e dal Perù. L’industria della droga sviluppò una rapida escalation del numero di crimini violenti, fino a far sì che Miami fosse una delle città americane più pericolose e con un numero di crimini sopra la media. Quel periodo è ricordato con il nome “Cocaine cowboy era”. In questo scenario fu ambientato il film Scarface, diretto nel 1983 da Brian De Palma. Lo stesso scenario servì da ispirazione alla fortunata serie televisiva Miami Vice, che aveva per protagonisti due agenti infiltrati della squadra narcotici della polizia. Il successo della serie ha cominciato a ridisegnare l’industria dell’intrattenimento a Miami e la città rimane un esempio nella moda, nel cinema e nella musica.

CSI: MIAMI – E’ il primo spin-off del fortunato telefilm americano Csi: Scena del crimine, le cui vicende ruotano attorno alle indagini della squadra del “turno di giorno” della polizia scientifica di Miami. Sebbene la serie sia accomunata a Csi: Scena del crimine per quanto riguarda il metodo di indagine e ricerca delle prove, talvolta essa si avvicina ai telefilm polizieschi in senso stretto in quanto è caratterizzata da un ruolo più preponderante dell’azione vera e propria che in alcune puntate ruba la scena all’analisi scientifica. Secondo una recente ricerca condotta in oltre venti Paesi, risulta essere il telefilm più visto al mondo.

DEXTER – Il protagonista della serie omonima è un serial killer. La sua particolarità è quella di uccidere solo in base a un codice etico, il cosiddetto “codice Harry”, dal nome del padre adottivo. Harry, dopo avere intuito il carattere omicida del figlio fin dalla sua adolescenza, è riuscito a insegnargli come incanalare i suoi impulsi violenti nel modo “giusto”, così da soddisfare la sua sete di sangue uccidendo soltanto coloro che lo “meritano”. Dexter, quindi, è un serial killer di killer e uccide solo gli assassini incalliti che, in qualche modo, sono sfuggiti alla giustizia. Il padre adottivo gli ha insegnato anche come integrarsi nel mondo che lo circonda, nascondendo il suo vero io dietro una facciata rispettabile. Dexter, infatti, lavora come ematologo alla squadra scientifica della polizia di Miami.

DURO A MORIRE – Michael Westen, un agente della Cia, nel bel mezzo di un’operazione in Nigeria scopre di aver ricevuto un burn notice, una notifica di licenziamento, con immediata espulsione dai servizi segreti e congelamento dei propri conto bancari. Fuggendo in modo rocambolesco, Michael si ritrova a Miami, città dove è nato, senza un soldo, senza la minima idea del perché sia stato “bruciato”, e senza riuscire a parlare con qualche operativo o responsabile Cia. Per sopravvivere, grazie all’aiuto di un piccolo pugno di amici, cerca di guadagnare qualche soldo conducendo investigazioni private; nel frattempo cerca con ogni mezzo di scoprire chi e perché ha deciso la sua espulsione dai Servizi.

Si ringrazia l’ufficio del turismo di Miami per la gentile concessione delle foto

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