Vallese, lo sciescursionismo diventa avventura

Un autentico paradiso immacolato, sospeso tra la terra e il cielo. Il Vallese è l’ideale per chi ama la montagna e
le attività all’aria aperta, in tutte le stagioni, ma in inverno quando tutto si tinge di bianco è ancora più suggestivo.

I più alti comprensori sciistici della Svizzera, con oltre duemila chilometri di piste e neve sicura, sono in questo cantone vicino all’Italia.
Con un’ampia scelta di attività e destinazioni, senza tralasciare la buona cucina e le tradizioni, il Vallese è
la destinazione perfetta per assaporare il clima inverale, soprattutto per gli sportivi.

Sci, snowboard, slittino, trekking, gite con le racchette da neve, sci di fondo: ce n’è per tutti i gusti. Inoltre,
la maggioranza delle stazioni apre i battenti a metà novembre, mentre una parte degli impianti di Saas-Fee e Zermatt funziona tutto l’anno, al punto che le squadre nazionali di sci l’hanno scelta come base per gli allenamenti. Il tutto fino a metà aprile, quando la neve comincerà a sciogliersi.

La particolarità del Vallese è anche il piaciere di fare altre avventure invernali, che vanno oltre allo sport vero e proprio: come i tour sciescursionistici e le gite con le ciaspole attraverso candidi paesaggi alpini, magari conditi da qualche vertiginosa discesa nella neve fresca. Ed è proprio lo sciescursionismo uno dei punti di forza del cantone svizzero per la stagione.

Si comincia da corsi di introduzione, con la supervisione di una guida, dedicati a chi non conosce a fondo la
montagna e non dispone dell’attrezzatura necessaria, che può essere noleggiata in loco. Il corso si tiene in
varie destinazioni, tra cui Aletsch Arena, Blatten-Belap Lotschental, La Tzoumaz, Nendaz, Grimentz, Crans-Montana,
Val d’Hérens e Pays du Saint Bernard. In alcune località, poi, si può fare anche in notturna.

Morgins è una delle prime destinazioni vallesane che si sono aperte allo sciescursionismo e propone un parco dedicato a questa disciplina: due piste blu, tre rosse e una nera per gli sciescursionisti di tutti i livelli che potranno entrare in contatto con la natura, insieme allo sciatore alpinista dei record Yannick Ecouer che si è scelto il ruolo di ambasciatore di questa attività.

Ci sono anche tour ideati apposta per gli sciescursionisti che non sanno resistere al richiamo dei grandi spazi e
vogliono avventurarsi fuori pista. Tutti con guide specializzate, offrono favolosi spettacoli naturali e paesaggi
invernali, oltre a diversi tipi di itinerari, da concordare con le guide alpine vallesi per la calcolare la difficoltà e l’esperienza.

Ad esempio, c’è il Lotschental-Crans-Montana che si compie tra Natale e gennaio e che è percorribile in due e tre
giorni, che permette la comodità di funivie e hotel, passando da una valle all’altra.
Oppure Le Haute Cime, che parte da Marécottes e si effettua tra metà gennaio e inizi di febbraio. In due giorni, che possono essere prolungati a piacere. Il culmine dell’escursione è una vetta al di sotto dei quattro mila metri: a piedi o con gli impianti di risalita si raggiunge l’ostello di Salafante, da qui si potrà scegliere un percorso la cui pendenza aumenta progressivamente fino alla Haute Cime, la vetta più alta dei Dents-du-Midi. Per la tappa finale si raccomandano piccozza e ramponi.

A marzo, fino a maggio, invece, l’ideale è il Tour du Ciel, da Zermatt a Saint Nicolas, per il quale occorrono cinque giorni. Lontano dal più classico percorso della Haute Route, si snoda nel cuore delle Alpi del Vallese. Dopo Zermatt, si lasciano alle spalle le ultime tracce di civiltà per intraprendere l’ascensione vero il rifugio di Schonbiel, sotto lo sguardo benevolo del Cervino. Nei giorni successivi si susseguono ardue salite e vertiginose discese, fino a Saint Nicolas.

Infine, l’itinerario più spettacolare di tutti che collega due metropoli alpine, Zermatt e Chamonix: la Haute Route è un grande classico. Attraversa buona parte del Vallese e si snoda su numerosi ghiacciai imponenti, deve la propria fama ai percorsi poco frequentati e alle cime accessibili che lo delimitano. Tra i più alti 4 mila metri della Svizzera, le scoperte si susseguono giorno dopo giorno, tra accoglienti rifugi arroccati come nidi d’aquila.

Per i più avventurosi e più allenati il Vallese presenta Patrouille des Glaciers, la cui prossima edizione si svolge dal 17 al 21 aprile 2018. Collega Zermatt e Verbier, passando per Arolla, ed è la regina delle gare di scialpinismo. Per raggiungere i suoi partecipanti devono compiere prestazioni eccezionali. Ogni pattuglia dei ghiacciai è composta da tre persone, il percorso supera un dislivello totale di quattro mila metri
e si sviluppa su più di cento chilometri. Questa mitica prova agonistica, ideata dall’esercito svizzero, si tenne per la prima volta nel 1943. Allora il suo obiettivo era misurare e aumentare la tenacia e la resistenza delle truppe, oggi rappresenta l’ultima sfida in fatto di capacità fisica e resistenza.

Per tutti gli sciescursionisti, in Vallese ci sono numerosi rifugi che aprono i battenti a partire dal mese di marzo, quando la stagione di questa attività entra nel vivo. Sono punti di partenza per spedizioni indimenticabile e a volte lo stesso raggiungerli è un’avventura. La lista si trova su http://www.sac-cas.ch/it/capanne/cerca-una-capanna.html

Infine, per i meno sportivi che non vogliono rinunciare ai panorami del Vallese, sono in programma numerose escursioni con le ciaspole, o racchette da neve, che danno la sensazione di fluttuare sopra la spessa coltre nevosa. Anche per queste gite sono previsti itinerari mozzafiato in incontaminati, accompagnati da guide esperte, e alcune si svolgono anche in notturna o sui ghiacciai.

Per tutti, avventurieri e non, il Vallese regala una gastronomia eccellente, tra raclette, pane di segale, carne secca, formaggi d’alpeggio, accompagnati dai vini locali, oltre a ristoranti stellati, con cui temprarsi dopo le fatiche sulla neve.

Info: www.valais.ch
Foto www.valais.ch, David Carlier, Pascal Gertschen

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