L’acqua è cristallina, con lampi di rosso, di arancione o di blu intenso. Sono i pesci, che si vedono così anche ad occhio nudo, sono talmente tanti che sembrano circondare l’umano e guardarlo incuriosito. Hanauma Bay è il paradiso dello snorkeling, ma anche senza maschera e boccaglio la fauna locale si lascia osservare. Questa spiaggia immersa in un parco nazionale, con la baia a racchiuderla e una lunga discesa verso il mare tra la vegetazione, è un vero eden che rimane impresso a vita a chi lo ha visitato.
E’ quello che ci si aspetta dalle Hawaii, sospese tra Polinesia e Stati Uniti, tra esotico e metropolitano, tra natura e grattacieli. Hanauma Bay, la Baia Curva, si trova a sud-est di Oahu, l’isola più abitata dell’intero arcipelago, ed è collegata ad Honolulu da comodi autobus. Una volta arrivati all’ingresso del parco, istituito nel 1967, un ranger spiegherà come comportarsi, non disturbare gli animali e non toccare i coralli: appena arrivati in spiaggia non si può far altro che immergersi nell’acqua trasparente e cercare di riconoscere i vari pesci che vengono incontro. Questo è un ecosistema marino protetto, si accede a numero chiuso, tutti i giorni tranne il martedì, quando gli animali possono cibarsi e vivere senza l’attenzione umana su di loro e girare intorno alla barriera corallina indisturbati.
Hanauma Bay, così tranquilla e lussureggiante, è l’esatto contrario di Waikiki,la spiaggia per eccellenza di Honolulu, quella immortalata in tutti gli spot e film, amata dai turisti di tutto il mondo. Hanauma e Waikiki sono esattamente le due facce della medaglia della capitale: la prima tutta vegetazione, fauna e contemplazione dell’oceano, la seconda la tipica spiaggia americana del Pacifico, spaziosa, con i grattacieli alle spalle, i ristoranti, i negozi e gli hotel, con la gente che sfreccia armata di rollerblade o con le tavole da surf sotto braccio o che si spoglia degli abiti da ufficio per rilassarsi in costume, i baywatch, i bagnini, appollaiati sulle strutture rosse sulla sabbia.
Entrambe le spiagge testimoniano il dualismo di Honolulu: meta sognata di vacanzieri, americana fino al midollo, con i grandi centri commerciali, le vie dello shopping, gli innumerevoli ristoranti “all you can eat”, polinesiana nell’anima con l’atmosfera rilassata, le camice a fiori, gli oggetti di artigianato, le collane, le lei, di petali, i gonnellini di paglia.
Basta fuggire da Waikiki con il suo Royal Hawaiian Hotel, con le torri rosa, simbolo dei tempi di Rodolfo Valentino e questo aspetto viene fuori. Ad esempio costeggiando il porto con la torre bianca con l’orologio e il mercato di frutta sul piazzale antistante, osservando il palazzo Iolani, sede della monarchia prima dell’abolizione nel 1893, esplorando i vari musei e centri che espongono opere artistiche e storiche dei popoli delle Hawaii, un crogiulo di razze, asiatiche, polinesiane e americane, che ha influenzato anche la cucina di Honolulu. La
gastronomia locale è protagonista dell’Honolulu Festival che si svolge a marzo per tre giorni a Waikiki, mentre l’Hawaii Food & Wine Festival si celebra in tutte le isole dell’arcipelago a ottobre, quest’anno dal 14 al 30.(Â www.hawaiifoodandwinefestival.com ).
Da provare assolutamente è il caffè delle Hawaii, l’unico prodotto in tutti gli Stati Uniti: non solo si può assaggiare e comprare ovunque a Honolulu, ma c’è anche un festival specifico, il Kona Coffee, che avrà luogo dal 4 al 13 novembre 2016. E’ la più antica manifestazione culinaria dell’arcipelago e celebra la cultura delle isole e il patrimonio di 200 anni dietro
questa bevanda L’evento di quest’anno includerà un tour di caffè a Kona in alcuni dei migliori bar dell’isola, un concorso sulla ricetta del caffè di Kona, una sfilata di lanterne e il concorso di Miss Kona Coffee. (www.konacoffeefest.com)
Per fuggire dalla folla di Waikiki e dalla metropoli, ci sono molte soluzioni. Per ammirare la natura e il vulcano, ci sono vari sentieri che portano i possono fare belle escursioni al Diamond Head, alto 228 metri. Per chi vuole scoprire meglio le tradizioni dell’arcipelago c’è il Hawaii’s Plantation Village: a Waipahu, un’estensione di venti ettari, è la ricostruzione della vita nelle piantagioni di canna da zucchero all’ inizio del ventesimo secolo con case, edifici e piantagioni con mobili dell’ epoca, mentre la vicina e antica linea ferroviaria Hawaiian Railway era usata per il trasporto della canna da zucchero tra le varie piantagioni.
Per chi invece ama il surf, e le Hawaii sono le isole ideali, ci sono numerose spiagge nella lato nord di Oahu, come Banzai Pipeline, Sunset Beach e Makaha, dove le onde arrivano fino a 15 metri di altezza, mentre Kailua Bay è per gli appassionati di windsurf.
Non manca la storia, con Pearl Harbor, il porto ex base navale, oggi museo a cielo aperto, protagonista dell’attacco giapponese del 1941 con la sagoma dell’USS Arizona Memorial a emergere dall’acqua e a ricordare i caduti. Nel 2016 ricorre il 75esimo anniversario del bombardamento e il 7 dicembre si svolgerà, al fine di ricordare il passato e celebrare il futuro, la Pearl Harbor Memorial Parade che porterà rispetto ai sopravvissuti, i veterani e i militari in servizio attivo e le loro famiglie, e animerà le strade di Honolulu. (www.pearlharborparade.org).
Ma c’è un altro appuntamento con la storia delle Hawaii che celebra il lato peculiare dell’isola: l’11 giugno 2016 sarà il King Kamehameha Day, il giorno di festa annuale che ricorda il primo monarca delle Hawaii, Kamehameha il Grande. Il compleanno del re e il 100° anniversario della celebrazione del compleanno di Re Kamehameha sarà commemorato con una ho‘olaule‘a (festa) che durerà tutto il giorno ad Oahu, con concerti speciali e, naturalmente, la grande sfilata (www.kamehamehafestival.org). Un appuntamento che sembra mettere l’accento sul dualismo di Honolulu, tropici, natura e tradizionilocali da un lato, turistica, grattacieli e centri commerciali dall’altro lato.
Foto e info www.gohawaii.com/uk.