Alaska, alpinisti in camper tra pesca e natura 2

Alaska- Continua il viaggio in camper alla scoperta dell’Alaska del team capitanato dall’alpinista Marco Camandona
e della moglie Barbara, che dopo aver visitato Anchorage, Glennallen e Worthington Glacier, va alla scoperta di altri territori tra natura selvaggia e sport.

Terza tappa di questa avventura è Valdez, bellissima cittadina che si affaccia sul mare circondata da colline e
su un fiordo sul lato orientale dello Stretto di Prince William. Valdez è un importante snodo portuale che
basa la sua economia principalmente sul traffico di petrolio proveniente dall’oleodotto Trans-Alaska.

Nonostante non sia località turistica per eccellenza, la sua posizione è strategica per raggiungere e visitare il Shoup Bay State Marin Park e la Chugach National Forest. (http://www.valdezak.gov/)

Quarta tappa Shoup Bay State Marin Park percorrendo il Shoup Bay Trail, che porta fino al ghiacciaio Shoup. Lungo le pendici delle montagne c’è una ricca vegetazione, principalmente di arbusti (assomigliano un po’ a dei salici), talmente fitta che a tratti si procede a fatica.

Con un po’ di fortuna si possono avvistare le aquile dalla testa bianca, animale simbolo degli USA ed incontrare gli orsi.

Ovviamente per degli amanti della pesca, è sempre opportuno portare con sé una canna, visto la quantità di fiumi e laghi che caratterizza la zona e godere così della tranquillità e del silenzio.

Quinta tappa. Caricato il camper sul traghetto direzione Whitter, per riprendere la strada verso il Turnagain Pass. Dal porto di Whitter, per arrivare a Portage e imboccare la Seward Highway, bisogna percorrere un tunnel di nome “Anton Anderson Memorial Tunnel”, è una galleria stradale e ferroviaria che attraversa la Maynard Mountain, molto stretta in cui si procede a senso di marcia alternato.

Percorrendo circa 70 miglia più a sud, verso Seward, si incontrano altri fiumi dove si può pescare come nel Ptarmigan creek, un piccolo fiumiciattolo che discende da una valle che infonde pace e tranquillità. Un po’ più a sud si raggiunge il lago Kenai, che da origine al fiume Kenai, famoso per la pesca ai salmoni. Ogni anno, guidati dall’istinto, i salmoni risalgono le correnti fino a raggiungere il luogo dove deporre le uova.

Seward è un paesino molto caratteristico, c’è una specie di via centrale in cui ci sono molti negozi che vendono manufatti realizzati con ossa di balena e palchi di renna o alce, pitture e un sacco di altre cose di tanto gusto. Le case sono tutte colorate e molte hanno delle pitture sulle pareti che raffigurano animali e paesaggi.
Dalla riva del mare, è possibile avvistare delle balene e delle lontre marine nuotare nella baia.

Oltre alla pesca anche lo sci. In Alaska per sciare il problema non è la neve (anche al mese di maggio si può tranquillamente sciare), il problema è arrivare alla neve. Infatti qui ci sono pochissimi sentieri o strade poderali, ci sono solamente queste strade enormi, dette Highway, che servono a collegare le varie piccole città ma al di fuori di queste non c’è assolutamente nessuna traccia battuta. Dunque anche se dalla strada sembra che la neve sia vicina non è assolutamente scontato arrivarci.

Dopo un’abbondante colazione il Camandona Team ha subito calzato gli sci ai piedi. L’obbiettivo di oggi è un bel panettone innevato, di nome Sunburst, che si vede bene dal Turnagain Pass. La neve è bellissima e la salita è buona, anche se un po’ più ripida del previsto.

Poco sotto la cima, al Taylor Pass, hanno potuto godere di un panorama mozzafiato: una distesa a perdita d’occhio di splendide montagne innevate. Rientrati al camper come prima cosa si sono fermati sul bordo della strada a bere una buona birra fredda in puro “stile americano”.

Nel pomeriggio nuovamente in marcia verso sud sulla Sterling Highway in direzione della località di Homer, senza però prima sostare qualche ora a pescare in uno degli affluenti del fiume Kenai, il Russian River, molto frequentato dai pescatori nel periodo dei salmoni.

Fortunatamente qui il Camandona Team si è tolto qualche soddisfazione, prendendo un paio di belle “Rainbow trout”,
classica trota di torrente qui in Alaska. Per la sosta notturna si è optato per il “Kenai Princess Wilderness Lodge”, un bel campeggio vicino al fiume e vicino al Russian Lake, raggiungibile con una breve passeggiata.

Homer è un bellissimo paese che si affaccia sul mare ed ha un porto molto particolare; infatti, oltre al porto vero e proprio dove ci sono le barche dei pescatori, ci sono un sacco di bellissime casette tutte colorate costruite sulla spiaggia o sul mare (palafitte insomma).

In queste casette ci sono o dei negozi (che vendono principalmente manufatti prodotti con ossa di balene, renne, alci e addirittura con zanne di mammut) oppure ci sono delle agenzie di pesca; in poche parole i turisti possono pagare una quota e fare una giornata di pesca in mare con i pescatori del posto e si può decidere di tenere il pesce pescato o di cederlo al pescatore (questo è ciò che abbiamo intenzione di fare domani). Qui in queste acque si pescano prevalentemente salmoni e halibut (un pesce che assomiglia a una sogliola e che può arrivare a pesare anche 130-150 Kg). (https://www.homeralaska.org/)

L’avventura di pesca all’halibut con la “Ocean Hunter” capitanata dal signor Keith, è una delle esperienze assolutamente da non perdere per chi approda ad Homer. Il Capitano è un tipo tanto simpatico quanto rustico. Mentre il suo equipaggio italiano era intento a pescare e a cercare di stare in piedi nel mare impetuoso, il comandante Keith camminava dritto come un picchetto avanti e indietro sulla sua piccola barchetta, sgranocchiando ali di pollo fritte. A fine giornata si contavano ben 8 halibut pescati e ceduti al capitano.

Inoltre c’è un altro locale che bisogna assolutamente visitare a Homer: il pub “Salty Dawg Saloon”. Se già la location esterna del locale attira l’attenzione (è una casetta in legno con accanto un faro interamente ricoperto con scandole di legno) quella interna lascia letteralmente senza fiato. Infatti il locale è interamente tappezzato da biglietti di un dollaro, credo sia impossibile stimare il patrimonio stipato li dentro.

Ogni persona che passa prende un biglietto da un dollaro, ci scrive una dedica (o una qualsiasi cosa) e lo appende. Oltre ai soldi in quel locale c’è appeso un po’ di tutto: mutande, reggiseni, cappelli, lattine, ecc… è un posto molto particolare insomma, e se si passa verso le 17/18 quando i pescatori rientrano dal mare e si ritrovano lì per fare aperitivo l’atmosfera è ancora migliore! (http://www.saltydawgsaloon.com/#)

Guidando in direzione nord dell’Alaska, si trova l’unica località sciistica con impianti di risalita: Alyeska.
Ad Anchorage prima del rientro in Italia è d’obbligo una serata all’Humpy’s Alehouse. Il locale dallo stile caratteristico, è molto frequentato e propone musica dal vivo tutte le sere e offre ben 40 tipi di birre.

Il Camandona Team consiglia a tutti gli appassionati di sport e natura selvaggia di venire a visitare le sconfinate terre dell’Alaska, ne vale veramente la pena.

Il Camandona Team è formato da:
Marco Camandona, alpinista e Guida Alpina
Barbara Luboz, alpinista
Sebastien e Fabien Guichardaz, atleti di sci alpinismo

Testo di Stefania Schintu
Foto Team Camandona www.travelalaska.com https://www.anchorage.net/ https://www.cityofhomer-ak.gov, https://www.homeralaska.org/

Info: www.camandonamarco.com
www.travelalaska.com

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